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La Galleria degli Specchi di Palazzo Medici Riccardi

Palazzo Medici Riccardi è una meta imperdibile a Firenze. Oltre ad essere il palazzo dove vissero diversi membri della casata dei Medici come Lorenzo il Magnifico tanto per citare un nome illustre, fu lì che venni accolto da ragazzino.

Vissi fra quelle pareti assieme ai figli del Magnifico mentre studiavo i primi rudimenti della scultura nel Giardino di San Marco ed ebbi modo di conoscere gli eruditi che frequentavano il Palazzo.

All’interno di questa struttura che da fuori appare austera, si conservano capolavori assoluti come la celeberrima Cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli e la Galleria degli Specchi realizzata da Luca Giordano.

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La storia della Galleria degli Specchi

La Galleria degli Specchi con la volta affrescata con l’Apoteosi della dinastia Medici è uno dei più importanti cicli di affreschi barocchi e una delle opere massime di Giordano, pittore napoletano che molto deve a questa committenza fiorentina.

Fu il granduca Ferdinando II de’ Medici nel 1659 a vendere il palazzo di famiglia di Via Larga a i Riccardi i quali vollero ampliare la proprietà realizzando importanti ampliamenti e rifacimenti, aggiungendo un’ala con ambienti da decorare poi con il gusto tipico della propria epoca.

Francesco Riccardi volle commissionare fra il 1670 e il 1677 il prolungamento del braccio occidentale del palazzo andando ad aggiungere due grandi spazi di rappresentanza: la Galleria degli Specchi e la Biblioteca Riccardiana.

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Il Riccardi desiderava che le volte di entrambi i nuovi ambienti avessero qualcosa di spettacolare e luminoso così contattò in un primo momento Ciro Ferri, allievo di talento di Pietro da Cortona. Dato che però il Ferri stava lavorando a Roma e non poteva allontanarsi, la sua scelta ricadde su Luca Giordano.

Giordano in quel momento stava lavorando nella cappella dei Corsini a Santa Maria del Carmine e quindi era più facile per lui accettare quell’incarico.

Luca Giordano così si ritrovò ad affrescare quella che doveva diventare l’Apoteosi della dinastia dei Medici con scene mitologiche e virtù che esaltassero al massimo la casata. Il progetto iconografico fu messo nero su bianco dal senatore Alessandro Segni, al tempo segretario dell’Accademia della Crusca, in accordo con il marchese Riccardi, committente di quell’opera.

Tutto l’impianto scenografico è basato sul volume dell’Iconologia di Cesare Ripa ( il libro lo trovate QUA).

La Maria che si guarda negli specchi dipinti
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Luca Giordano in quel momento aveva diversi lavori da portare avanti e quindi i lavori andarono avanti con diverse interruzioni, con grande disappunto da parte del committente.

Il risultato finale però entusiasmò Francesco Riccardi che il 1 settembre del 1685 pagò l’intero compenso pattuito di 1875 scudi e un anno più tardi offerse all’artista altri mille scudi per affrescare la volta della vicina Biblioteca Riccardiana con l’Allegoria della Divina Sapienza.

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La Galleria degli Specchi diverse volte accolse grandi eventi della famiglia Riccardi ma anche momento importanti per la città.

Fu in questo spazio con le pareti decorate da specchi dipinti che ebbe luogo il ricevimento di nozze fra Violante di Baviera e Ferdinando Maria de’ Medici e che accolse l’arciduca Ferdinando d’Asburgo e Maria Beatrice d’Este nel 1780.

La Maria e la Rosa nella Galleria degli Specchi
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I decori della Galleria degli Specchi

Come accennato prima, la volta fu affrescata a più riprese da Luca Giordano fra il 1682 e il 1685.

Le pareti invece sono caratterizzate da elementi decorativi in stucco realizzati dal Tortoli, dal Ciceri, Andreozzi e da Domenico Gori. Se osservate bene da vicino le pareti, vi renderete conto che sono dotate di toppa per la chiave: ebbene, altro non sono che armadi intarsiati.

