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Mi pare che il mi nipote Lionardo abbi molto poco giudicio

Roma, 31 Marzo del 1554

Messer Giorgio amico caro, io ò avuto grandissimo piacere della vostra, visto che pure ancora vi ricordate del povero vechio, e più per esservi trovato al trionfo che mi scrivete d’aver visto rinnovare un altro Buonarroto, del quale aviso vi ringratio quanto so e po[sso]; ma ben mi dispiace tal pompa, perché l’uomo non de’ ridere quande ‘l mondo tucto piange.

Però mi pare che Lionardo abbi molto poco g[i]udicio, e massimo per far tanta festa d’uno che nasce, con quella allegrezza che s’à a serbare a la mor[t]e di chi è ben vissuto. Altro non m’achade.

Vi ringratio sommamente dell’amor che mi portate, benché io no ne sia degnio. Le cose di qua stanno pur così. A dì non so quanti d’aprile 1554.

Vostro Michelagniolo Buonarroti in Roma. Al mio caro amico messer Giorgio Vasari in Fiorenza.

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