Gli affreschi poco noti della Cappella Paolina
Ci sono alcune mie opere che non hanno avuto la fortuna di godere di una buona popolarità. Chi conosce gli affreschi della Cappella Paolina? Si, avete capito bene: Cappella Paolina, non Cappella Sistina. Sono stata la mia ultima opera pittorica e in essa ho racchiuso una vita intera di emozioni, dolori e passioni.
Ho sudato sette camicie per realizzarli. Stavo molto male in quel periodo e probabilmente con tutta la polvere di marmo che ho ingerito scolpendo, m’erano venuti dei calcoli a reni che non mi lasciavano tregua né di giorno né di notte.
Leggendo queste righe forse vi verrà da chiedervi come mai non mi fossi fatto operare… avete perfettamente ragione: se la chirurgia del Cinquecento fosse stata anche solo lontanamente paragonabile a quella di oggi probabilmente il mio problema sarebbe stato risolto nel migliore dei modi.
Per volere di Papa Paolo III Farnese, realizzai due grandi affreschi l’uno dirimpetto all’altro: la Conversione di Saulo e la Crocifissione di San Pietro. I realtà avrei dovuto realizzare anche altri affreschi all’interno della stessa Chiesa ma non ce la feci a causa della mia salute precaria.
La Cappella Paolina non è di libero accesso ma è privata e solo il Papa e pochi altri possono andarci. Forse è proprio per questo che gli affreschi che si trovano lì dentro non sono così popolari al grande pubblico.
Mi piacerebbe davvero che un giorno potessero essere messi a disposizione di tutti. In fondo questa Cappella si trova a pochi passi dalla Sistina, all’Interno del percorso dei Musei Vaticani.
Le pitture sono state restaurate da pochi anni e hanno ritrovato il loro antico splendore che col grigiore del tempo in parte era svanito.
La crocifissione di San Pietro
La conversione di Saulo
gli interni della Cappella Paolina
Michelangelo Buonarroti