L’orologio del Duomo di Firenze
Nella controfacciata del Duomo di Santa Maria del Fiore c’è un orologio di grandi dimensioni che se ne sta lì dal lontano 1443. Da allora scandisce il passare del tempo anche se in modo assai diverso dagli orologi che siamo abituati a conoscere in questa epoca moderna.
L’orologio affrescato da Paolo Uccelli segna l’ora italica. Scandisce il passare del tempo dal tramonto fino a quello successivo, con una rotazione antioraria dell’unica lancetta che ha. Il quadrante è suddiviso in 24 ore ed è formato da un cerchio inscritto in un quadrato di 4,35 metri di lato. I 24 spicchi sono segnati con numeri romani dall’uno al 24.
Fece Paolo, di colorito, la sfera dell’ore sopra la porta principale dentro la Chiesa, con quattro teste ne’ canti colorite in fresco”. Scrisse il Vasari nelle Vite.
Le quattro teste a cui fa riferimento il Vasari raffigurano gli Evangelisti e pare che seguano con lo sguardo chiunque li guardi dal basso.
Il meccanismo che fa funzionare l’orologio è assai complesso e si trova a 15 metri di altezza da terra, nell’intercapedine della facciata larga circa un metro. L’originale meccanismo fu realizzato da Angelo di Niccolò e probabilmente si basava su un sapiente utilizzo di contrappesi.
Nei secoli a seguire altri maestri orologiai furono interpellati per effettuare importanti interventi di manutenzione. Nel 1761 il Borgiacchi effettuò una modifica sostanziale del meccanismo che cambiò le funzioni originali. Solo in tempi recenti è stato ripristinato il funzionamento originale con le lancetta che esegue quotidianamente il giro completo del quadrante in 24 ore.
In questo particolare orologio, le ore iniziano ad essere contate dal momento serale dell’Ave Maria e vengono scandite fino al tramonto successivo. L’ora dell’Ave Maria viene rintoccata dal Campanile di Giotto e se guardate l’orologio che avete al polso mentre sentite suonare le campane, vi renderete conto che non accade sempre alla stessa ora durante tutto l’anno. Le campane infatti suonano molto prima in inverno e assai dopo in primavera seguendo il ritmo del sorgere e del tramontare del sole.
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