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Fra arte e natura: i cinque giardini più belli della Toscana

Ancora il periodo estivo non è finito e avete sempre tempo per visitare alcune meraviglie del nostro paese come ad esempio i giardini più belli della Toscana.

Io vi ve ne consiglio in modo particolare cinque ma ce ne sono tanti altri da scoprire come per esempio il Giardino Bardini a Firenze tanto per citarne uno o il Parco del Museo Stibbert nella stessa città con sculture, vialetti che si districano fra una fitta vegetazione e fontane.

Il Giardino di Boboli a Firenze

Fu Niccolò Tribolo nella prima metà del Cinquecento ad essere incaricato di progettare il giardino vista la sua esperienza pregressa: dieci anni prima si era occupato di quello di Villa Medicea di Castello.

Il progetto successivamente passò nelle mani dell’Ammannati prima e del Buontalenti dopo. Negli anni a seguire il Giardino di Boboli fu ampliato, arricchito fino ad arrivare all’aspetto che ha oggi. 

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Il Giardino di Boboli inizia immediatamente davanti la facciata posteriore di Palazzo Pitti proprio con il profondo Anfiteatro che ha una forma a ferro di cavallo per proseguire poi con il susseguirsi di viali e vialetti decorati da sculture di epoche diverse.

All’interno del giardino sono tanti i punti di interesse come la Fontana del Nettuno, quella del Carciofo e la Kaffehouse in stile rococò di Zanobi del Rosso, progettata nel 1776.

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Il Giardino di Villa Garzoni a Collodi (PT)

Il Giardino di Villa Garzoni è il parco della villa che porta il suo nome. Incastonato fra le colline di Collodi, occupa lo spazio che prima dell’inizio dei lavori era un semplice bosco. I lavoro di costruzione furono avviati nel cinquecento e si protrassero fino al Settecento inoltrato.

Nel corso degli anni ha visto passeggiare fra i suoi viali gli arciduchi Ferdinando d’Austria e Anna de’ Medici ma anche Napoleone Bonaparte. Nei primi anni del Settecento lavorò al progetto del giardino anche Filippo Juvarra. Il sistema idraulico che alimenta le fontane è opera dell’architetto lucchese Ottaviano Diodati, iniziata nel 1793.

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Oggi è uno splendido esempio di giardino barocco e al suo interno ci sono un gran numero di specie vegetali, sculture allegoriche e giochi d’acqua che rinfrescano l’aria. Proprio qua ha lavorato per anni la madre di Carlo Collodi e a gestirlo tutt’oggi è la Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

Una parte molto amata del giardino è la Casa delle farfalle: un edificio di cristallo nel quale svolazzano varietà equatoriali e tropicali.

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Giardino di Villa La Foce a Chianciano Terme (SI)

A Chianciano Terme, in provincia di Siena, c’è il superbo Giardino di Villa La Foce. Si affaccia sulla Val d’Orcia e ha una incredibile veduta sul Monte Amiata.

Nel momento in cui Antonio e Iris Origo vennero in possesso della grande tenuta La Foce, si rivolsero all’architetto inglese Cecil Pinsent per ristrutturare gli edifici che erano presenti ma anche per allestire un enorme giardino. Pinsent aveva già lavorato alla Villa Medici di Fiesole e alla Villa I Tatti del Berenson.

Il giardino fu realizzato fra il 1925 e il 1939 ed è un tipico giardino all’italiana suddiviso in spazi geometrici dalle siepi di bosso con pendii rigorosamente terrazzati attraversati sa un sentiero lastricato in travertino che unisce il cimitero della famiglia Orrigo al parco stesso.

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Parco della Villa Reale di Marlia (LU)

A pochi passi da Lucca, nella frazione di Marlia del comune di Capannori, c’è la Villa Reale di Marlia: una dimora che nel circondata da un lussuoso giardino.

La villa fu edificata nel XVII secolo ed è considerata a ragione una delle dimore storiche più importanti d’Italia. Qui abitò la sorella di Napoleone, la principessa di Lucca Elisa Bonaparte Baciocchi. Quando nel 1814 Lucca divenne Ducato, Villa Reale divenne la dimora estiva della corte di Carlo Ludovico di Borbone.

Il giardino all’italiana si estende su oltre 16 ettari. Fu proprio Elisa Baciocchi ad ampliare il giardino ma era già presente un nucleo preesistente come il Teatro di Verzura intagliato nella vegetazione e il giardino dei limoni con oltre 200 vasi di agrumi. Volle aggiungere il viale delle camelie con le varietà ottocentesche più preziose.

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Quando invece la villa passò nelle mani dei conti Pecci-Blunt, commissionarono all’architetto Jacques Greber un rinnovamento del parco. L’architetto francese aggiunse la piscina in stile liberty, ruscelli, un lago, un boschetto e il Giardino Spagnolo.

La Villa Reale di Marlia e il suo parco sono stati sottoposti a un importante intervento di restauro durato cinque anni.

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Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio (GR)

Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio è un luogo surreale. Ispirato al celebre Parc Güell di Gaudì a Barcellona, è un susseguirsi di colori e figure surreali ispirate dagli arcani ed è stato realizzato dall’artista franco statunitense Niki de Saint Phalle.

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Niki de Saint Phalle iniziò a edificare il Giardino dei Tarocchi nel 1979 che in venti anni mise in piedi 22 opere di grandi dimensioni, tutte ispirati dalle carte dei tarocchi. L’artista venne aiutata nel suo progetto dal marito Jean Tinguely che si occupò di realizzare le grandi strutture metalliche che supportano le grandi opere colorate.

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Insomma, se vi capita di venire in Toscana, non dimenticatevi di visitare questo grandiosi giardini. Molto diversi fra di loro ma tutti con una storia da raccontarvi.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi consigli di viaggio.

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