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Cognizione personale delle cose divine

Certo che al mio tempo ho fatto parlare assai delle mie opere. Mi ricordo ancora adesso il putiferio che scatenai col Giudizio Universale. All’inaugurazione parteciparono un mucchio di persone e fra i molti rimasti estasiati ci fu chi volle dir la sua mettendo in evidenza che tanti nudi non stavano bene in un luogo così sacro.

E certo… Dio ci fa nascere col cappottino addosso e si scandalizza se vede qualche coscia all’aria. Credete forse che Nostro Signore si vergogni di ciò che lui stesso ha creato? Suvvia, non siate ridicoli.

Mi sono serbato un foglietto strappato da un libro scritto da Dolce nel 1557 e lo proto con me nel pastrano quasi a voler ricordare a me stesso come certi individui abbiano una cognizione del mondo e delle cose divine alterata dalla loro personale visione dei fatti:

“Non mi par molta lode che gli occhi de’ fanciulli e delle matrone e delle donzelle veggano apertamente in quelle figure, la disonestà che dimostrano, e solo i dotti intendano la profondità delle allegorie che nascondono”

Il vostro Michelangelo Buonarroti a disposizione

 Michelangelo-crsto-giudice-part.

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