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I depositi e gli Archivi Segreti dei Musei Vaticani

Un po’ come tutti i grandi musei del mondo, anche i Musei Vaticani hanno dei grandi depositi. Quelli che vengono chiamati depositi nobili sono chiusi al pubblico e si trovano appena usciti dalla Cappella Sistina, oltre la sala degli indirizzi di Pio IX ovvero quella dedicata ai doni, si trova una porta che immette a due sale della parte più antica del Palazzo Apostolico.

In una di queste sale c’è l’intera farmacia del un monastero benedettino Santa Cecilia in Trastevere che pio XI acquistò 1937 dalle suore benedettine con pezzi originali del Seicento.

A seguire ci sono busti dei cardinali bibliotecari che decorano dai primi anni dell’Ottocento gli armadi dedicati alla prima sezione del Museo Cristiano della Biblioteca Apostolica Vaticana. Furono realizzati da Luigi Valadier e si trovano momentaneamente lì perché uno studioso ha chiesto di poterli analizzare a distanza ravvicinata.

A seguire, dopo aver percorso la sala delle Nozze Aldobrandine, si arriva a una porta che conduce direttamente alla Galleria delle Terre Sigillate, ideata per esporre e conservare i bolli di mattoni e orci risalenti all’Impero Romano.

I depositi dei Musei Vaticani però non finiscono lì. Pensate ad esempio ai locali dell’Archivio Segreto Vaticano che contiene un gran numero di faldoni, filze, registri, volumi, buste, fascicoli e documenti singoli. Solo alle pergamene sono dedicate due diverse sale climatizzate che consentono di avere al loro interno temperature e umidità costanti.

Fra i preziosi documenti contenuti c’è anche il volume del processo dell’inquisizione contro il grande Galileo Galilei e il più antico formulario della cancelleria pontificia: il Liber Diurnus Romanorum Pontificum.

Nel bunker che si trova al di sotto del Cortile della Pigna, progettato sotto il papato di Paolo VI ma inaugurato nel 1980 da papa Giovanni Paolo II, ci sono 43mila metri lineari di scaffali. Provate solo a immaginare quanti documenti ci siano là dentro.

La firma di Galileo su di un documento

Il cosiddetto deposito degli scaffali in ferro invece si trova sul lato più occidentale del Cortile del Belvedere e comprende 13mila metri lineari di scaffalature in ferro.

Ma non è finita qua. Nei Soffittoni, ovvero i locali al di sopra delle Gallerie delle Carte Geografiche, ci sono i locali che Papa Pio XII aveva adibito a Archivio Segreto del Vaticano dopo la Seconda Guerra Mondiale.

La documentazione conservata negli archivi vaticani è consultabile? Sì, gli studiosi possono farlo previo rilascio di apposito permesso. Fu Leone XIII che volle aprire gli archivi nel 1881 agli studiosi di tutto il mondo e ogni anno circa 1300 studiosi provenienti da tutto il mondo hanno accesso alla documentazione.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconti.

A proposito, se volete consultare i volumi già digitalizzati della Biblioteca Apostolica Vaticana, date un’occhiata qua

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