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8 maggio 1508: la firma sul contratto per affrescare la volta della Cappella Sistina

Era l’8 maggio del 1508 quando firmai in calce il contratto stipulato con papa Giulio II della Rovere per affrescare la volta della Cappella Sistina.

Quel foglio però è andato perduto chissà come e chissà quando ma, da altri documenti a vostra disposizione, si deduce che avrei dovuto metter mano alla realizzazione di dodici apostoli: dieci sui lati lunghi e due su quelli corti.

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Avrei concluso l’opera decorando il resto della volta con dei motivi geometrici entro i quali avrei aggiunto scene o singole figure che ancora dovevo stabilire.

Nella lunga lettera che scrissi anni dopo a Giovan Francesco Fattucci a Firenze, alla fine del dicembre 1523, scrissi: “… (papa Giulio II) volse che io dipigniessi la volta di Sisto, di che fumo d’achordo di tre mila ducati a ctucte mie spese, chon poche figure senplicemente. Poi che io ebi fatto certi disegni mi parve che riuscissi chosa povera, onde lui mi rifece un’altra allogagione insino alle storie di socto, e che io facessi nella volta quello che io volevo, che montava circha altrettanto. E chosì fumo d’achordo onde poi finita la volta, quando veniva l’utile, la cosa non andò inanzi, in modo che io stimo restare avere parechi centinaia di ducati…”.

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In due disegni miei custoditi rispettivamente al British Museum e a Detroit, sono ben evidenti gli studi per le raffigurazioni geometriche che poi abbandonai, preferendo tutt’altro tipo di decorazione.

La decorazione dei soffitti a motivi geometrici era tipica del tardo Quattrocento e si rifacevano alle decorazioni delle domus romane, in particolare quella di Nerone e Villa Adriana a Tivoli.

Solo due giorni più tardi, il 10 maggio dello stesso anno, iniziai a metter mano a quel grandioso lavoro che sono gli affreschi della volta Sistina che oggi ben conoscete.

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“Ricordo chome oggi, questo dì 10 di Maggio nel mille cinquecento octo, io Michelagnolo scultore ho ricevuto dalla Santità del nostro Santo Papa Julio secondo, duchati cinquecento per conto della pictura della volta della Chappella di Papa Sisto, per la quale chomincio oggi allavorare.”

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonaroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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May 8, 1508: the signature on the contract to fresco the vault of the Sistine Chapel

It was May 8, 1508 when I signed the contract stipulated with Pope Julius II to fresco the vault of the Sistine Chapel.

That sheet, however, has been lost, who knows how and who knows when, but from other documents it can be deduced that I was supposed to start making twelve apostles: ten on the long sides and two on the short ones. I would have concluded the work by decorating the rest of the vault with geometric motifs within which I would have added scenes or individual figures that I still had to establish.

In the long letter that I wrote years later to Giovan Francesco Fattucci in Florence, at the end of December 1523, I wrote “… (papa Giulio II) volse che io dipigniessi la volta di Sisto, di che fumo d’achordo di tre mila ducati a ctucte mie spese, chon poche figure senplicemente. Poi che io ebi fatto certi disegni mi parve che riuscissi chosa povera, onde lui mi rifece un’altra allogagione insino alle storie di socto, e che io facessi nella volta quello che io volevo, che montava circha altrettanto. E chosì fumo d’achordo onde poi finita la volta, quando veniva l’utile, la cosa non andò inanzi, in modo che io stimo restare avere parechi centinaia di ducati…”.

In two of my drawings kept respectively at the British Museum and in Detroit, the studies for the geometric representations that I later abandoned, preferring a completely different type of decoration, are clearly visible.

The decoration of the ceilings with geometric motifs was typical of the late fifteenth century and was inspired by the decorations of Roman domus, in particular that of Nero and Villa Adriana in Tivoli.

Only two days later, on May 10 of the same year, I began to work on that grandiose work that are the frescoes of the Sistine vault that you know well today.

“Ricordo chome oggi, questo dì 10 di Maggio nel mille cinquecento octo, io Michelagnolo scultore ho ricevuto dalla Santità del nostro Santo Papa Julio secondo, duchati cinquecento per conto della pictura della volta della Chappella di Papa Sisto, per la quale chomincio oggi allavorare.”

For the moment, your ever Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment to see you in the next posts and on social media.

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