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La Scultura del giorno: la Pudicizia di Corradini

La scultura che vi propongo oggi è la Pudicizia di Antonio Corradini, nota anche come la Verità Velata, scolpita dall’artista per la Cappella di Sansevero nel 1752.

Raimondo di Sangro dedicò l’opera alla memoria di Cecilia Gaetani dell’Aquila di Aragona, sua madre che morì il 26 dicembre del 1710. Era il giorno di Santo Stefano e Raimondo ancora non aveva compiuto il primo anno di vita.

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Antonio Corradini, nato a Venezia nell’ottobre del 1688, era uno scultore rinomato al livello europeo e a Vienna aveva lavorato al servizio dell’imperatore Carlo VI.

Fu chiamato a Napoli dal Principe di Sansevero per partecipare all’ambizioso progetto della sua cappella e gli affidò la realizzazione della Pudicizia. Il fato volle che Corradini morì lo stesso anno che terminò di lavorare a quest’opera, nel 1752 e una lapide posta da di Sangro al pilastro del suo capolavoro, lo ricorda.

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Non era la prima volta che Corradini si cimentava con le figure velate ma nel caso della Pudicizia raggiunse l’apice, riuscendo a scolpire un velo che accarezza le forme dell’allegoria in modo naturale. Sembra un velo umido che aderisce al corpo evidenziandone le fattezze.

Il velo ricade sulle braccia della donna, terminando in un sublime panneggio ornato da una ghirlanda di rose.

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 Nell’opera si ritrovano simboli direttamente collegati all’esistenza spezzata troppo presto della madre del committente. La figura mostra uno sguardo perso, è presente l’albero che simboleggia la vita e la lapide spezzata.

Allo stesso tema della vita e della morte è riconducibile il bassorilievo posto sul basamento che mostra l’episodio del Noli me tangere, momento in cui Cristo appare dinnanzi alla Maddalena nei panni di un ortolano.

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La scultura della Pudicizia non solo celebra la memoria di Cecilia Gaetani ma offre più livelli di lettura. La donna velata può essere intesa come un’allegoria della sapienza ma è anche un’esplicita citazione di Iside, la dea velata amata dalla scienza iniziatica.

Anche in quest’opera, come nel caso del Disinganno di Queirolo presente nella medesima Cappella di Sansevero, non manca il riferimento alla massoneria. Non è un caso infatti che gli storici Joseph Rickwert e Rosanna Cioffi abbiano riscontrato che la figura della Verità Velata nel frontespizio della celebre Encyclopédie settecentesca abbia molto a che fare con la Pudicizia del Corradini.

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I libri

Se volete approfondire la conoscenza di questa straordinaria opera e delle altre magnifiche sculture presenti nella Cappella di Sansevero come il Disinganno di Queirolo, la Pudicizia del Corradini o il Cristo del Sanmartino, ho alcune proposte letterarie da farvi.

Il primo libro che vo consiglio è Napoli, La Cappella Sansevero e il Cristo Velato” con testi di Bussagli, Barra e Masucci, reso ancor più prezioso da un corposo apparato fotografico.

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Al momento è il volume più completo sul Museo Cappella Sansevero di Napoli, realizzato con un’esclusiva campagna fotografica di Scripta Maneant.

Il libro lo trovate QUA.

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Un altro libro assai interessante che riguarda la Cappella di San Severo è “Raimondo di Sangro principe di Sansevero. La vita, le invenzioni, le opere, i libri, le leggende, i misteri, la Cappella”.

Il libro è stato pubblicato in occasione dei 300 anni dalla nascita del Principe di Sansevero e ne ripercorre la vita, le opere, le leggende e i misteri tutt’oggi irrisolti.

Raimondo Di Sangro, per l’alone di esoterismo che lo circonda, è sempre al centro dell’attenzione. Il libro contiene saggi di Massimo Marra e Sigfrido Hobel e lo trovate QUA.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Sculpture of the day: Modesty by Corradini

The sculpture that I am proposing to you today is Modesty by Antonio Corradini, also known as the Veiled Truth, sculpted by the artist for the Sansevero Chapel in 1752.

Raimondo di Sangro dedicated the work to the memory of Cecilia Gaetani Aquila di Aragona, his mother who died on December 26, 1710. It was Boxing Day and Raimondo had not yet completed his first year of life.

Antonio Corradini, born in Venice in October 1688, was a sculptor renowned in Europe and in Vienna he had worked in the service of Emperor Charles VI.

He was called to Napoli by the Prince of Sansevero to participate in the ambitious project of his chapel and entrusted him with the creation of the Pudicizia. As fate would have it, Corradini died the same year that he finished working on this work, in 1752 and a plaque placed by di Sangro on the pillar of his masterpiece commemorates this.

It was not the first time that Corradini tried his hand at veiled figures but in the case of Pudicizia he reached the pinnacle, managing to sculpt a veil that caresses the forms of the allegory in a natural way. It looks like a damp veil that adheres to the body, highlighting its features.

The veil falls on the woman’s arms, ending in a sublime drapery decorated with a garland of roses.

In the work we find symbols directly connected to the too soon broken existence of the client’s mother. The figure shows a lost gaze, there is the tree that symbolizes life and the broken tombstone.

The bas-relief placed on the base showing the episode of the Noli me tangere, the moment in which Christ appears before the Magdalene in the guise of a gardener, can be traced back to the same theme of life and death.

The sculpture of Modesty not only celebrates the memory of Cecilia Gaetani but offers multiple levels of interpretation. The veiled woman can be understood as an allegory of wisdom but it is also an explicit citation of Isis, the veiled goddess loved by initiatory science.

Also in this work, as in the case of Queirolo’s Disinganno present in the same Chapel of Sansevero, there is no lack of reference to Freemasonry. In fact, it is no coincidence that the historians Joseph Rickwert and Rosanna Cioffi have found that the figure of the Veiled Truth on the title page of the famous eighteenth-century Encyclopédie has a lot to do with Corradini’s Modesty.

The book

If you want to learn more about this extraordinary work and the other magnificent sculptures in the Sansevero Chapel such as Queirolo’s Disinganno, Corradini’s Pudicizia or Sanmartino’s Christ, I have some literary proposals for you.

The first book that I recommend is “Naples, the Sansevero Chapel and the Veiled Christ” with texts by Bussagli, Barra and Masucci, made even more precious by a substantial photographic apparatus.

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At the moment it is the most complete volume on the Sansevero Chapel Museum in Naples, created with an exclusive photographic campaign by Scripta Maneant.

You can find the book HERE.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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