Mentre su lato sinistro sono presenti otto porte finestre, sul lato opposto, alternati ci sono quattro porte e quattro specchi dipinti. Proprio gli specchi dipinti sono elementi di gran pregio. Furono realizzati in vetro veneziano dipinto con motivi floreali e frutti di Bartolomeo Bimbi, con animali ed erbe di palude lo specchio dipinto da Pandolfo Reschi e putti realizzati da Anton Domenico Gabbiani.

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I libri

A seguire vi lascio due interessanti spunti di lettura: il primo riguarda l’intera opera pittorica di Luca Giordano e la sua vita mentre il secondo è relativo a Palazzo Medici Riccardi.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

The Mirror Gallery of Palazzo Medici Riccardi

Palazzo Medici Riccardi is an unmissable destination in Florence. In addition to being the palace where several members of the Medici family lived, such as Lorenzo the Magnificent, just to mention an illustrious name, it was there that I was welcomed as a boy.

I lived within those walls together with the sons of the Magnifico while I studied the first rudiments of sculpture in the Garden of San Marco and I got to know the scholars who frequented the Palazzo.

Inside this structure, which appears austere from the outside, absolute masterpieces are preserved such as the famous Magi Chapel frescoed by Benozzo Gozzoli and the Galleria degli Specchi created by Luca Giordano.

The history of the Gallery of Mirrors

The Galleria degli Specchi with the vault frescoed with the Apotheosis of the Medici dynasty is one of the most important cycles of Baroque frescoes and one of the greatest works of Giordano, a Neapolitan painter who owes much to this Florentine patronage.

It was the Grand Duke Ferdinando II de’ Medici in 1659 who sold the family palace in Via Larga to the Riccardis who wanted to expand the property by carrying out important extensions and renovations, adding a wing with rooms to then be decorated with the typical taste of their era.

Francesco Riccardi wanted to commission between 1670 and 1677 the extension of the western arm of the building by adding two large representative spaces: the Galleria degli Specchi and the Riccardiana Library.

Riccardi wanted the vaults of both new rooms to have something spectacular and luminous, so he initially contacted Ciro Ferri, a talented pupil of Pietro da Cortona. However, given that Ferri was working in Rome and could not leave, the choice fell on Luca Giordano.

Giordano at that moment was working in the Corsini chapel in Santa Maria del Carmine and therefore it was easier for him to accept that assignment.

Luca Giordano thus found himself frescoing what was to become the Apotheosis of the Medici dynasty with mythological scenes and virtues that exalted the lineage to the maximum. The iconographic project was put on paper by Senator Alessandro Segni, at the time secretary of the Accademia della Crusca, in agreement with the Marquis Riccardi, who commissioned that work.

The entire scenographic system is based on the volume of Iconologia by Cesare Ripa (you can find the book HERE).

Luca Giordano at that time had various jobs to carry on and therefore the works went ahead with various interruptions, to the great disappointment of the client.

However, the final result thrilled Francesco Riccardi who on 1 September 1685 paid the entire agreed fee of 1875 scudi and a year later offered the artist another thousand scudi to fresco the vault of the nearby Riccardiana Library with the Allegory of Divine Wisdom.

The Galleria degli Specchi several times hosted great events of the Riccardi family but also important moments for the city.

It was in this space with the walls decorated with painted mirrors that the wedding reception between Violante of Bavaria and Ferdinando Maria de’ Medici took place and that welcomed the Archduke Ferdinand of Habsburg and Maria Beatrice d’Este in 1780.

The decorations of the Gallery of Mirrors

As mentioned before, the vault was frescoed several times by Luca Giordano between 1682 and 1685.

The walls, on the other hand, are characterized by decorative elements in stucco created by Tortoli, Ciceri, Andreozzi and Domenico Gori. If you look closely at the walls, you will realize that they are equipped with a keyhole: well, they are nothing more than inlaid wardrobes.

While on the left side there are eight French windows, on the opposite side, alternating there are four doors and four painted mirrors. Just the painted mirrors are elements of great value. They were made of Venetian glass painted with floral and fruit motifs by Bartolomeo Bimbi, the mirror painted by Pandolfo Reschi with animals and marsh grasses and putti by Anton Domenico Gabbiani.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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