La Madonna di Bruges fra i marmi neri del Belgio
Attraverso il banco Balducci-Galli di Roma, ebbi modo di instaurare diversi contatti importanti soprattutto dal punto di vista lavorativo. Fu infatti mediante questo canale che riuscii ad avere un fruttuoso rapporto con i fratelli Giovanni e Alessandro Musucron.
Chi erano costoro? Dei facoltosi mercanti fiamminghi che s’erano perdutamente innamorati dell’opere mie. Così, senza pensarci due volte, vollero realizzassi per loro una Madonna con Bambino. Erano i primissimi anni del Cinquecento.
Pensai a una composizione del tutto originale mai vista prima di allora. Tanto era innovativa che non volli mostrarla a nessuno: certamente sarebbe stata copiata chissà quante volte se qualcuno avesse avuto modo di dargli un’occhiatina.
Una volta imbarcata alla volta delle Fiandre sarebbe scomparsa dalla vista degli artisti conterranei a me contemporanei che troppo spesso si lasciavano ispirare dai miei lavori riproducendo pose e atteggiamenti.
In una lettera che scrissi nel 1506, raccomandavo al mi babbo di mantener segreta la Madonna. Ho ragione però di pensare che Raffaello sia in qualche modo riuscito a vederla comunque.
La scultura, oggi nota come Madonna di Bruges, era destinata alla cappella di famiglia dei Musucron, ubicata all’interno della cattedrale di Notre Dame.
Nel 1521 la vide all’interno di un tabernacolo il pittore Albrecht Durer. Oggi invece è ospitata al centro di un altare realizzato in marmi policromi, nel quale però predomina il marmo nero del Belgio. Alla destra e alla sinistra della Madonna sono state posizionate la personificazione della Fede e della Speranza, sculture non mie.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti quotidiani