Il Genio della Vittoria
Conoscete il Genio della Vittoria? È un complesso scultoreo che originalmente avrebbe dovuto far parte del grandioso progetto della sepoltura di Giulio II. Quando partii definitivamente da Firenze nel 1534, lo lasciai assieme ai prigioni incompiuti nello studio di via Mozza. Anni dopo il mi’ nipote Leonardo ne divenen il legittimo proprietario e invano tentò di convincere il Vasari a sistemarle accanto alla mia tomba, qui in Santa Croce.
Così le regalò a Cosimo I de’ Medici che fece sistemare i prigioni nella Grotta del Buontalenti e la Vittoria nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio dove ancora si trova.
Il genio della Vittoria lasciò solo per un breve periodo la sua collocazione originaria (1868-1921) andando ad arricchire temporaneamente le collezioni del Museo del Bargello.
È un po’ il simbolo della prevalenza dello spirito sulla materia. Il giovane mostra il suo corpo in tensione ma nel volto non ha nessuna scintilla d’orgoglio. Ha il capo cinto da una corona di foglie di quercia a simboleggiare lo stemma della casata dei Della Rovere, la famiglia di Papa Giulio II.
Il vecchio ripiegato su se stesso gli fa da piedistallo con la certezza di non aver più speranze.
Se avete occasione di visitare Firenze, non dimenticare d’andare a trovare il Genio della Vittoria. E’ lì per voi e da secoli attende un po’ di meritata ammirazione.
Il vostro Michelangelo Buonarroti che spesso ha l’impressione d’esser come quel vecchio lì, tutto raggomitolato sotto il peso del tempo che fu.