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La stagion che sprezza l’arco e l’ale

Sotto duo belle ciglia
le forze Amor ripiglia
nella stagion che sprezza l’arco e l’ale.
    Gli occhi mie, ghiotti d’ogni maraviglia
c’a questa s’assomiglia,
di lor fan pruova a più d’un fero strale.
    E parte pur m’assale,
appresso al dolce, un pensier aspro e forte
di vergogna e di morte;
né perde Amor per maggior tema o danni:
c’un’or non vince l’uso di molt’anni.

Il sempre vostro Michelangelo buonarroti con le sue malinconie a fargli compagnia

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