Deformità infernali
Com’è fatto l’Inferno? Io me lo sono immaginato assai simile a quello che ben descrisse Dante. I suoi scritti per me erano particolarmente suggestivi e interessanti che non potei fare a meno di reinterpretarli a modo mio, con pennelli e colori.
L’entrata dell’Inferno è regolata da Caronte che traghetta le anime e percuote tutti indistintamente con suo remo. I dannati vengono scaraventati giù da quella strana imbarcazione dotata pure di piume sulla prua e ali al centro della carena. Tutti i dannati arrivano dinnanzi ai giudice Minosse che decide quale pena perpetua debbano scontare per l’eternità. Dietro di lui compare il chiarore delle fiammo dell’Inferno dal quale si affacciano demoni poco rassicuranti e un dannato che sembra essere assai risentito con il giudizio che gli è stato appena dato.
Ad affrescare i diavoli mi son divertito assai, non lo posso negare. Non posi limite alcuno alla loro bruttezza gli affibbiai volti sfigurati dal male, contorti dai cattivi pensieri e dalle loro agire al di fuori della grazia di Dio. Abbondai con le deformazioni animalesche, corna, orecchie a punta e dotai tutte le bocche, aperte o semi-dischiuse, di cinque incisivi.
Nella caverna dei diavoli, posta un po’ più sulla sinistra al di sotto del barcone di Caronte, si apre una caverna dagli interni rischiarati dalle fiamme infernali. E’ abitata da demoni è dannati e sembra quasi che vogliano saltar fuori per catturare altre anime perdute.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con le sue visioni infernali