L’ammirazione del Vasari
Oggi ho voglia di proporvi l’incipit delle “Vite” del Vasari dell’ultimo capitolo dedicato proprio a me. Come non potrei essere contento di tanta ammirazione? Ve lo lascio leggere in tutta tranquillità.
il vostro Michelangelo Buonarroti
“Mentre gli industriosi et egregii spiriti col lume del famosissimo Giotto e degli altri seguaci suoi si sforzavano dar saggio al mondo del valore che la benignità delle stelle e la proporzionata mistione degli umori aveva dato agli ingegni loro, e, desiderosi di imitare con la eccellenzia della arte, la grandezza della natura per venire il più che e’ potevano a quella somma cognizione che molti chiamano intelligenzia, universalmente, ancora che indarno, si affaticavano, il benignissimo Rettor del cielo volse clemente gli occhi a la terra; e veduta la vana infinità di tante fatiche, gli ardentissimi studii senza alcun frutto e la opinione prosuntuosa degli uomini,30 assai più lontana dal vero che le tenebre da la luce, per cavarci di tanti errori si dispose mandare in terra uno spirito che universalmente in ciascheduna arte et in ogni professione fusse abile, operando per sé solo, a mostrare che cosa siano le difficultà nella scienza delle linee, nella pit- tura, nel giudizio della scultura e nella invenzione della veramente garbata.”
il mio San Sebastiano