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Restaurata la Cappella di San Nicola della Basilica della SS. Annunziata 

È stato presentato questa mattina il termine delle operazioni di restauro della cappella di San Nicola, ubicata all’interno della splendida Basilica della Santissima Annunziata a Firenze.

Il restauro è stato finanziato da Friends of Florence mediante il dono della The Giorgi Family Foundation. Le operazioni sono state avviate nell’ottobre del 2021 e si sono protratte fino allo scorso gennaio.

Parete di fondo dopo il restauro. Fotografia di Ottaviano Caruso
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La storia della Cappella di San Nicola

La Cappella San Nicola è la prima a destra entrando nella Basilica della Santissima Annunziata ed è appartenuta fin dal 1353 alla famiglia del Palagio.

Secondo la tradizione un tempo la Cappella ospitava un ciclo di affreschi di Taddeo Gaddi, collaboratore di Giotto e uno dei suoi allievi più fedeli. Secondo quanto riferito da Giorgio Vasari nella Vita di Taddeo Gaddi, l’artista vi dipinse il salvataggio dei marinai da parte di San Nicola, una scena che era stata molto apprezzata dai contemporanei, tanto che, grazie a questo lavoro, in seguito ebbe l’incarico di affrescare la cappella maggiore con storie dedicate alla Vergine e di realizzare una tavola per l’altare, tutte opere oggi perdute.

Particolare affreschi nella parete sinistra dopo il restauro Fotografia di Ottaviano Caruso
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Nella parete destra in basso, durante il restauro è stata ritrovata traccia di un pigmento rosso, probabile lacerto sopravvissuto alla distruzione, forse una memoria dell’antica decorazione ad affresco opera di Taddeo Gaddi, lasciato volutamente a vista dalla direzione dei lavori.

Al centro del frontone spezzato, sopra l’altare maggiore a edicola, appare un busto marmoreo di Cristo, che recenti studi attribuiscono a Giovan Battista Caccini, nell’ipotesi che fosse stato realizzato prima del 1613 anno della morte dell’artista, e solo successivamente collocato in cappella. 

Busto di Cristo dopo il restauro. Fotografia di Ottaviano Caruso
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La cappella venne completamente rinnovata e inaugurata nell’aprile del 1628 e il suo prezioso impianto decorativo è costituito dagli affreschi di Matteo Rosselli di Domenico Pugliani, dalla tavola d’altare di Jacopo Chimenti e da un importante arredo lapideo, scultoreo ed architettonico realizzato con materiali di pregio.

Un’iscrizione ricorda i due fondatori Tommaso, Gonfaloniere di giustizia della Repubblica fiorentina e il più noto Guido del Palagio, anch’egli Gonfaloniere di giustizia della repubblica per ben due volte.

La famiglia, di origine fiesolana, si era stabilita in città dove aveva vari immobili nel quartiere di San Giovanni, tra cui un palazzo in via de’ Servi all’angolo con via Bufalini.

Particolare affreschi nella parete di fondo dopo il restauro. Fotografia di Ottaviano Caruso
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“L’impegno di Friends of Florence continua per la Basilica della SS Annunziata con il restauro della Cappella di San Nicola. Dopo l’ottimo lavoro eseguito dall’eccellente team di restauratrici, tutte le opere sono finalmente visibili di nuovo.

Le figure con i loro dettagli e la brillantezza dei colori, che per secoli sono state offuscate dal nero fumo e dal trascorrere del tempo, emergono ora in modo straordinario, restituendoci la cappella in tutta la sua bellezza. Ringraziamo il Comune di Firenze, attraverso l’ufficio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio che ha diretto i lavori e la Soprintendenza che li ha seguiti con l’Alta Sorveglianza. Siamo ancora grati ai Padri Servi di Maria che con la loro disponibilità hanno accolto i lavori proprio di fronte al Tempietto della Madonna, fulcro della devozione in Basilica, e alle restauratrici che hanno condotto l’intervento con instancabile dedizione.  La nostra più sentita gratitudine va anche a The Giorgi Family Foundation per aver reso possibile il recupero della cappella e per il sostegno che costantemente dona ai nostri progetti.”
 

