Avete mai pensato a quale aspetto avessi a metà o quasi della mia vita?

Spesso le opere che mi raffigurano derivano tutte o quasi dal ritratto che mi fece Daniele da Volterra e dai suoi busti in bronzo che ripresero le mie sembianze giunto al termine della vita mia.

Insomma, in quel frangente ero anziano. Ma com’era il mio viso, il mio sguardo, prima di compiere i cinquant’anni?

Ebbene, avevo 47 anni quando mi passò per il capo di farmi un auto ritratto con tanto di turbante in capo.

Ora dovete sapere che quel copricapo dall’apparenza quasi esotica, non aveva nulla di strano né di orientaleggiante. No, non era certo un accenno al fatto che ebbi durante l’esistenza un momento in cui pensai seriamente di andare a lavorare e a vivere in Turchia alla corte del sultano Bajazet II, dopo essere fuggito da Roma e da papa Giulio II.

Quel cencio attorno al capo mi serviva per scaldarmi la testa d’inverno e asciugarmi il sudore d’estate. Evitava che quelle gocce salate mi annebbiassero la vista e s’impastassero con la polvere di marmo.

Lo Steinmann ipotizzò che invece si trattasse di quel copricapo di carta che mi mettevo sulla testa quando lavoravo di notte, per fissarci sopra le candele di sego. Invece no, era un panno di lino.

Volli ritrarmi tra una scalpellata e l’altra, un po’ come se fosse una delle vostre fotografie. Questo autoritratto è un’istantanea che rende bene l’idea di come fossi giunto a quel punto della mia vita.

“La fronte sporge quasi quanto il naso, le ciglia sono rade, gli occhi piccoletti, con macchioline gialle e azzurre nell’iride, le orecchie giuste, i capelli e la barba neri“, proprio come scrisse il Condivi parlando del mio aspetto.

Nel momento in cui realizzai l’autoritratto, ero parecchio impegnato a Firenze.

Da poco papa Leone X de’ Medici aveva rescisso il contratto per la realizzazione della facciata della Basilica di San Lorenzo e da non molto m’aveva affidato il complesso architettonico e scultoreo della Sagrestia Nuova.

Probabilmente realizzai questo autoritratto per darlo al Bugiardini, affinché ne ricavasse un bel dipinto. Il Bugiardini si mise all’opera dipingendo il quadro che oggi appartiene al Museo del Louvre.

Il mio autoritratto, tracciato prima a lapis e ripassato a penna e inchiostro bruno, non versa in splendide condizioni di conservazione oggi e appartiene sempre al Museo del Louvre.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

This is how I looked before I turned fifty

Have you ever thought about what I looked like at half or almost half of my life?

Often the works that depict me derive all or almost all from the portrait that Daniele da Volterra made of me and from his bronze busts that reproduced my appearance at the end of my life.

In short, at that moment I was old. But what was my face, my gaze, like before I turned fifty?

Well, I was 47 when it crossed my mind to make a self-portrait with a turban on my head.

Now you should know that that almost exotic-looking headdress had nothing strange or oriental about it. No, it certainly wasn’t a reference to the fact that I had a moment during my life when I seriously thought about going to work and live in Turkey at the court of Sultan Bajazet II, after fleeing from Rome and Pope Julius II.

That rag around my head was used to warm my head in the winter and dry my sweat in the summer. It prevented those salty drops from clouding my vision and getting mixed up with the marble dust.

Steinmann hypothesized that it was instead that paper hat that I put on my head when I worked at night, to fix the tallow candles on it. But no, it was a linen cloth.

I wanted to portray myself between one chisel stroke and another, a bit like one of your photographs. This self-portrait is a snapshot that gives a good idea of ​​how I had arrived at that point in my life.

“The forehead sticks out almost as much as the nose, the eyelashes are sparse, the eyes are small, with yellow and blue spots in the iris, the right ears, the hair and beard are black,” just as Condivi wrote when talking about my appearance.

At the time I made the self-portrait, I was quite busy in Florence.

Pope Leo X de’ Medici had recently terminated the contract for the construction of the facade of the Basilica of San Lorenzo and had recently entrusted me with the architectural and sculptural complex of the New Sacristy.

I probably painted this self-portrait to give it to Bugiardini, so that he could make a beautiful painting. Bugiardini got to work painting the picture that today belongs to the Louvre Museum.

My self-portrait, first drawn in pencil and then re-drawn in pen and brown ink, is not in splendid condition today and still belongs to the Louvre Museum.

For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to the next posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Vedi tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti