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27 novembre 1598: nasce lo scultore Alessandro Algardi

Il 27 novembre del 1598 venne alla luce lo scultore Alessandro Algardi in quel di Bologna. L’artista si formò presso l’Accademia di Ludovico Caracci e iniziò la sua carriera artistica lavorando come orafo a Mantova, alla corte del duca Ferdinando Gonzaga fino al 1624.

L’anno successivo partì alla volta di Roma dove per incarico del cardinale Ludovico Ludovisi si occupò del restauro di sculture e della misurazione di antichi capolavori in marmo. Fu grazie a questo nuovo ruolo che ebbe modo di conoscere a fondo il patrimonio artistico classico.

Le prime opere che scolpì in questo periodo, come ad esempio il San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena per San Silvestro al Quirinale, risentono molto dell’influenza del Bernini.

Alessandro Algardi, busto in marmo di Innocenzo X Pamphilij, 1650 circa, Museo della Città di Acquapendente, Palazzo Vescovile
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Quando fu nominato papa Innocenzo X Pampilj, entrò in diretta concorrenza proprio col Bernini, ostacolato dal pontefice in carica per aver servito il suo più acerrimo nemico ovvero il precedente papa Barberini.

L’Algardi ebbe modo di lavorare a due importanti commissioni per la Basilica di San Pietro: la pala con l’Incontro di papa Leone I e Attila scolpita fra il 1643 e il 1653 e la Tomba di Leone XI in marmo bianco di Carrara. Mentre la moda imperante del momento prevedeva l’utilizzo di marmi policromi, l’Algardi facendo di testa sua preferì di gran lunga optare per adoperare esclusivamente marmi bianchi.

Tomba di Leone XI nella basilica di San Pietro realizzata dall’Algardi
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Fra le opere più note di Alessandro Algardi vale la pena menzionare il ritratto di Olimpia Maidalchini Pamphilj scolpito nel marmo bianco di Carrara. Questo busto ritrae la cognata del pontefice Innoenzo X Pamphilij e fu terminato entro il 1650.

Il carattere determinato e assai ambizioso è ben impresso nei lineamenti del volto con quegli zigomi pronunciati e il virtuosismo dell’artista in quel velo vedovile che dietro il capo si gonfia d’aria.

Ritratto di Olimpia Maidalchini Pamphilj di Algardi in marmo bianco di Carrara. Galleria Doria Pamphilij
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Alessandro Algardi lasciò improvvisamente questo mondo il 10 giugno del 1654 esprimendo il desiderio di essere sepolto nella chiesa nazionale dei Bolognesi a Roma senza alcun fasto.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

L’incontro di Leone I e Attila, altezza di 750 cm, Basilica di San Pietro, Vaticano
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November 27, 1598: the sculptor Alessandro Algardi is born

On November 27, 1598, the sculptor Alessandro Algardi was born in Bologna. He trained at the Ludovico Caracci Academy and began his artistic career working as a goldsmith in Mantua, at the court of Duke Ferdinando Gonzaga until 1624.

The following year he left for Rome where, on behalf of Cardinal Ludovico Ludovisi, he took care of the restoration of sculptures and the measurement of ancient marble masterpieces. It was thanks to this new role that he was able to get to know the classical artistic heritage in depth.

The first works he sculpted in this period, such as the San Giovanni Evangelista and Santa Maria Maddalena for San Silvestro al Quirinale, are strongly influenced by Bernini.

When Pope Innocecnzo X Pampilj was appointed, he entered into direct competition with Bernini himself, hindered by the pontiff in office for having served his most bitter enemy or the previous Pope Barberini.

Algardi was able to work on two important commissions for St. Peter’s Basilica: the altarpiece with the meeting of Pope Leo I and Attila sculpted between 1643 and 1653 and the Tomb of Leo XI in white Carrara marble. While the prevailing fashion of the moment provided for the use of polychrome marbles, Algardi, making his own mind preferred by far opting to use exclusively white marbles.

Among the best known works by Alessandro Algardi it is worth mentioning the portrait of Olimpia Maidalchini Pamphilj carved in white Carrara marble. This bust portrays the sister-in-law of Pope Innoenzo X Pamphilij and was finished by 1650.

The determined and very ambitious character is well imprinted in the features of the face with those pronounced cheekbones and the virtuosity of the artist in that widow’s veil that swells with air behind the head.

Alessandro Algardi suddenly left this world on 10 June 1654 expressing the desire to be buried in the national church of the Bolognese in Rome without any pomp.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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