L’anonimo magliabechiano
L’anonimo Magliabechiano, chiamato anche Gaddiano, è un importante manoscritto appartenente alla Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze. Deve il suo nome ai suoi due proprietari: in principio apparteneva infatti alla famiglia Gaddi e, successivamente, entrò a far parte delle collezioni di Antonio Magliabechi che divennero il nucleo centrale della biblioteca in questione.
L’autore del libro rimane tutt’oggi sconosciuto: si sa solamente che lavorò alla sua opera fra il 1537 e il 1542. Ai miei tempi era molto noto e pare che, per raccontare le vicende degli artisti passati e suoi contemporanei, usasse le medesime fonti alle quali attinse il Vasari.
Non mancano le considerazioni personali dell’anonimo e note marginali fatte su artisti come per esempio quelle scritte su Buffalmacco, attivo nella metà del Trecento. Se nella prima parte del libro vengono narrate le vite e le opere di artisti della Grecia antica, la seconda parte è tutta incentrata su gli artisti fiorentini del Trecento e della prima metà del Quattrocento.
Ci sono anch’io nell’Anonimo Magliabechiano: in una parte successiva assai lacunosa, scrive della mia vita e anche di altri artisti a lui contemporanei come Leonardo da’ Vinci e Andrea del Sarto. I testi messi nero su bianco questo anonimo autore non è la Bibbia nel senso che ci sono diverse vicende narrate in modo un po’ arbitrario, con tanti errori anche storici. Fatto sta però che l’Anonimo Magliabechiano ha contribuito a dare anche informazioni molto preziose che altrimenti sarebbero andate perdute nel corso dei secoli.
Il vostro Michelangelo Buonarroti
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