Le tombe monumentali nella Basilica di San Pietro sono tante ma sono pochissime quelle scolpite per donne illustri. Sapete quale fu la prima donna sepolta in uno di questi grandiosi sepolcri?

Fu Matilde di Canossa, vissuta fra il 1055 e il 1115. La contessa ebbe un ruolo fondamentale nella mediazione fra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV.

Urbano VIII Barberini fu un suo grande veneratore e volle che i suoi mortali resti a distanza di secoli dalla sua morte, venissero portati dal monastero di San Benedetto Po, a Mantova, fino a Roma. Arrivarono così in città il 10 marzo del 1634.

Il pontefice commissionò la tomba monumentale di Matilde di Canossa al Bernini che mise mano al progetto sul finire del 1634.

Nell’iscrizione incisa sulla tomba sta scritto che venne scoperta nel 1635 ma in realtà fu svelata non ancora ultimata tre anni dopo, il 10 marzo del 1637.

La scultura ritrae la contessa Matilde come difenditrice dell’intero papato. Nella mano destra stringe il bastone del comando mentre con la sinistra sostiene le chiavi di San Pietro e la tiara papale di Urbano VIII con tanto di api, emblema dei Barberini.

Guardate con attenzione la posa della contessa. Non vi sembra simile alla mia scultura della Vita Attiva che inserii nella tomba di Giulio II?

Al Bernini appartiene il progetto complessivo della tomba monumentale e probabilmente fu lui a scolpire il capo di Matilde. Il resto della scultura invece fu condotto a termine da Niccolò Sale.

Il sarcofago che accoglie le spoglie fu decorato con un altorilievo da Stefano Strazza con la scena che rappresenta un episodio chiave della vita di Matilde: l’umiliazione di Enrico IV dinnanzi a Gregorio VII risalente al 23 gennaio del 1077.

Gli angeli posti in alto che sostengono lo scudo furono scolpiti da Andrea Bolgi e Matteo Bonarelli mentre i due putti inginocchiati sopra il sepolcro furono realizzato da Luigi Bernini e Andrea Bolgi. Questi due putti sono così dettagliati da sembrare reali. Quello di sinistra si porta un dito alla bocca in un atteggiamento tipico dei bambini di quella età mentre l’altro guarda Matilde, sorreggendo il mento con una mano.

Il cartiglio fra i due angeli reca un’incisione scritta dal cardinale Francesco Barberini, nipote di papa Urbano VIII.

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The first woman who had her tomb in St. Peter’s

There are many monumental tombs in St. Peter’s Basilica but very few are sculpted for illustrious women. Do you know who was the first woman buried in one of these grand tombs?

She was Matilda of Canossa, who lived between 1055 and 1115. The countess played a fundamental role in the mediation between Pope Gregory VII and the emperor Henry IV.

Urban VIII Barberini was a great venerator of her and wanted her mortal remains, centuries after her death, to be brought from the monastery of San Benedetto Po, in Mantua, to Rome. Thus they arrived in the city on March 10, 1634.

The pontiff commissioned the monumental tomb of Matilde di Canossa from Bernini who started the project at the end of 1634.

In the inscription engraved on the tomb it is written that it was discovered in 1635 but in reality it was unveiled not yet completed three years later, on 10 March 1637.

The sculpture portrays the Countess Matilde as defender of the entire papacy. In her right hand she holds her baton of command while in her left she holds the keys of St. Peter and the papal tiara of Urban VII complete with bees, emblem of the Barberini.

Look carefully at the pose of the countess. Doesn’t it look similar to my sculpture of the Active Life that I placed in the tomb of Julius II?

The overall project of the monumental tomb belongs to Bernini and it was probably he who sculpted the head of Matilda. The rest of the sculpture was instead completed by Niccolò Sale.

The sarcophagus that houses the remains was decorated with a high relief by Stefano Strazza with the scene representing a key episode in Matilda’s life: the humiliation of Henry IV before Gregory VII dating back to 23 January 1077.

The angels placed above supporting the shield were sculpted by Andrea Bolgi and Matteo Bonarelli while the two kneeling putti above the sepulcher were created by Luigi Bernini and Andrea Bolgi. These two putti are so detailed they look real. The one on the left brings a finger to her mouth in an attitude typical of children of that age while her other one looks at Matilde, supporting her chin with one hand.

The scroll between the two angels bears an engraving written by Cardinal Francesco Barberini, nephew of Pope Urban VIII.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti