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Copiare o omaggiare?

Oggi voglio trattare un argomento che mi sta a cuore: la differenza che c’è fra copiare spudoratamente un’opera e omaggiare l’artista che l’ha realizzata.

Alcuni pittori, peraltro molto noti e apprezzati, hanno preso deliberatamente capolavori di loro colleghi e li hanno spacciati per composizioni proprie. Un esempio su tutti? Raffaello. Quel giovane incline alla bella vita e così distante dal mio modo di pensare e di agire, ha visto la mia Deposizione di Cristo e ha pensato bene di studiare le innovazioni che c’avevo inserito. Si fosse limitato a questo non avrei niente da bofonchiare ma siccome la sua deposizione esposta a Galleria Borghese è stata ideata copiando diverse cosucce mie, allora mi voglio vendicare sbugiardandolo.

Il giovane che regge il corpo del Cristo morto è messo nella stessa posizione della mia Maria Maddalena. Peccato che io l’abbia dipinta sei anni prima questa tavola anche se poi non l’ho finita per una serie di motivi che adesso non ho tempo né voglia di starvi a raccontare.

La vecchiaia e la morte non m’hanno fatto perder la ragione: Raffaello m’ha copiato. Nella stessa sua deposizione ha dato al Cristo, oramai esanime, la posa del mio Cristo della Pietà vaticana. Basta così? Neanche per sogno. Ha copiato anche il mio Tondo Doni in maniera spudorata: la donna in ginocchio che sorregge la Madonna svenuta ha la stessa posa serpentinata della mia Madonna.

Dopo uno come fa a non arrabbiarsi? Quel giovanotto impenitente ha preso varie figure che io ho disegnato e scolpito e le ha assemblate assieme, spacciando per nuova un’opera il frutto del mio ingegno. Questo non è omaggiare ma è copiare su larga scala. Sarò pure vecchio, scorbutico e dispotico ma non sono certo un rimbambito sprovveduto.

Caravaggio invece ha avuto una sensibilità maggiore e ha fatto un sapiente richiamo alle mie pitture per rendermi omaggio. Volete sapere dove? Avete presente  la sua splendida Cena in Emmaus che attualmente si trova al National Gallery di Londra? Bene, il Cristo con la mano protesa che coinvolge lo spettatore all’interno della scena è stata realizzata sulla base di Aman che dipinsi parecchi anni prima in una delle lunette della volta della Cappella Sistina.

Quello si che per me è stata una grande soddisfazione. M’è capitato da morto di chiacchierare con il Caravaggio e, nonostante spesso ne abbia sentito dire peste e corna, è una persona davvero deliziosa. Forse sarà perché la morte migliora?!

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Questa è la mia deposizione di Cristo non ancora ultimata conservata adesso alla National Gallery di Londra. Guardate bene la figura in piedi a destra.

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e adesso osservate la figura di destra che sorregge il Cristo. Non notate niente? Questa è la deposizione di Raffaello conosciuta anche come pala Baglioni dal nome del suo committente… guardate anche la figura femminile inginocchiata che sostiene la Madonna!

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Questo è il mio Tondo Doni… La sua posizione non vi par forse simile a quella della signora che vi ho fatto notare prima? Ma certo!

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Questa è la posa del mio Aman crocifisso

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e questo è il regalo che mi ha fatto Michelangelo nella cena di Emmaus… non un mio alter ego ma Caravaggio. Non è splendido?

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