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Cosimo I torna a Cavallo: ultimato il restauro dopo 12 mesi di lavori

Dopo dodici mesi di lavoro è stato portato a termine l’intervento di restauro che ha interessato la grande scultura del granduca Cosimo I de’ Medici a Cavallo realizzata dal Giambologna, al secolo Jean de Boulogne.

L’operazione di riposizionamento del granduca è stata effettuata mediante l’utilizzo di una gru che consente di movimentare con tutta la delicatezza del caso le opere d’arte con la massima precisione dei movimenti.

Foto del profilo social di Dario Nardella, sindaco di Firenze
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“Con questo ultimo intervento si conclude il ciclo di restauri di tutti i complessi scultorei della piazza più amata dai fiorentini, piazza Signoria. Una statua di 10 mila kg, un intervento spettacolare, per il quale sono state utilizzate le migliori tecniche di restauro a partire da una gru ad altissima precisione. Siamo molto contenti e ringraziamo la direzione Servizi Tecnici e l’ufficio Belle arti, l’azienda Ferragamo, la  Soprintendenza, tutti i restauratori. L’opera del Giambologna torna a risplendere e così Cosimo I, di cui l’anno prossimo ricorreranno 450 anni dalla morte”.

Dario Nardella, sindaco di Firenze

Per realizzare la più grande scultura in bronzo che mai fosse stata ultimata in città affidatagli da il figlio di Cosimo I, il Giambologna dovette creare una fonderia di grandi dimensioni, capace di accogliere tanta maestosità. Prese probabilmente ispirazione dal monumento equestre del Gattamelata di Donatello che si trova a Padova ma anche dalla testa di cavallo ellenistica appartenente alle collezioni medicee, oggi al Museo Archeologico di Firenze.

Foto del profilo social di Dario Nardella, sindaco di Firenze
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Per finire l’opera il Giambologna impiegò dodici anni se si considerano anche i bassorilievi con le storie del Granduca posizionate sul basamento. Il cavallo fu realizzato con una sola gittata: impresa assai ardita dal risultato però eccellente.

L’ultima volta che Cosimo I de’ Medici scese da cavallo fu durante la Seconda Guerra Mondiale quando l’opera fu smontata e ricoverata in un luogo più sicuro per evitare che i bombardamenti potessero distruggerla o comunque danneggiarla gravemente.

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Per garantire una consona stabilità all’intero complesso monumentale bronzeo che pesa oltre 10.000 kg, formati dagli 7.800 Kg del cavallo e dal 2.300 Kg il cavaliere, è stata inserita nella sommità del basamento, al di sotti dei marmi di fnitura, una piastra in acciaio inox per collegare la zampa di appoggio anteriore con quella posteriore come in origine voluto dal Giambologna.

Cosimo I del Giambologna tornato a cavallo dopo il restauro
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Il sistema di fissaggio del cavallo al basamento è stato realizzato completamente in materiale inox in modo da scongiurare problemi di corrosione nel futuro. Inoltre, tale sistema è reversibile e potrà consentire in futuro di rimuovere il cavallo dal basamento con poche operazioni meccaniche senza rischio di danneggiamento per i bronzi ed i marmi, nel rispetto dell’idea attuata dal Giambologna nel 1594. 

Nei giorni a seguire saranno riposizionati i tre bassorilievi in bronzo del basamento e l’epigrafe per i quali è stato possibile sanare e proteggere anche il loro retro a contatto con il basamento, nonchè gli stemmi laterali, per i quali si è provveduto a reintegrare in modo reversibile alcuni particolari mancanti con elementi stampati in resina opportunamente pigmentata. 

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Il restauro del monumento equestre del Giambologna rappresenta l’ultima tappa dei lavori sui gruppi scultorei di piazza Signoria. Come per le altre statue (Ercole e Caco, Termini, copia del David, copia della Giuditta) ed il gruppo scultoreo del David in bronzo al piazzale Michelangelo, i lavori sono stati voluti, progettati e commissionati dal Comune di Firenze e realizzati grazie all’accordo con la maison fiorentina Salvatore Ferragamo S.p.A. che, tramite Art Bonus, ha elargito un’erogazione liberale di oltre un milione di euro complessivamente. Ad eseguire i lavori è stata Cooperativa Archeologia, in collaborazione con i restauratori Nicola Salvioli, per le parti in bronzo e Stefano Landi, per le opere in marmo. 

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Cosimo I returns to Cavallo: restoration completed after 12 months of work

After twelve months of work, the restoration was completed which involved the large sculpture of the Grand Duke Cosimo I de’ Medici on horseback created by Giambologna, born Jean de Boulogne.

The repositioning of the grand duke was carried out using a crane which allows the works of art to be handled with all the delicacy with the utmost precision of the movements.

“This last intervention concludes the cycle of restorations of all the sculptural complexes of the square most loved by the Florentines, Piazza Signoria. A statue weighing 10,000 kg, a spectacular intervention, for which the best restoration techniques have been used starting with a very high precision crane. We are very happy and thank the Technical Services Management and the Fine Arts Office, the Ferragamo company, the Superintendence, all the restorers. Giambologna’s work shines again and so does Cosimo I, whose 450th anniversary will occur next year after his death “.

Dario Nardella, mayor of Florence

To create the largest bronze sculpture that had ever been completed in the city entrusted to him by the son of Cosimo I, Giambologna had to create a large foundry capable of accommodating such majesty. He probably took inspiration from the equestrian monument of Gattamelata by Donatello which is located in Padua but also from the Hellenistic horse head belonging to the Medici collections, now in the Archaeological Museum of Florence.

It took Giambologna twelve years to finish the work if we also consider the bas-reliefs with the stories of the Grand Duke positioned on the base. The horse was made with a single throw: a very daring undertaking with an excellent result, however.

The last time Cosimo I de’ Medici dismounted was during the Second World War when the work was dismantled and stored in a safer place to prevent bombing from destroying it or otherwise seriously damaging it.

To guarantee appropriate stability to the entire bronze monumental complex which weighs over 10,000 kg, made up of the 7,800 kg of the horse and the 2,300 kg of the rider, a steel plate was inserted into the top of the base, below the marble fnish. stainless steel to connect the front support leg with the rear one as originally wanted by Giambologna.

The system for fixing the horse to the base was made entirely of stainless steel in order to avoid future corrosion problems. Furthermore, this system is reversible and could in the future allow the horse to be removed from the base with a few mechanical operations without risk of damage to the bronzes and marbles, in compliance with the idea implemented by Giambologna in 1594.

In the following days, the three bronze bas-reliefs of the base and the epigraph will be repositioned for which it was possible to heal and protect also their back in contact with the base, as well as the lateral coats of arms, for which steps have been taken to reintegrate reversible way some missing details with elements printed in suitably pigmented resin.

The restoration of Giambologna’s equestrian monument represents the last stage of the work on the sculptural groups in Piazza Signoria. As for the other statues (Hercules and Cacus, Termini, copy of David, copy of Judith) and the sculptural group of bronze David in Piazzale Michelangelo, the works were wanted, designed and commissioned by the Municipality of Florence and made thanks to the agreement with the Florentine fashion house Salvatore Ferragamo S.p.A. which, through Art Bonus, has given a donation of over one million euros in total. The works were carried out by Cooperativa Archeologia, in collaboration with the restorers Nicola Salvioli, for the bronze parts and Stefano Landi, for the marble works.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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