Simonetta Brandolini dAdda, Presidente di Friends of Florence.
Parete di destra prima e dopo il restauro. Fotografie di Ottaviano Caruso
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Stato di conservazione e restauro

L’intervento di restauro ha riguardato gli affreschi, gli stucchi e tutta la componente lapidea. 

Le pitture murali della cappella erano offuscate da una coltre di nerofumo che ne rendeva difficoltosa l’identificazione, a cui si aggiungeva un fissativo organico, utilizzato probabilmente in precedenti restauri, ormai del tutto scurito e alterato.

Erano riscontrabili anche effetti di antiche infiltrazioni di umidità dalle coperture. Durante le indagini si è scoperto almeno un restauro ottocentesco precedente molto invasivo, comprensivo di alcune ridipinture.

La situazione conservativa risultava molto precaria, con lesioni, distacchi e rischio di caduta di parti degli affreschi.

Per prima cosa le restauratrici hanno messo in sicurezza la tenuta del colore, per poi passare alla ripulitura delle superfici dai depositi di nerofumo, prima con acqua deionizzata e poi con un intervento più approfondito con impacchi a base di pasta di cellulosa, sepiolite e carbonato di ammonio per quanto riguarda le pitture della volta e della parete di fondo.

Fotografia di Ottaviano Caruso
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L’intervento è passato poi alle lunette e successivamente alle due scene del registro inferiore, opera del Rosselli in cui si è optato per una soluzione più leggera, satura di carbonato di ammonio su foglio di carta giapponese.

Tutte le zone dorate sono poi state ripassate con una soluzione protettiva. La pulitura sia degli affreschi che degli stucchi ha portato a risultati eccezionali restituendo l’ambiente alla sua originaria cromia. Al termine della pulitura si è proceduto con il consolidamento delle superfici lesionate e distaccate dagli strati di supporto.

Le operazioni di integrazione pittorica sono state complesse. La casistica di intervento, legata al tipo di degrado e alla tecnica pittorica, ha richiesto azioni differenti. Le micro mancanze della pellicola sono state trattate con abbassamenti di tono, mentre in altre zone, soprattutto relativamente ai dipinti del Pugliani, si è intervenuto con leggere velature.  

Per quanto riguarda gli arredi lapidei, la preziosità e la varietà dei materiali apparivano pesantemente offuscati da disomogenei annerimenti superficiali, dovuti principalmente alla rilevante presenza di nerofumo e all’alterazione dovuta a trattamenti oleosi e cerosi che erano stati applicati in passato a scopo manutentivo.

Particolare affreschi nella parete di fondo dopo e prima del restauro. Fotografia di Ottaviano Caruso
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Tante e diverse sono state le forme di degrado trovate dai restauratori: dall’usura agli effetti degenerativi di carattere più strutturale come fessurazioni e fratturazioni, dalle conseguenze di antiche infiltrazioni piovane provenienti dalle coperture ai fenomeni di erosione superficiale che hanno interessato la lastra tombale trecentesca in pietra serena.

Prima di procedere alla ripulitura, si è proceduto a una capillare verifica della sicurezza statica e a successive azioni di pre-consolidamento. Analisi accurate hanno permesso di definire la metodologia di intervento da adottare a seconda della tipologia di materiale e di degrado avvenuto. La pulitura è infine stata condotta in modo graduale, eliminando via via sostanze nocive per ritrovare l’equilibrio cromatico. Successivamente si sono svolti interventi di consolidamento e riposizionamento o incollaggio di frammenti distaccati. Le fessurazioni sono state stuccate con impasti a base di calce naturale. Le superfici marmoree sono state ricoperte infine da una soluzione protettiva, seguendo una pratica secolare di manutenzione delle sculture.  

