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L’Assunta del Perugino che distrussi nella Sistina

Quando papa Clemente VII de’ Medici mi commissionò l’affresco del Giudizio Universale, la porzione di parete d’altare della Sistina non era priva di precedenti decorazioni.

Nella seconda fascia il Perugino aveva già affrescato per papa Sisto IV la Natività di Cristo da una parte e dall’altra il Ritrovamento del Mosè. Erano i dipinti che cominciavano di fatto le narrazioni dei due cicli paralleli dedicati alle storie di Gesù sulla parete Nord e alle storie di Mosè su quella Sud.

Ricostruzione grafica di Vincenzo Farinella
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Purtroppo di quegli affreschi non sono giunti fino a voi nemmeno cartoni, disegni né copie dell’epoca. Ma non è finita qui la storia che voglio raccontarvi.

Fra le due scene c’era un grande affresco realizzato sempre da Pietro Perugino che aveva per soggetto l’Assunzione in cielo della Vergine.

Sebbene dovetti distruggere sia questo che gli altri due affreschi del Perugino e due lunette per far spazio al Giudizio Universale, dell’Assunzione della Vergine è giunto fino ai vostri tempi un disegno realizzato da un artista ignoto che lavorava nella bottega del Perugino, conservato a Vienna.

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Perugino aveva dipinto la Vergine in una mandorla di luce con una cornice di cherubini e angeli. Ai suoi piedi si vedono i dodici Apostoli mentre a sinistra, in primo piano, fa la sua comparsa papa Sisto IV inginocchiato che già ha posato la tiara in terra.

E’ plausibile pensare che a metter mano a quell’opera ci sia stato anche il Pinturicchio: il Perugino avrebbe realizzato la parte in basso mentre il suo allievo quella in alto.

Le due zone infatti sono molto diverse dal punto di vista dello stile e della composizione.

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Insomma, per creare il grande affresco del Giudizio Universale dovetti far scalpellare via le opere preesistenti prima di far realizzare la contro parete inclinata.

Così i tre capolavori del Perugino non ci son più come d’altro canto non ci son più i papi affrescati nel terzo registro, le finestre che feci tappare e le mie due lunette con la prima e l’ultima generazione degli antenati di Cristo.

Non vi induca a pensar male il fatto che quel senza Dio del Perugino l’avessi a schifo. Lui dipingeva Madonne e santi per danaro ma mica ci credeva alla resurrezione.

Non fu un piacere per me eliminare soprattutto la pala dell’Assunta tanto che in un primo momento avevo pensato di integrarla nl Giudizio, per evitare di cancellarla per sempre. Esistono diversi disegni in cui studiavo la composizione e si nota lo schizzo rapido della pala nella parte centrale, in basso.

Quando però mi resi conto che sarebbe stato complicato integrare l’Assunta con il Giudizio, non mi rimase altra scelta che distruggerla definitivamente.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The Assumption by Perugino which I destroyed in the Sistine Chapel

When Pope Clement VII de’ Medici commissioned me to paint the Last Judgment fresco, the portion of the altar wall of the Sistine Chapel was not without previous decorations.

In the second strip, Perugino had already frescoed the Nativity of Christ on one side for Pope Sixtus IV and the Finding of Moses on the other. They were the paintings that effectively began the narratives of the two parallel cycles dedicated to the stories of Jesus on the north wall and the stories of Moses on the south.

Unfortunately, not even cartoons, drawings or copies of the time have come down to you from those frescoes. But the story I want to tell you did not end here.

Between the two scenes there was a large fresco also made by Pietro Perugino which had the Assumption of the Virgin into heaven as its subject.

Although I had to destroy both this and the other two frescoes by Perugino and two lunettes to make room for the Last Judgment, a drawing of the Assumption of the Virgin by an unknown artist who worked in Perugino’s workshop has come down to your times and is kept in Vienna .

Perugino had painted the Virgin in a mandorla of light with a frame of cherubs and angels. At his feet we see the twelve Apostles while on the left, in the foreground, Pope Sixtus IV appears kneeling, having already placed his tiara on the ground.

It is plausible to think that Pinturicchio also worked on that work: Perugino would have created the lower part while his pupil would have created the upper part.

In fact, the two areas are very different from the point of view of style and composition.

In short, to create the great fresco of the Last Judgment I had to have the pre-existing works chiseled away before having the inclined counter wall built.

So Perugino’s three masterpieces are no longer there, just as there are no longer the frescoed popes in the third register, the windows that I had closed and my two lunettes with the first and last generation of Christ’s ancestors.

Don’t lead you to think ill of the fact that that godless Perugino hated it. He painted Madonnas and saints for money but he didn’t believe in the resurrection.

It was not a pleasure for me above all to eliminate the altarpiece of the Assumption, so much so that at first I had thought of integrating it into the Judgment, to avoid deleting it forever. There are several drawings in which I studied the composition and you can see the quick sketch of the blade in the central part, at the bottom.

However, when I realized that it would have been difficult to integrate the Assumption with the Judgement, I was left with no choice but to destroy it definitively.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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1 commento »

  1. Un sincero apprezzamento vorrei porgere ad Antonietta Bandelloni autrice del testo che riesce a captare sapientemente la curiosità del lettore. Mi permetto di esprimere sommessamente un’opinione. Se l’idea di un Michelangelo narrante in prima persona è senz’altro geniale, sarebbe comunque più apprezzabile e fruttuosa (per lettori distratti come me…) una più netta distinzione tra fatto storico e costruzione letteraria… grazie per il contributo alla conoscenza.

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