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Restauro e Conservazione del Cartone dell’Epifania al British Museum: Tutti i Dettagli

Il cartone dell’Epifania è stato sottoposto a un delicato intervento di restauro e al momento è inserito nel percorso espositivo della mostra “Michelangelo: the last decades” al British Museum. La preziosa opera rimarrà poi esposta permanentemente nelle sale del museo londinese.

Quali sono stati i vari passaggi dell’intevento conservativo e da chi sono stati eseguiti? Sedetevi comodi che ve lo racconto.

L’Epifania è uno dei miei rari disegno preparatori in scala 1:1 che è arrivato fino ai vostri giorni. Lo realizzai per Ascanio Condivi tra il 1550 e il 1553 che poi lo avrebbe usato per realizzare un dipinto su tavola, oggi custodito a Casa Buonarroti.

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 E’ formato da ventisei fogli di carta fatta di cotone, canapa e lino. I bordi dei fogli sono stati prima sovrapposti e poi incollati assieme con la colla di farina per creare un cartone di 2,32 metri per 1,65.

Restaurare disegni su carta è sempre un’impresa ardua e delicatissima. Nello specifico questo disegno non era mai sottoposto ad alcun tipo di intervento da quando arrivò nelle collezioni del British Museum nel 1895.

Photo credit Paul Grover per The Telegraph
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Le indagini diagnostiche sull’opera sono state avviate nel lontano 2006 e da i primi risultati sono emersi livelli significativi di composti organici volatili tra il retro del cartone e il pannello di sostegno realizzato in pino massello.

Questo dato ha subito reso palese che sia l’essenza del pannello che il supporto in carta marrone di qualità dubbia stessero provocando un danno al cartone. Infatti gli acidi emessi con il loro naturale invecchiamento avrebbero causato il degrado progressivo anche del cartone di ottima qualità del Cinquecento.

In quel momento però non fu possibile intervenire e fu necessario aspettare che fosse inaugurato nel 2014 il World Conservation and Exhibition Center e la programmazione della nuova mostra su di me che ha aperto i battenti il 2 maggio 2024. Con l’arrivo della pandemia poi, i tempi hanno subito un’ulteriore dilatazione non prevista.

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Dagli studi fatti, è stato possibile comprendere che il cartone era presente nella mia casa di Macel de’ Corvi a Roma arrotolato, al momento della mia morte. Successivamente viaggiò di collezionista in collezionista in tutta Europa fino ad arrivare nel Regno Unito.

Si è inoltre riusciti a capire che nel corso del tempo erano stati rimossi due rivestimenti di tela prima della carta marrone di scarsa qualità ancora presente prima dell’ultimo restauro, adoperata come supporto nell’Ottocento. In pratica sul retro del cartone erano stati applicati perlomeno tre strati di colla, preparata con amido di farina e proteine derivate da ossa di animali bollite.

Gli strati deteriorati e divenuti marroni nel corso dei secoli, avevano causato scolorimenti sul cartone e strappi evidenti.

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Il cartone è stato girato sotto sopra: un’operazione assai delicata che ha previsto il lavoro di una squadra di otto persone e l’inserimento dell’opera tra due assi rigide rinforzate.

La superficie è stata protetta imbottendo le ondulazioni con ovatta di poliestere per evitare sollecitazioni eccessive durante la complessa operazione.

La carta marrone di supporto era completamente deteriorata e presentava sacche d’aria nelle zone in cui non aderiva più al cartone. E’ stato deciso quindi di rimuoverla completamente e sostituirla con materiali di alta qualità.

Per rimuovere la carta, è stato necessario ammorbidire la colla con gel chimici in piccole aree in modo controllato. La stessa operazione, se effettuata con acqua, poteva causare cambiamenti fisici importanti all’opera già che è composta da fogli di carta sovrapposti e incollati.

Per rimuovere fisicamente la carta marrone di supporto, i restauratori hanno impiegato sette mesi di lavoro adoperando pinzette, spatole e bisturi.

Il verso dell’Epifania
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Successivamente hanno avuto inizio le fasi di riparazione degli strappi e di reintegrazioni delle mancanze del cartone. Operazioni complesse eseguite adoperando anche pesi fatti con sacchetti di cotone e seta cuciti a mano per tenere ferme le riparazioni durante l’asciugatura.

Le integrazioni sono state realizzate in carta giapponese sottile che con le sue fibre lunghe garantisce un’ottima resistenza e pasta di amido di frumento priva di glutine.

Per evitare che divenissero visibili le integrazioni, la carta giapponese è stata tinta di marrone. Vecchie integrazioni troppo spesse sono state rimosse ed eseguite di nuovo in modo che fossero molto più sottili e meno invasive.

Ai bordi del cartone è stato aggiunto un margine di carta per stabilizzarli.

La conservatrice della carta Megumi Mizumura al lavoro sul cartone dell’Epifania. Foto credit Paul Grover per The Telegraph
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Per montare e incorniciare il cartone è stato necessario applicare un nuovo supporto che potesse consentire di posizionare verticalmente l’opera.

I conservatori specializzati di Arte Orientale su Carta e Seta del British Museum, abituati a realizzare nuovi supporti per le opere in grande formato su carta, hanno deciso di far aderire al cartone tre strati di carta giapponese sul verso.

La carta giapponese adoperata è stata scelta in tre grammature differenti, applicate dalla più leggera alla più pesante, aumentando così la resistenza del cartone con ogni strato applicato.