Parete di sinistra dopo il restauro. Fotografia di Ottaviano Caruso
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L’impegno di Friends of Florence nel Complesso della Santissima Annunziata

Dal 2011 a oggi la Fondazione Friends of Florence ha contribuito alla conservazione di diverse opere, sia nel convento della Santissima Annunziata che nella basilica. I primi interventi sostenuti da Friends of Florence fra 2010 e 2012 sono stati all’affresco conosciuto come La Madonna del Sacco di Andrea del Sarto nel Chiostro Grande, al Cristo Crocifisso e ai sei rilievi bronzei con storie della Passione eseguiti dal Giambologna per la sua cappella funebre.

Proprio nella cappella di Giambologna, nel 2016 Friends of Florence, ha sostenuto l’intervento alla Madonna del Soccorso la tavola attribuita al Maestro di Barberino. Inoltre nel 2016 attraverso il Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, la Fondazione ha sostenuto il restauro del Cristo ligneo di Antonio da Sangallo il Vecchio nella Cappella di San Luca. È invece del 2017 il restauro dell’intero Chiostrino dei Voti, mentre si deve sempre ai Friends of Florence il recupero della Cappella di San Luca avvenuto in piena pandemia fra 2020 e 2021.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Restored the Chapel of San Nicola of the Basilica of SS. Announced

The end of the restoration operations of the chapel of San Nicola, located inside the splendid Basilica of the Santissima Annunziata in Florence, was presented this morning.

The restoration was funded by Friends of Florence through a gift from The Giorgi Family Foundation. The operations started in October 2021 and lasted until last January.

The history of the Chapel of San Nicola

The San Nicola Chapel is the first on the right as you enter the Basilica of the Santissima Annunziata and has belonged to the del Palagio family since 1353.

According to tradition, the Chapel once housed a cycle of frescoes by Taddeo Gaddi, collaborator of Giotto and one of his most faithful pupils. As reported by Giorgio Vasari in the Life of Taddeo Gaddi, the artist painted there the rescue of sailors by Saint Nicholas, a scene that had been much appreciated by his contemporaries, so much so that, thanks to this work, he later had the commissioned to fresco the main chapel with stories dedicated to the Virgin and to create a panel for the altar, all works now lost.

On the lower right wall, during the restoration, traces of a red pigment were found, probably a fragment that survived the destruction, perhaps a memory of the ancient fresco decoration by Taddeo Gaddi, deliberately left exposed by the works management.

At the center of the broken pediment, above the main aedicule altar, appears a marble bust of Christ, which recent studies attribute to Giovan Battista Caccini, under the hypothesis that it had been created before 1613, the year of the artist’s death, and only later. placed in the chapel.

The chapel was completely renovated and inaugurated in April 1628 and its precious decorative system consists of the frescoes by Matteo Rosselli di Domenico Pugliani, the altar table by Jacopo Chimenti and an important stone, sculptural and architectural furniture made with materials valuable.

An inscription commemorates the two founders Tommaso, Gonfaloniere of Justice of the Florentine Republic and the better known Guido del Palagio, also Gonfaloniere of Justice of the republic twice.

The family, originally from Fiesole, had settled in the city where they owned various properties in the San Giovanni district, including a building in via de’ Servi at the corner with via Bufalini.

“The commitment of Friends of Florence continues for the Basilica of SS Annunziata with the restoration of the Chapel of San Nicola. After the excellent work carried out by the excellent team of restorers, all the works are finally visible again.

The figures with their details and the brilliance of the colours, which for centuries have been obscured by black smoke and the passage of time, now emerge in an extraordinary way, giving us back the chapel in all its beauty. We thank the Municipality of Florence, through the Fine Arts and Factory office of Palazzo Vecchio which directed the works and the Superintendency which followed them with the High Surveillance. We are still grateful to the Servite Fathers who with their availability welcomed the works right in front of the Tempietto della Madonna, the fulcrum of devotion in the Basilica, and to the restorers who carried out the intervention with tireless dedication. Our heartfelt gratitude also goes to The Giorgi Family Foundation for making the recovery of the chapel possible and for the support it constantly gives to our projects.”

