Mistione di membra meravigliose
Mistione di membra meravigliose scrisse il Vasari riferendosi al Bacco. Un personaggio strano, stralunato e sognante il mio Bacco che poco ha a che fare con la statuaria classica o con le opere realizzate dai miei contemporanei. Il suo incedere incerto e traballante può essere interpretato in modi differenti: c’è chi sostiene che sia semplicemente ubriaco e chi invece pensa che ci sia ben altro dietro il suo molle ancheggiare.
E se stesse semplicemente ballando? Potrei avere ideato per questo dio un passo di danza, uno dei tanti che faceva durante i suoi baccanali rumorosi e goderecci. Secondo gli antichi, Bacco o Dioniso che di voglia, alzava il tirso al cielo ( la coppa in questo caso) con la mano destra sollevando al contempo il piede destro. Guardate il ginocchio leggermente aperto verso l’esterno e la torsione del busto contrapposta. Che dire poi della tensione sul polpaccio destro che supporta l’avanzamento slanciato del ginocchio? Un caso? No, non credo che abbia mai realizzato qualcosa che non avesse un significato ben preciso. Se osservate la scultura da dietro la faccenda vi potrà essere ancora più chiara.
E mentre il Bacco incede nel suo passo di danza, il piccolo satiro scolpito sulla sinistra non esita a mangiare avidamente l’uva succosa che il dio lascia scivolare verso terra assieme alla pelle della pantera.
Certo è che la sua pancetta e le sue forme morbide hanno a che fare con il suo amore smodato per il vinello bono.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti per adesso vi saluta.
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