Per evitare la formazione di bolle d’aria e garantire la massima adesione, gli strati di carta giapponese disposti a fibre incrociate sono stati ripetutamente spazzolati sotto la luce radente.

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 Dopo l’asciugatura il cartone è stato posto in posizione verticale e incorniciato, pronto per essere esposto al pubblico in modo permanente.

Devo dire che sull’esposizione di disegni così fragili in modo permanente rimango perplesso. La loro delicatezza a mio avviso imporrebbe un’esposizione temporanea e periodica per evitare che troppa luce possa deteriorare ulteriormente la loro fragile condizione conservativa.

Il cartone dell’Epifania restaurato
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Il restauro del cartone dell’Epifania è stato finanziato da Bank of America Art Conservation Project.

L’opera, come accennato prima, è esposta nella mostra “Michelangelo: the last decades”, affiancata dal dipinto che ne trasse Ascanio Condivi restaurato per l’occasione e proveniente da Casa Buonarroti.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Restoration and Conservation of the Epiphany Cartoon at the British Museum: All the Details

The cartoon of the Epiphany has undergone a delicate restoration operation and is currently included in the exhibition itinerary of the “Michelangelo: the last decades” exhibition at the British Museum. Once the exhibition is completed, this precious work will remain on permanent display in the rooms of the London museum.

What were the various steps of the conservative intervention and who carried them out? Sit back and I’ll tell you about it.

The Epiphany is one of my rare 1:1 scale preparatory drawings that has survived to this day. I made it for Ascanio Condivi between 1550 and 1553 who would then use it to create a painting on wood, now kept at Casa Buonarroti.

It is made up of twenty-six sheets of paper made of cotton, hemp and linen. The edges of the sheets were first overlapped and then glued together with flour glue to create a cardboard measuring 2.32 by 1.65 metres.

Restoring drawings on paper is always an arduous and very delicate undertaking. Specifically, this drawing had never undergone any type of intervention since it arrived in the collections of the British Museum in 1895.

The diagnostic investigations on the work were started way back in 2006 and the first results revealed significant levels of volatile organic compounds between the back of the cardboard and the support panel made of solid pine.

This data immediately made it clear that both the essence of the panel and the brown paper support of dubious quality were causing damage to the cardboard. In fact, the acids emitted with their natural aging would have caused the progressive degradation of even the excellent quality cardboard of the sixteenth century.

At that moment, however, it was not possible to intervene and it was necessary to wait for the inauguration of the World Conservation and Exhibition Center in 2014 and the programming of the new exhibition on me which opened its doors on 2 May 2024. With the arrival of the pandemic then, times have undergone a further unexpected extension.

From the studies carried out, it was possible to understand that the cardboard was present in my house in Macel de’ Corvi in Rome rolled up at the time of my death. He subsequently traveled from collector to collector throughout Europe until arriving in the United Kingdom.

It was also possible to understand that over time two canvas coverings had been removed before the poor quality brown paper still present before the last restoration, used as a support in the nineteenth century. In practice, at least three layers of glue prepared with flour starch and proteins derived from boiled animal bones had been applied to the back of the cardboard. These layers then deteriorated and turned brown over the centuries, causing discoloration on the cardboard and evident tears.

The cartoon was turned upside down: a very delicate operation that involved the work of a team of eight people and the insertion of the work between two rigid reinforced boards.

The surface was protected by padding the corrugations with polyester wadding to avoid excessive stress during the complex operation.

The brown backing paper was completely deteriorated and had air pockets in the areas where it no longer adhered to the cardboard. It was therefore decided to remove it completely and replace it with high quality materials.

To remove the paper, it was necessary to soften the glue with chemical gels in small areas in a controlled manner. The same operation, if carried out with water, could cause important physical changes to the work since it is made up of overlapping and glued sheets of paper.

To physically remove the brown support paper, the restorers took seven months of work using tweezers, spatulas and scalpels.

Subsequently, the phases of repairing the tears and restoring the missing cardboard began. A far from simple operation carried out using weights made from hand-sewn cotton and silk bags to hold the repairs in place during drying.

The additions were made of thin Japanese paper which with its long fibers guarantees excellent resistance and gluten-free wheat starch paste.

To prevent the additions behind the tears from becoming visible, the Japanese paper was dyed brown. old additions that were too thick were removed and re-done so that they were much thinner and less invasive.

A paper margin was added to the edges of the cardboard to stabilize them.

To mount and frame the cardboard it was necessary to apply a new support that could allow the work to be positioned vertically.

The specialist conservators of Oriental Art on Paper and Silk at the British Museum, accustomed to creating new supports for large-format works on paper, decided to adhere three layers of Japanese paper on the reverse to the cardboard.

The Japanese paper used was chosen in three different weights, applied from lightest to heaviest, thus increasing the resistance of the cardboard with each layer applied.

To avoid the formation of air bubbles and ensure maximum adhesion, the layers of Japanese paper arranged in crossed fibers were repeatedly brushed under raking light.

After drying, the cardboard was placed in a vertical position and framed, ready to be permanently displayed to the public.

I must say that I am perplexed about the permanent display of such fragile drawings. In my opinion, their delicacy would require temporary and periodic exposure to prevent too much light from further deteriorating their fragile conservative condition.

The restoration of the Epiphany cartoon was financed by the Bank of America Art Conservation Project.

The work, as mentioned before, is exhibited in the exhibition “Michelangelo: the last decades”, flanked by the painting that Ascanio Condivi drew from it, restored for the occasion and coming from Casa Buonarroti.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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