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Tu ‘l sai quant’io son poco

Stamani voglio augurarvi una lieta giornata iniziando in versi antichi che scrissi per Tommaso de’ Cavalieri.

Di te me veggo e di lontan mi chiamo
per appressarm’al ciel dond’io derivo,
e per le spezie all’esca a te arrivo,
come pesce per fil tirato all’amo.
    E perc’un cor fra dua fa picciol segno
di vita, a te s’è dato ambo le parti;
ond’io resto, tu ‘l sai, quant’io son, poco.
    E perc’un’alma infra duo va ‘l più degno,
m’è forza, s’i’ voglio esser, sempre amarti;
ch’i’ son sol legno, e tu se’ legno e foco.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con le sue rime e i suoi affreschi

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