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11 dicembre 1513: muore Pinturicchio

L’11 dicembre del 1513 Pinturicchio, al secolo Bernardino di Betto Betti, passò a miglior vita in quel di Siena. Da cosa derivava quel nomignolo? Da piccolo pintore: era assai minuto e lui stesso firmò con il nome Pinturicchio alcune tele.

Pinturicchio è stato un grande artista che sapeva destreggiarsi in maniera eccellente con i pennelli. Grande pittore, realizzò mirabili affreschi ed eccellenti miniature.

Particolare della Madonna della Pace,  Pinacoteca civica Tacchi Venturi di San Severino Marche 
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Pinturicchio fu un promettente e talentuoso allievo del Perugino tanto che il maestro volle portarlo con sé a Roma per farsi aiutare nella realizzazione dei due grandi quadroni affrescati nel secondo registro della Cappella Sistina: Il viaggio di Mosè e il Battesimo di Cristo.

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Come scrisse il Vasari: “Usò molto Bernardino di fare alle sue pitture ornamenti di rilievi messi d’oro, per soddisfare alle persone che poco di quell’arte intendevano, acciò avessono maggior lustro e veduta, il che è cosa goffissima nella pittura”.

Il Pinturicchio infatti divenne abilissimo nell’uso dell’oro e in particolare realizzava abiti damascati con motivi gigliati che divennero un po’ il suo marchio distintivo nel corso degli anni. Gli stessi motivi realizzati sui tessuti della Sistina si ritrovano infatti sia nella Cappella Bufalini a Roma che nella Libreria Piccolomini a Siena.

Cappella Bufalini
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Dopo aver ultimato gli affreschi del secondo registro della Sistina, un po’ tutti i pittori arrivati da Firenze e dall’Umbria se ne tornarono a casa mentre Pinturicchio preferì rimanere a Roma e mettere su bottega.

Ricevette importanti incarichi come ad esempio la realizzazione degli affreschi della Cappella Bufalini, ubicata nella navata destra della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma. Dipinse il grande ciclo di affreschi con le Storie di san Bernardino da Siena fra il 1484 3 il 1486.

La cappella del Presepio del Pinturicchio nella Chiesa di Santa Maria del Popolo
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A Siena Pinturicchio trascorse i suoi ultimi anni di vita.

Il cardinale senese Francesco Piccolomini Todeschini, che negli anni a venire sarebbe stato eletto al soglio pontificio col nome di papa Pio III, volle raccogliere il suo grande patrimonio librario che aveva ereditato dallo zio materno, papa Pio II, in una nuova e grandiosa libreria, passata alla storia come Libreria Piccolomini.

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Così nel 1492 fece edificare una libreria sfruttando i locali della vecchia canonica del duomo. Per decorarla chiamò Pinturicchio nel 1502. In cinque anni Pinturicchio, coadiuvato da aiutanti molto talentuosi fra i quali un giovanissimo Raffaello Sanzio e il bolognese Aspertini, ricoperse soffitto e pareti con mirabili affreschi.

Pinturicchio, dopo aver realizzato un gran numero di lavori che non ho tutti citato qui come ad esempio la decorazione degli appartamenti papali del Borgia, passò a migliori vita a Siena l’11 dicembre del 1513.

Particolare della Madonna della Pace
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Il libro

Se questo raffinato pittore vi affascina come affascina me, vi consiglio appassionatamente il libro che gli ha dedicato Cristina Acidini: Pintoricchio. Pittore dei Borgia. Lo trovate QUA.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento al prossimo post e sui social.

December 11, 1513: Pinturicchio dies

On 11 December 1513 Pinturicchio, born Bernardino di Betto Betti, passed away in Siena. Where did that nickname come from? As a small painter: he was very small and he himself signed some canvases with the name Pinturicchio.

Pinturicchio was a great artist who knew how to juggle brushes in an excellent way. Great painter, he created admirable frescoes and excellent miniatures.

Pinturicchio was a promising and talented pupil of Perugino so much so that the master took him with him to Rome to get help in the creation of the two large frescoed paintings in the second register of the Sistine Chapel: The Journey of Moses and the Baptism of Christ.

As Vasari wrote: “Bernardino made his paintings ornaments in gold relief to satisfy people who understood little of that art, to give him greater visibility and luster, which is a very clumsy thing in painting”. In fact, Pinturicchio became very skilled in the use of gold and in particular he made damask clothes with lily motifs which became somewhat of his hallmark over the years. The same motifs created on the fabrics of the Sistine Chapel can in fact be found both in the Bufalini Chapel in Rome and in the Piccolomini Library in Siena.

After completing the frescoes in the second register of the Sistine Chapel, almost all the painters who arrived from Florence and Umbria returned home, while Pinturicchio preferred to stay in Rome and set up shop.

He received important commissions such as the creation of the frescoes in the Bufalini Chapel, located in the right aisle of the Basilica of Santa Maria in Ara Coeli in Rome. He painted the large cycle of frescoes with the Stories of San Bernardino of Siena between 1484 and 1486.

In Siena Pinturicchio spent his last years of life. The Sienese cardinal Francesco Piccolomini Todeschini, who in the years to come would be elected to the papal throne with the name of Pope Pius III, wanted to collect his great book heritage that he had inherited from his maternal uncle, Pope Pius II, in a new and grandiose library, passed into history as the Piccolomini bookshop.

So in 1492 he had a library built using the premises of the old rectory of the cathedral. To decorate it he called Pinturicchio in 1502. In five years Pinturicchio, assisted by very talented assistants including a very young Raffaello Sanzio and the Bolognese Aspertini, covered the ceiling and walls with admirable frescoes.

Pinturicchio, after carrying out a large number of works that I have not all mentioned here such as the decoration of the papal apartments of the Borgia, passed away in Siena on 11 December 1513.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you, making an appointment for the next post and on social media.

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