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La costruzione della Cappella Sistina

Come e quando è stata costruita la Cappella Sistina? Quando fu posta la prima pietra e da chi?

Ogni giorno 20mila persone calpestano il pavimento cosmatesco senza rendersene nemmeno conto. Sono talmente tanti e grandiosi gli affreschi presenti nella Sistina che notare ogni particolare, accalcati in mezzo alla folla, diventa un’impresa più che difficile, impossibile.

Visto che ho un po’ di tempo voglio raccontarvi la storia della Cappella dall’inizio e bisogna fare un salto indietro nel tempo ma a questo vi ho abituati da tempo.

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L’edificazione della Cappella Sistina fu voluta da Papa Sisto IV della Rovere: un papa ambiguo che se da una parte viene ricordato per aver consegnato alla storia un luogo magnifico come questo, fu accusato di nepotismo. Fu un fine teologo, questo è vero, ma fu anche quello che approvò l’Inquisizione Spagnola.

Era salito al trono di Pietro nel 1471 e fra i suoi progetti più ambiziosi, c’era quello di dare a Roma un volto nuovo, per mettere in chiaro la supremazia della Chiesa. Fece restaurare diversi palazzi che erano andati in rovina durante il trasferimento della sede papale ad Avignone, fece edificare il Ponte Sisto sul Tevere e volle per l’appunto far costruire una cappella capace di esprimere al meglio tutto il potere e la magnificenza del pontificato.

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Invece di costruire da capo un edificio completamente nuovo, optò per far modificare una cappella che già esisteva e si trovava nel cuore dei Palazzi Vaticani: la Cappella Palatina. In realtà non era solo una cappella adibita a funzioni religiosi ma aveva uno scopo difensivo: ecco perché ancora oggi ha quell’aspetto severo più paragonabile a una fortezza che a un edifico adibito al culto.

Oramai la Palatina aveva perso il suo scopo difensivo originario e poteva essere benissimo trasformata in altro. Era mal messa già che le fondamenta erano state piazzate su un terreno troppo morbido per poterne reggere il peso.

Su progetto di Baccio Pontelli, nel 1473 vennero avviati i lavori. Il tetto venne distrutto e le pareti vennero abbattute lasciando un perimetro alto tre metri. I lavori di costruzione proseguirono fino al 1477 con un via vai continuo di maestranze di ogni tipo. Il Pontelli pensò alla Cappella Sistina come al nuovo Tempio di Gerusalemme perduto. Infatti le dimensioni dell’edificio corrispondono esattamente a quelle indicate nella Bibbia.

Terminata l’edificazione, lo stesso papa Sisto IV pensò a far decorare ai più grandi artisti del tempo il soffitto a botte, la zona dell’altare e le pareti. Il primo a mettere mano ai pennelli fu Pier Matteo d’Amelia che decorò la volta con un cielo di lapislazzuli con stelle d’oro. A seguire arrivò il Perugino che mise mano alle due prime storie della vita di Mosè e Cristo, poi arrivarono gli altri pittori a concludere i cicli pittorici.

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Come sapete il mio arrivo fu successivo e cominciai a dipingere la volta dopo che il lavoro di Piermatteo d’Amelia s’era irrimediabilmente rovinato. Ma questa è un’altra storia che ha a che fare con un altro papa, nipote di Sisto IV: Giulio II della Rovere.

Entrando nella Cappella Sistina oggi, si ci trova dinnanzi alla sintesi della teologia cattolica: dalle origini del mondo fino al giorno del giudizio finale attraversando brani dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

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The construction of the Sistine Chapel

How and when was the Sistine Chapel built? When was the first stone laid and by whom?

Every day 20 thousand people step on the Cosmatesque floor without even realizing it. There are so many grandiose frescoes in the Sistine Chapel that noticing every detail, crowded in the crowd, becomes a more than difficult, impossible task.

Since I have some time, I want to tell you the story of the chapel from the beginning and you need to take a step back in time, but I’ve gotten used to this for some time.

The construction of the Sistine Chapel was commissioned by Pope Sixtus IV della Rovere: an ambiguous pope who, while remembered for having consigned a magnificent place like this to history, was accused of nepotism. He was a fine theologian, this is true, but he too was the one who approved the Spanish Inquisition.

He had ascended to the throne of Peter in 1471 and one of his most ambitious projects was to give Rome a new face, to make clear the supremacy of the Church. He restored several buildings that had fallen into disrepair during the transfer of the papal seat to Avignon, had the Sisto Bridge built over the Tiber and precisely wanted to build a chapel capable of best expressing all the power and magnificence of the pontificate.

Instead of building a completely new building from scratch, he opted to have a chapel that already existed and was located in the heart of the Vatican Palaces modified: the Palatine Chapel. In reality it was not just a chapel used for religious functions but it had a defensive purpose: this is why it still has that severe aspect more comparable to a fortress than to a building used for worship.

By now the Palatine had lost its original defensive purpose and could very well be transformed into something else. It was in bad shape since the foundations had been placed on too soft ground to bear the weight.

Based on a project by Baccio Pontelli, works were started in 1473. The roof was destroyed and the walls were torn down leaving a perimeter three meters high. The construction works continued until 1477 with a continuous coming and going of workers of all kinds. Pontelli thought of the Sistine Chapel as the new lost Temple of Jerusalem. In fact, the dimensions of the building correspond exactly to those indicated in the Bible.

After the construction was completed, Pope Sixtus IV himself thought of having the greatest artists of the time decorate the barrel ceiling, the altar area and the walls. The first to put his hand to the brushes was Pier Matteo d’Amelia who decorated the vault with a lapis lazuli sky with gold stars. Then came Perugino who put his hand to the first two stories of the life of Moses and Christ, then the other painters arrived to conclude the pictorial cycles.

As you know, my arrival was later and I began to paint the vault after Piermatteo d’Amelia’s work had been irreparably ruined. But this is another story that has to do with another pope, nephew of Sixtus IV: Giulio II della Rovere.

Entering the Sistine Chapel today, we are faced with the synthesis of Catholic theology: from the origins of the world to the day of the final judgment through passages from the Old and New Testaments.

Always yours Michelangelo Buonarroti and his stories

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2 Comments »

  1. Mi piace molto leggere il blog e mi piacciono le informazioni e lo stile. Vorrei dare un contributo con piacere, non mi piace però usare una carta di credito su Internet. Puoi darmi un numero di conto?

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