Accanimento contro le opere d’arte: ci risiamo. L’ultimo è di ieri sera
L’accanimento ai danni delle opere d’arte, antiche o moderne che siano, pare non avere fine.
Se il danneggiamento dei grandi capolavori è sempre esistito, un po’ per invidia del bello, un po’per bischeraggine, per follia e altre motivazioni senza capo né coda, negli ultimi anni pare che questa pratica sia sempre più diffusa e dilagante.
In questi due ultimi anni è continuo ascoltare notizie relative a chi nel nome del cambiamento climatico deturpa opere. La prima opera presa di mira in tal senso fu la Gioconda con il lancio della torta nel 2022 ma sono seguiti decine di attacchi simili e non sempre reversibili in modo così agevole. Basti pensare al monumento imbrattato a Milano di Vittorio Emanuele II con della vernice arancione che per ripulirlo è costato ben 30mila euro.
E che dire delle martellate sferrate contro il vetro della Venere di Rokeby di Velazquez alla National Gallery di Londra nel novembre 2023?
Distruggere la bellezza, la creatività altrui a beneficio di tutti, denigrare l’operato di un artista in quel modo è sempre una sconfitta per tutti.
Sia chiaro, gli sfregi alle opere d’arte non vengono perpetrati solo da attivisti di ultima generazione. Basti pensare alla martellata che fu sferrata sul pollice del mio David nel settembre del o addirittura il gesto eclatante di Toth ai danni della Pietà Vaticana.
Recentemente a Massa sono state rotte due braccia a una scultura appena installata che riproduce il celebre cavatappi della Alessi, realizzato nel 2014 dalla Sagevan e ieri in serata, nel battistero di Pietrasanta, le quattro sculture esposte di Giò Pomodoro sono state brutalmente sfregiate con un punteruolo dall’alto verso il basso lasciando le superfici dei bronzi rigate.
Perché tanto accanimento contro le opere d’arte sia antiche che moderne o contemporanee?
Maleducazione, strafottenza, il pensiero di lasciare una propria traccia nella storia, la follia, il malessere quotidiano o chissà che cos’altro porta a prendersela con i beni culturali che di fatto appartengono a tutti, anche se sono custoditi in collezioni private.
Se la storia dell’arte fosse insegnata fin dalle scuole primarie con cognizione di causa forse qualche persona in più inizierebbe a dare maggior valore a ciò che la circonda. Dico forse, ma perlomeno ci proverei.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Fury against works of art: here we go again. The latest one was from last night
The fury against works of art, whether ancient or modern, seems to have no end.
If the damage to great masterpieces has always existed, partly due to envy of beauty, partly due to mischief, madness and other motives without rhyme or reason, in recent years it seems that this practice is increasingly widespread and rampant.
In the last two years we have continuously heard news about those who deface works in the name of climate change. The first work targeted in this sense was the Mona Lisa with the throwing of the cake in 2022 but dozens of similar attacks followed and were not always so easily reversible. Just think of the monument of Vittorio Emanuele II in Milan smeared with orange paint which cost 30 thousand euros to clean up.
And what about the hammer blows struck against the glass of Velazquez’s Venus of Rokeby at the National Gallery in London in November 2023?
Destroying the beauty and creativity of others for the benefit of all, denigrating the work of an artist in that way is always a defeat for everyone.
Let’s be clear, the defacements of works of art are not only perpetrated by latest generation activists. Just think of the blow that was delivered to my David’s thumb in September or even Toth’s sensational gesture against the Vatican Pietà.
Recently in Massa two arms were broken of a newly installed sculpture which reproduces the famous Alessi corkscrew, created in 2014 by Sagevan and yesterday evening, in the Pietrasanta baptistery, the four exhibited sculptures by Giò Pomodoro were brutally scarred with an awl from top to bottom, leaving the surfaces of the bronzes scratched.
Why so much fury against works of art, whether ancient, modern or contemporary?
Rudeness, arrogance, the thought of leaving one’s own trace in history, madness, daily malaise or who knows what else leads to taking it out on cultural assets that in fact belong to everyone, even if they are kept in private collections.
If the history of art was taught from primary school with full knowledge of the facts, perhaps a few more people would begin to give greater value to what surrounds them. I say maybe, but at least I would try.
Your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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di questo episodio alla tv oggi non ne hanno parlato 🤔 ad ogni modo distruggere opere d’arte è sempre un segno di profonda inciviltà, che poi dico io, quando hanno danneggiato un’opera d’arte è cambiato qualcosa? Dovrebbero capire che non è creando danni che si ottengono risultati, ma impegnandosi verso un traguardo possibile. A mio avviso nelle scuole s’insegna troppo poco il rispetto verso l’arte, molti giovani a mio avviso non ne comprendono il vero valore..🤷♂️
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purtroppo ne hanno parlato in pochi ma a mio avviso è un atto barbaro che non può passare sotto silenzio. In questi ultimi anni gli atti vandalici contro il patrimonio artistico sono aumentati a dismisura. Non ho una soluzione ma come dice anche lei, introdurre come materia obbligatoria storia dell’arte fino dalla primaria per un paese che è ricco d’arte potrebbe aiutare perlomeno ad attenuare il problema
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L’opera d’arte sfregiata è come sputare controvento e trovarsi lo sputo in faccia: negare la nostra stessa dignità di essere pensanti
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