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Giulio II giacente in San Pietro in Vincoli

La scultura giacente del pontefice Giulio II della Rovere per secoli è stata attribuita a Tommaso Boscoli. Di quale opera vi sto parlando?

Avete presente il complesso scultoreo nel quale è inserito il celeberrimo Mosè? Ebbene, guardatelo bene e vi accorgerete che immediatamente sopra il profeta biblico c’è un sarcofago sopra il quale è adagiato forse il papa che più di tutti gli altri s’è speso per le arti… tanto mica pagava di tasca sua!

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Questa attribuzione sembrava ritrovare un perfetto riscontro nelle autorevoli parole del Vasari che così descrive la scultura nelle Vite: “è posato su’ risalti della cornice una cassa di marmo con la statua di papa Giulio a diacere, fatta da Maso del Bosco, scultore”.

L’attribuzione sembrava non destare alcun sospetto: l’opera come qualità poteva essere sua e la lontananza da terra impediva di vederne in maniera approfondita alcuni dettagli un po’ insoliti.

A partire dal 1999 però le cose cambiarono. Grazie ai lavori di restauro coordinati da Forcellino e dalla Risolo hanno messo in luce la possibilità che quel Giulio II giacente potrebbe essere stato benissimo un’opera mia. Le considerazioni riportate dal vasari potevano essere riferite al sarcofago e non alla scultura quindi non ci sarebbe stata alcuna contraddizione.

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La posa risentita del busto e i muscoli delle gambe contratti sotto la veste così come il triregno sembrano più miei che del Boscoli. E che dire dell’abito papale sceso sulle spalle che lascia intravedere la camicia arricciata? Un segno di umiltà per mettere in evidenza che niente può il potere terreno su quello spirituale e alla fine nessuna ricchezza materiale ci renderà liberi.

Le mani scese e arrese dinnanzi alla morte rendono Giulio II totalmente diverso dal guerriero che era in vita.

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Osservando bene la lavorazione del marmo però sembra che io nemmeno l’abbia toccata. Ho sempre adoperato la gradina assecondando l’andamento dei volumi con intensità e orientamento differenziati. Di questo metodo di lavoro sul Giulio II non v’è traccia alcuna. Ci sono invece lunghissime striature parallele sulla veste: mica avrei fatto così io!

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A conti fatti è ipotizzabile che questa scultura l’abbia materialmente realizzata il Boscoli ma sotto una mia attenta supervisione. L’idea di quella posa con la veste scesa e le mani arrese, il capo chino e la posizione del busto son quasi sicuro di ricordare che fossero tutta roba mia. L’esecuzione invece no, con quella mi pare di aver poco a che fare.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti per il momento vi saluta.

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