Simonetta Brandolini d’Adda, President of Friends of Florence.

State of conservation and restoration

The restoration work involved the frescoes, the stuccos and the entire stone component.

The wall paintings in the chapel were obscured by a blanket of carbon black which made identification difficult, to which was added an organic fixative, probably used in previous restorations, now completely darkened and altered.

The effects of ancient infiltrations of humidity from the roofs were also found. During the investigations, at least one very invasive previous 19th-century restoration was discovered, including some repainting.

The conservation situation was very precarious, with cracks, detachments and the risk of parts of the frescoes falling.

First of all, the restorers made the color fastness safe, and then moved on to cleaning the surfaces from carbon black deposits, first with deionized water and then with a more in-depth intervention with poultices based on cellulose paste, sepiolite and carbonate ammonium as regards the paintings of the vault and the back wall.

The intervention then moved on to the lunettes and subsequently to the two scenes in the lower register, the work of Rosselli in which a lighter solution was opted for, saturated with ammonium carbonate on a sheet of Japanese paper.

All the golden areas were then refinished with a protective solution. The cleaning of both the frescoes and the stuccos has led to exceptional results, restoring the environment to its original colour. At the end of the cleaning we proceeded with the consolidation of the damaged surfaces and detached from the support layers.

The pictorial integration operations were complex. The intervention cases, linked to the type of degradation and the pictorial technique, required different actions. The micro deficiencies in the film were treated with lowering of tone, while in other areas, especially in relation to Pugliani’s paintings, we intervened with light hazes.

As regards the stone furnishings, the preciousness and variety of materials appeared heavily obscured by uneven surface blackening, mainly due to the significant presence of carbon black and the alteration due to oily and waxy treatments that had been applied in the past for maintenance purposes.

The restorers found many different forms of degradation: from wear to degenerative effects of a more structural nature such as cracking and fracturing, from the consequences of ancient rain infiltrations coming from the roofs to surface erosion phenomena that affected the fourteenth-century tombstone in serene stone.

Before proceeding with the cleaning, a capillary verification of static safety was carried out and subsequent pre-consolidation actions. Accurate analyzes have made it possible to define the intervention methodology to be adopted according to the type of material and the deterioration that has occurred. Finally, the cleaning was carried out gradually, gradually eliminating harmful substances to rediscover the chromatic balance. Subsequently, consolidation interventions and repositioning or gluing of detached fragments were carried out. The cracks were filled with natural lime-based mixes. The marble surfaces were finally covered with a protective solution, following a centuries-old practice of maintenance of the sculptures.

The commitment of Friends of Florence in the Santissima Annunziata Complex

From 2011 to today, the Friends of Florence Foundation has contributed to the conservation of various works, both in the convent of the Santissima Annunziata and in the basilica. The first interventions supported by Friends of Florence between 2010 and 2012 were on the fresco known as the Madonna del Sacco by Andrea del Sarto in the Great Cloister, on the Crucified Christ and on the six bronze reliefs with stories of the Passion executed by Giambologna for his chapel funeral.

Right in Giambologna’s chapel, in 2016 Friends of Florence, the panel attributed to the Master of Barberino supported the intervention to the Madonna del Soccorso. Furthermore, in 2016, through the Friends of Florence Award at the Salone dell’Arte e del Restauro in Florence, the Foundation supported the restoration of the wooden Christ by Antonio da Sangallo the Elder in the Chapel of San Luca. Instead, the restoration of the entire Chiostrino dei Voti dates back to 2017, while the recovery of the Chapel of San Luca which took place in the midst of the pandemic between 2020 and 2021 is also due to the Friends of Florence.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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