Il David: il calco dal vero del Papi
Oggi una cosa del genere sarebbe improponibile ma sapete che al David fu fatto un calco dal vero? Un’operazione complessa che richiese mesi di preparazione e l’assunzione di un rischio non indifferente per l’originale.
La storia è lunga: sedetevi comodi…
In seguito al rescritto di Leopoldo II del 1846, Clemente Papi fu incaricato di effettuare un calco sul David. Detta così sembra una cosa molto rischiosa per l’opera originale ma non troppo complessa. Il calco venne fatto in 1500 pezzi e il Papi lavorò diversi mesi al progetto, coadiuvato da numerosi aiuti. Era necessario calcolare il ritiro del gesso e la dilatazione dei vari pezzi affinché non provocassero danni al marmo del David, di per sé già compromesso dalla corrosione e non solo.

Il 31 dicembre del 1847 la forma fu completata e il Papi ricevette 100 zecchini per aver portato a termine un’operazione “di tanto rischio e tale difficoltà per essere il gigantesco David del Buonarroti, tutto isolato, con appena altri sostegni che le nude gambe, e per sovrappiù una di queste incrinate” .
Il primo getto del David intero effettuato dal Papi stesso, trovò diverse collocazioni temporanee nel tentatevi di capire quale potesse essere la migliore collocazione del David originale per proteggerlo dalla corrosione degli agenti atmosferici.

Prima fu collocato al di sotto della Loggia dei Lanzi, poi nella sala del Colosso dell’Accademia e poi al Bargello nel 1866. Solo nel 1930 il primo calco troverà posto all’interno della Gipsoteca dell’Accademia.
Sempre nel 1866, Clemente Papi realizzò una fusione in bronzo sul calco originale del David. Quando il David già aveva preso la strada per la Galleria dell’Accademia, al suo posto venne fatta sistemare dall’amministrazione comunale di quel periodo, quella copia in bronzo ma i fiorentini però non ne vollero sapere: il nuovo David doveva essere uguale in tutto e per tutto all’originale, materiale compreso. Il colore del bronzo era un cazzotto in un occhio per tutti coloro che erano avvezzi a guardare i riverberi del marmo.

Così l’amministrazione optò per portare quella copia fino a Piazzale Michelangelo in fase di realizzazione su progetto di Giuseppe Poggi.
Il 25 giugno del 1873 finalmente venne inaugurato il Davidone di bronzo del Papi al centro della piazza che tutt’ora potete vedere. Pensate che per portarlo fin lassù servirono nove paia di buoi.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti.


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