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La Scultura del giorno: l’Incredulità di San Tommaso del Verrocchio

La scultura del giorno che vi propongo oggi è il gruppo dell’Incredulità di San Tommaso del Verrocchio, una delle quattordici sculture con i Santi protettori delle Arti di Firenze che un tempo erano collocate nelle nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele.

Questo capolavoro in bronzo fu commissionato al Verrocchio dal Tribunale della Mercanzia che lo realizzò fra il 1466 e il 1483.

A differenza di tutte le altre opere che decorano le facciate della chiesa, non è un tutto tondo come si potrebbe pensare a prima vista. Sia il Cristo che San Tommaso infatti non hanno il lato posteriore ad eccezion fatta delle loro teste.

L’incredulità di San Tommaso del Verrocchio. Museo di Orsanmichele
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L’edicola occupata oggi dalla copia dell’opera del Verrocchio si affaccia su via dei Calzaiuoli ed era riservata al Tribunale della Mercanzia ovvero l’organo preposto a farsi carico delle questioni giuridiche e amministrative che interessavano le Arti.

Prima di ospitare l’incredulità di San Tommaso, era occupata dal San Ludovico di Tolosa in bronzo dorato di Donatello, oggi al Museo di Santa Croce.

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Il gruppo scultoreo di Cristo e San Tommaso far riferimento al Vangelo di Giovanni in cui l’apostolo mette in dubbio la resurrezione di Cristo e viene invitato dallo stesso a toccare la propria ferita nel costato.

Il Verrocchio ci mostra la scena come se si stesse svolgendo sotto i nostri occhi, alla stregua di una rappresentazione teatrale. Cristo con il braccio destro levato, si apre la veste per mostrare la ferita all’incredulo San Tommaso.

L’apostolo con il volto segnato da un’espressione titubante, si tiene l’abito all’altezza dei fianchi con una mano mentre con l’altra si protende verso la ferita del Salvatore.

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Fin da subito quest’opera fu particolarmente apprezzata per la sua soluzione compositiva sia per le espressioni e le gestualità dei due protagonisti che per l’ingegno del Verrocchio nel riuscire ad adattare alla perfezione i due protagonisti allo spazio della nicchia.

San Tommaso, per riuscire a meglio adattarsi ai volumi disponibili nell’edicola, si trova un gradino al di sotto del Cristo e la sua gamba destra di fatto celava la base di una delle colonnine.

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Dopo il restauro a cui è stata sottoposta l’opera 1992, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure, l’originale è stata collocata all’interno del Museo di Orsanmichele e sostituita con una copia.

Le indagini diagnostiche condotte prima del restauro hanno permesso di verificare un’eccellente esecuzione della fusione e la padronanza ineccepibile che aveva il Verrocchio nella tecnica della cera persa. Ciascuna delle due figure furono realizzate a gettata unica e, per evitare difetti nella fusione, fu scelto di realizzare uno spessore notevole del metallo, successivamente sottoposto a rinettatura e lucidatura.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

A proposito, fino al 4 settembre 2023, il gruppo dell’incredulità di San Tommaso lo potete ammirare al Bargello assieme al San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti e al San Luca del Giambologna. Ve ne ho parlato QUA.

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Sculpture of the day: the Incredulity of St. Thomas by Verrocchio

The sculpture of the day that I propose to you today is the group of the Incredulity of San Tommaso del Verrocchio, one of the fourteen sculptures with the patron saints of the Arts of Florence that were once placed in the external niches of the church of Orsanmichele.

This bronze masterpiece was commissioned to Verrocchio by the Court of Merchandise who created it between 1466 and 1483. Unlike all the other works that decorate the facades of the church, it is not in the round unlike what one might think. Both Christ and St. Thomas in fact have no back side except for their heads.

The aedicule occupied today by the copy of Verrocchio’s work overlooks via dei Calzaiuoli and was reserved for the Court of Merchandise or the body responsible for taking charge of legal and administrative matters affecting the Arts.

Before hosting the Incredulity of St. Thomas, it was occupied by the gilded bronze St. Louis of Toulouse by Donatello, now in the Museum of Santa Croce.

The sculptural group of Christ and Saint Thomas refers to the Gospel of John in which the apostle questions the resurrection of Christ and is invited by him to touch his own wound in his side.

Verrocchio shows us the scene as if it were taking place before our eyes, like a theatrical performance. Christ with his right arm raised, opens his robe to show the wound to the incredulous St. Thomas.

The apostle with his face marked by a hesitant expression, holds his habit at hip height with one hand while with the other he reaches out towards the Savior’s wound.

Right from the start this work was particularly appreciated for its compositional solution both for the expressions and gestures of the two protagonists and for Verrocchio’s ingenuity in being able to perfectly adapt the two protagonists to the space of the niche.

St. Thomas, in order to be able to enter the aedicule, is one step below Christ and his right leg actually concealed the base of one of the columns.

After the restoration to which Verrocchio’s work was subjected in 1992, by the Opificio delle Pietre Dure, the original was placed inside the Orsanmichele Museum and replaced with a copy.

The diagnostic investigations conducted before the restoration made it possible to verify the excellent execution of the casting and the impeccable mastery that Verrocchio had in the lost wax technique. Each of the two figures were made in a single casting and to avoid defects in the casting, it was decided to create a considerable thickness of the metal, which was subsequently subjected to refinishing and polishing.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

By the way, until 4 September 2023, the group of the incredulity of St. Thomas can be admired at the Bargello together with the St. John the Baptist by Lorenzo Ghiberti and the San Luca by Giambologna. I told you about it HERE.

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