16 luglio 1852: nasce Vincenzo Gemito
Il 16 luglio del 1852, nacque a Napoli Vincenzo Gemito ma fin dalle prime ore di vita si trovò a fare i conti con una realtà tutt’altro che ovattata.
Non si hanno notizie della sua famiglia di origine che, a causa delle condizioni di miseria assoluta in cui versava, non ebbe alternative e lo affidò alla ruota degli esposti dello Stabilimento dell’Annunziata a solo un giorno di vita.
Il 30 luglio fu affidato alla famiglia di Giuseppina Baratta e del suo consorte Giuseppe Bes.
Tra i vicoli di Napoli e le sculture del Museo Archeologico: la formazione di Gemito
Nonostante la dura infanzia, Gemito fin dalla più giovane età era stato in grado di mostrare un’accentuata predisposizione per l’arte. A soli dodici anni, inizia a frequentare la bottega di un orafo dove apprese le tecniche della lavorazione dei metalli.
In seguito si iscvrisse all’Accademia di Belle Arti di Napoli ma ben presto la abbandonò: non riusciva a rimanere dentro i rigidi schemi che l’accademia imponeva.
Talento ribelle e anticonformista
La formazione più autentica ed efficace di Gemito fu quella fatta seguendo strade alternative. I contrasti di Napoli, la sua gente comune, gli scugnizzi furono per lui una grande fonte di ispirazione.
Frequentò assiduamente le sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli per studiare le opere che più l’appassionavano come i bronzi di Ercolano.
Successo e il declino: un percorso tormentato
Nel 1868, Gemito esordisce alla Mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli con la scultura del Giocatore ottenendo un ottimo riscontro da parte del pubblico e della critica. La sua fama crebbe rapidamente e le sue opere iniziarono ad essere apprezzate in Italia tanto quanto all’estero.
Nel 1876 e nel 1877 espose i sui lavori Salon di Parigi ottenendo la consacrazione come uno dei maggiori scultori europei del suo tempo.
La vita di Gemito però fu segnata da eventi drammatici e periodi di profonda crisi. Nel 1887 crollò psicologicamente e abbandonò l’attività artistica per ritirarsi a vita privata. Solo nel 1909, dopo un lungo periodo di silenzio, tornò a esporre ma non riuscì a riconquistare la fama che aveva in precedenza.
Genito morì a Napoli il 1° marzo 1929, ormai dimenticato dal mondo artistico.
Il libro
Se desiderate approfondire la coscienza della vita di Gemito e conoscere meglio le sue opere, vi consiglio il libro “Gemito. Dalla scultura al disegno. Ediz. a colori” a cura di Jean Loup Champion e Carmine Romano.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
16 July 1852: Vincenzo Gemito was born
On 16 July 1852, Vincenzo Gemito was born in Naples but from the first hours of his life he found himself dealing with a reality that was anything but hushed.
There is no news of his family of origin who, due to the conditions of absolute poverty in which he found himself, found themselves forced to entrust him to the exposed wheel of the Annunziata factory when he was only one day old.
On 30 July it was entrusted to the family of Giuseppina Baratta and her husband Giuseppe Bes.
Among the alleys of Naples and the sculptures of the Archaeological Museum: Gemito’s training
Despite his harsh childhood, Gemito had been able to show an accentuated predisposition for art from an early age. At just twelve years old, he began to frequent a goldsmith’s workshop where he learned the techniques of metalworking.
He later enrolled at the Academy of Fine Arts in Naples but soon abandoned it: he was unable to stay within the rigid patterns that the academy imposed.
Rebellious and non-conformist talent
Gemito’s most authentic and effective training was the one done following alternative paths. The contrasts of Naples, its common people, the street urchins were a great source of inspiration for him.
He assiduously frequented the rooms of the National Archaeological Museum of Naples to study the works that most fascinated him such as the Herculaneum bronzes.
Success and decline: a tormented path
In 1868, Gemito made his debut at the Exhibition of the Society Promoting Fine Arts of Naples with the sculpture of the Player, obtaining excellent feedback from the public and critics. His fame grew rapidly and his works began to be appreciated in Italy as much as abroad.
In 1876 and 1877 he exhibited his works in the Paris Salon, obtaining consecration as one of the greatest European sculptors of his time.
Gemito’s life, however, was marked by dramatic events and periods of profound crisis. In 1887 he collapsed psychologically and abandoned his artistic activity to retire to private life. Only in 1909, after a long period of silence, did he return to exhibit but was unable to regain the fame he had previously.
Genito died in Naples on 1 March 1929, now forgotten by the artistic world.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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