Gli uomini grandi nelle avversità han più cuore
“Fa buon animo e seguita gagliardamente la impresa tua. Gli uomini grandj e di fiero animo nelle adversità pigliono più quore e sono più gagliardj.”
Queste sono le parole che volle scrivermi in una missiva Jacopo Salviati nel lontano settembre del 1518, quando ero impegnato a cavar marmi per la facciata di San Lorenzo a Firenze. Quello per me fu un lungo momento di sconforto e Salviati volle farmi sentire tutta la sua vicinanza con quelle parole.
Da buon amico il Salviati mi invita a casa della sua famiglia a Pisa dove avrei potuto sentirmi ben accolto e a mio agio: “…a me parrebbe che tu te ne dovessi ire a Pixa a ogni modo, dove te ne potrai ire in casa nostra e non ti mancherà cosa nessuna e potrai stare a tuo agio“.
A seguire vi riporto la lettera integrale che mi scrisse. Buona lettura dal vostro Michelangelo Buonarroti.
Firenze, 20 settembre del 1518
Michelangniolo mio caro, io ho inteso, per una di Bartolomeo da Filicaia a Berto suo padre, come la colonna che era calata giù al basso s’è rocta, di che ò havuto dispiacere grande; ma molto maggiore m’à dato lo intendere che tu ti dia dispiacere di questa cosa, come se non havessi pensato che in una impresa di questa natura non ti havessi a intervenire molti maggiori disordini di questo.
Fa’ buono animo e seguita gagliardamente la impresa tua, perché così è l’onore tuo, havendola principiata, e sta’ sopra di me, ché non t’è per mancare cosa nessuna e Nostro Signore è per ristorarti di molto maggiore cosa che questa; e di questo non dubitare punto, e se da me vuoi più una cosa che un’altra, avisa e sarai subito servito.
Ricordati che del dare principio a una cosa di cotesta natura n’arà la ciptà nostra grandissimo obligo con esso teco e con tucta la casa tua e resteranne in perpetuo obligo. Gli uomini grandi e di franco animo nelle adversità pigliono più quore e sono più gagliardi; e questa è una favola, e maravigliomi che ti dia un minimo pensamento, non che dispiacere, maxime che non si può dire che sia per tuo manchamento, essendo venuta di sopra.
Pensa che non sono per mancharti in cosa nessuna, e la experientia ne sia di mezo. Io intendo che tu ti senti un pocho di mala voglia. Se così è, a me parrebbe che tu te ne dovessi ire a Pixa a ogni modo, dove te ne potrai ire in casa nostra e non ti mancherà cosa nessuna e potrai stare a tuo agio. Né più. Cristo di male ti guardi. Per Jacopo Salviati. In Firenze, a dì 20 di septembre 1518. Al mio carissimo Michelagniolo Simoni a Seravezza.

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