Via de’ marmi sudici
Con i nomi delle strade e delle piazze a Firenze si son proprio divertiti. Ce ne sono per tutti i gusti e ogni vicolo o vicoletto ricorda qualcosa di particolare che racconta a modo suo un pezzo della città, la sua storia, i suoi colori, i suoi sapori e le sue abitudini che affondano le radici nel passato.
Da Via dell’Ariento che deve il suo nome alle numerose botteghe di argentieri che accoglieva, fra le quali anche quella dei Ghirlandaio, a Piazza della Passera chiamata così per gli antichi bordelli che la animavano; da Piazza dei Maccheroni che porta il nome della famiglia facoltosa che aveva possedimenti proprio lì a via della Gaggia che deve il suo nome all’antico modo di chiamare la pianta dell’acacia.
Fra tutte queste strade c’è anche Via dei Marmi Sudici, o meglio, c’era perché dal 1875 è stata intitolata a me: Via Michelangiolo Buonarroti. Perché si chiamava così? Facevo depositare lì i blocchi di marmo da lavorare e con il tempo si annerivano, diventavano sempre più sudici. Alcuni rimasero lì per molto tempo anche dopo la mia morte e vi potete immaginare quanto fossero divenuti luridi.
Via dei Marmi Sudici costeggiava il fianco di Casa Buonarroti sfociando in via Ghibellina. Il nome venne cambiato in occasione del quarto centenario della mia nascita in Via Michelagniolo Buonarroti. Sotto la targa del nome della via ce n’è una più piccola messa a ricordare quel nome che poco a poco sta passando nel dimenticatoio.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti
Foto di Simone Frasca
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