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La Scultura del Giorno: la Venere Italica di Canova

La scultura del giorno che vi propongo oggi è la Venere Italica scolpita da Antonio Canova per sostituire l’antica Venere Medici stata trafugata dalle truppe di Napoleone. Ma andiamo con ordine: vi racconto tutta la storia dall’inizio.

Verso la fine del 1802 lo scultore già celeberrimo, passò da Firenze e Ludovico di Borbone, re di Etruria, gli commissionò di scolpire una copia della Venere dei Medici.

L’11 settembre dello stesso anno infatti l’opera, collocata nel cuore della Tribuna degli Uffizi, era stata requisita dalle truppe napoleoniche francesi per essere spedita al nascente Louvre.

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La Venere Medici scolpita fra la fine del II sec. a. C. e l’inizio del primo secolo a. C.in marmo pario e posizionata sopra una base di marmo pentelico, raffigura una classica Venere pudica. Era stata rinvenuta nella prima metà del Cinquecento a Roma, nell’area Terme di Traiano sull’Oppio, frammentata in più parti.

Restaurata alla maniera cinquecentesca, con integrazioni, la scultura fu comprata da Ferdinando dei Medici e collocata nella Villa Medici a Roma, sul Pincio, fino a quando nel 1677 fu mandata a Firenze.

La Venere Medici
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Canova non si mostrò entusiasta nel dover dar forma a una copia ma alla fine si convinse di metter mano a quel lavoro spinto da un sentimento patriottico.

Con il passare dei mesi lo scultore pensò a una Venere diversa da quella commissionata, con una connotazione più moderna e non una semplice copia. Preferiva dar forma a un’opera più dinamica secondo il suo personale stile pur tuttavia mantenendo il soggetto della Venere.

Nel 1803 il committente morì ma la realizzazione dell’opera, secondo la nuova visione, gli fu confermata dalla vedova nonché regina reggente d’Etruria Maria Luisa di Borbone.

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Elisa Bonaparte Baciocchi, dopo essere stata nominata Granduchessa di Toscana dal fratello Napoleone, convinse proprio l’imperatore a retribuire Canova per la scultura della Venere Italica con 25mila franchi.

Finalmente il 29 aprile del 1812 la Venere Italica fu portata alla Galleria degli Uffizi per essere posizionata nella Tribuna ma non fu posizionata al suo interno bensì, ironia della sorte, fu fatta partire alla volta della Francia.

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La Venere di Canova si discostava dal modello antico della Venere Medici proponendo la giovane mentre si asciuga appena dopo essere uscita dal bagno. Ai suoi piedi scolpì il vaso con gli unguenti con i quali profumare il corpo. L’opera riscosse un enorme successo tanto che fu protagonista di un gran numero di sonetti e di una vasta letteratura.

“una bellissima donna, capace di far innamorare, mentre l’antica è un’impassibile, seppure bellissima, Dea”

Ugo Foscolo
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Dopo la fine del dominio napoleonico, Papa Pio VII incaricò Canova di occuparsi del recupero delle opere saccheggiate a Roma e in tutti gli altri centri culturali dello Stato Pontificio. 

L’artista in veste di ambasciatore andò allora a Parigi per riportare a casa tutti quei capolavori.

Sia la Venere Medici che la sua Venere Italica, grazie all’interessamento e alla tenacia di Canova, fecero rientro a Firenze. Mentre la Venere più antica riprese il suo posto al centro della Tribuna degli Uffizi, l’Italica fu collocata in una delle sale della Galleria Palatina di Palazzo Pitti dove tutt’oggi si trova.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The Sculpture of the Day: Canova’s Venus Italica

The sculpture of the day that I propose to you today is the Italic Venus sculpted by Antonio Canova to replace the ancient Medici Venus which was stolen by Napoleon’s troops. But let’s go in order: I’ll tell you the whole story from the beginning.

Towards the end of 1802, the already famous sculptor passed through Florence and Ludovico di Borbone, king of Etruria, commissioned him to sculpt a copy of the Medici Venus. In fact, on 11 September of the same year the work, located in the heart of the Tribuna degli Uffizi, had been requisitioned by the French Napoleonic troops to be sent to the nascent Louvre.

The Medici Venus sculpted between the end of the second century. to. C. and the beginning of the first century BC. C. in Parian marble and positioned on a Pentelic marble base, it depicts a classic Venus pudica. It had been found in the first half of the sixteenth century in Rome, in the Terme di Traiano sull’Oppio area, fragmented into several parts.

Restored in the sixteenth-century manner, with additions, the sculpture was bought by Ferdinando dei Medici and placed in the Villa Medici in Rome, on the Pincio, until it was sent to Florence in 1677.

Canova did not show enthusiasm in having to give shape to a copy but in the end he was convinced to put his hand to that work driven by a patriotic sentiment.

As the months went by, the sculptor thought of a different Venus from the one commissioned, with a more modern connotation and not a simple copy. In 1803 the client died but the realization of the work, according to the new vision, was confirmed by the widow and queen regent of Etruria Maria Luisa di Borbone.

Elisa Bonaparte Baciocchi, after being named Grand Duchess of Tuscany by her brother Napoleon, convinced the emperor to pay Canova 25,000 francs for the sculpture of the Venus Italica.

Finally, on 29 April 1812, the Venus Italica was brought to the Uffizi Gallery to be placed in the Tribuna but it was not placed inside it but, ironically, it was sent to France.

Canova’s Venus deviated from the ancient model of the Medici Venus by proposing the young woman as she dries herself off just after coming out of the bathroom. At her feet Canova sculpted the vase with the ointments with which to perfume her body. The work was such a huge success that it was the protagonist of a large number of sonnets and a vast literature.

“a beautiful woman, capable of making you fall in love, while the ancient is an impassive, albeit beautiful, goddess”

Hugh Foscolo
After the end of Napoleonic rule, Pope Pius VII commissioned Canova to take care of the recovery of the looted works in Rome and in all the other cultural centers of the Papal States. The artist as an ambassador then went to Paris to bring all those masterpieces back home.

Both the Medici Venus and her Italic Venus, thanks to Canova’s interest and tenacity, returned to Florence. While the older Venus resumed its place in the center of the Tribuna of the Uffizi, the Italica was placed in one of the rooms of the Palatine Gallery of Palazzo Pitti where it is still located today.

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