La Scultura del giorno: Il Genio della Pesca di Pio Fedi
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il Genio della Pesca, realizzata da Pio Fedi nel 1864.
Pio Fedi, nato a Viterbo nel 1816, ebbe modo di studiare l’arte della scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto l’attenta guida di Lorenzo Bartolini, uno dei più grandi maestri di quell’epoca e successivamente a Roma, con un altro illustre scultore: Pietro Tenerani.
Le influenze di entrambi si ritrovano puntualmente nelle opere di Fedi, con un naturalismo spiccato derivato dal Bartolini e un’aria neoclassica del Tenerani. I suoi primi lavori scultorei comprendevano diverse commissioni civiche come per esempio la scultura di Nicola Pisano che decora la loggia degli Uffizi.
A partire dal 1850, Pio Fedi fu scelto come scultore di corte del Granduca Leopoldo II fino al momento dell’esilio del duca, avvenuto nel 1859.
Sicuramente il Genio della Pesca non è fra le sue sculture più celebri, alla stregua del Ratto di Polissena al riparo sotto la Loggia dei Lanzi.
Dal momento in cui quell’opera fu inaugurata nel 1866, la fama di Fedi crebbe esponenzialmente tanto da essere riconosciuto come il maggiore scultore presente a Firenze dell’epoca.
Pio Fedi scolpì il Genio della Pesca come un ragazzino prepubere, con il capo riccioluto decorato da una corona d’alloro e conchiglie di varie forme.
Con una dinamica posa in contrapposto, tiene fra le mani una rete da pesca a maglie fini che furbescamente gli va a coprire i genitali. Di lì a poco quella rete verrà gettata nelle acque con la speranza di una fruttuosa cattura.
Il ragazzo poggia i piedi sopra la schiena di un delfino che procede in avanti sulle acque marine. Mentre si concentra sul gettare la rete in mare, mostra un’espressione serena, quasi a voler raccontare quanto sia sicuro del successo della sua prossima pesca.
E’ un’immagine quasi poetica, delicata e composta che oggi appartiene a una collezione privata
Sulla base dell’opera l’artista volle lasciare la sua firma: Pio Fedi scolpiva in Firenze nel 1864.
In quest’opera di Fedi è mirabile la resa del corpo del Genio, la sua posa e la resa della rete che probabilmente era già stata gettata prima in mare. Guardate infatti come cade a piombo, facendo pensare sia intrisa d’acqua.
Per aggiungere stabilità al gruppo e una maggiore superficie di appoggio sulla base, Pio Fedi distribuisce il peso del corpo sul ragazzo sia sulle gambe che sulla coda del delfino che sostiene le sue natiche.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the day: The Genius of Fishing by Pio Fedi
The sculpture of the day that I propose to you today is the Genius of Fishing, created by Pio Fedi in 1864.
Pio Fedi, born in Viterbo in 1816, was able to study the art of sculpture at the Academy of Fine Arts in Florence under the careful guidance of Lorenzo Bartolini, one of the greatest masters of that era and later in Rome, with another illustrious sculptor: Pietro Tenerani.
The influences of both are punctually found in Fedi’s works, with a marked naturalism derived from Bartolini and a neoclassical air from Tenerani. His early sculptural works included various civic commissions such as the sculpture by Nicola Pisano which decorates the loggia of the Uffizi.
Beginning in 1850, Pio Fedi was chosen as the court sculptor of Grand Duke Leopold II until the time of the duke’s exile in 1859.
Surely the Genius of Fishing is not among his most famous sculptures, like the Rape of Polissena sheltered under the Loggia dei Lanzi.
From the moment that work was inaugurated in 1866, Fedi’s fame grew exponentially so much that he was recognized as the greatest sculptor present in Florence at the time.
Pio Fedi sculpted the Genius of Fishing as a prepubescent boy, with a curly head decorated with a laurel wreath and shells of various shapes.
With a dynamic contrapposto pose, he holds in his hands a fine-meshed fishing net that slyly covers his genitals. Soon that net will be thrown into the waters with the hope of a fruitful catch.
The boy rests his feet on the back of a dolphin which proceeds forward on the marine waters. While he concentrates on throwing the net into the sea, he shows a serene expression, as if to tell how sure he is of the success of his next catch.
It is an almost poetic, delicate and composed image that today belongs to a private collection
Based on the work, the artist wanted to leave his signature: Pio Fedi sculpted in Florence in 1864.
In this work by Fedi, the rendering of the body of the Genius is admirable, its pose and the rendering of the net that had probably already been thrown into the sea earlier. In fact, look at how it falls plumb, making you think it is soaked in water.
To add stability to the group and a greater support surface on the base, Pio Fedi distributes the weight of the body on the boy both on the legs and on the tail of the dolphin which supports his buttocks.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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Grazie Elisa, un abbraccio
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