San Marco: riallestito il Refettorio grande e restaurata la Provvidenza dei Domenicani
Riapre oggi al pubblico il Refettorio grande del Museo di San Marco, dopo il restauro architettonico, il riallestimento e il termine del restauro dell’affresco con la Provvidenza dei Domenicani, realizzato nel1536 da Giovanni Antonio Sogliani.

San Marco, come ha affermato il presidente della Regione Giani in conferenza stampa, è il cuore dell’identità fiorentina e grazie a un mecenate privato è stata recuperata completamente una nuova sala. E’ stato infatti grazie alla generosa donazione di Michael W. Scherb che la Direzione regionale Musei nazionali Toscana ha potuto provvedere a tutti quei lavoro resi necessari per ripristinare la pavimentazione in cotto che risultata sollevata dal piano d’appoggio ma non solo.
Il refettorio è stato riallestito con una disposizione differente delle opere, meglio valorizzate da nuove luci e con una infografica nuova.

Com’era il refettorio un tempo e com’è oggi
Era proprio in questo luogo che i frati domenicani erano solito consumare i pasti. Il vasto ambiente presenta con un’architettura ancora in parte gotica è precedente alla ristrutturazione commissionata a Michelozzo da Medici.
Oggi la grande sala è formata da quattro campate voltate a crociera con costoloni. Nel 1526 per dr forma a una mensa più capiente, si aggiunse l’ultima campata sottraendola allo spazio adiacente, oggi in parte occupato dalla Sala del Beato Angelico.
Al momento, oltre ad essere dominata dall‘affresco di Giovanni Antonio Sogliani, alle pareti presenta dipinti cinquecenteschi riferibili alla cosiddetta Scuola di San Marco, influenzata dall’arte austera, classica e di forte impronta devozionale di Fra Bartolomeo.
Fra le opere presenti spicca sulla parete sinistra la presenza di Plautilla Nelli mentre sulla destra è ben visibile il pulpito seicentesco dal quale i frati a turno leggevano i testi sacri durante i pasti.
Il restauro della Provvidenza dei Domenicani del Sogliani
Il grande affresco di Antonio Sogliani, datato “A[nno] s[alutis] MDXXXVI” 1536, occupa l’intera parete di fondo del refettorio.
Fu realizzato solo dopo l’abbattimento del muro che separava il refettorio dall’ospizio, oggi Sala del Beato Angelico. Il Sogliani che ebbe modo di imparare i rudimenti della pittura nella bottega di Lorenzo di Credi, avrebbe voluto raffigurare la Moltiplicazione dei pani e dei pesci ma frati committenti scelsero qualcosa di più semplice e attinente al proprio ordine.

Nella fascia sottostante il Sogliani affrescò la Provvidenza dei domenicani, detta anche Cena miracolosa di San Domenico e non la classica Ultima Cena presente in tutti i cenacoli.
I frati seduti a mensa con il fondatore dell’Ordine al centro, non avevano nulla da mangiare ma miracolosamente apparvero due angeli con drappi colmi di pane. Nella parte superiore invece diede spazio a una Crocifissione con ai lati la Vergine, San Giovanni evangelista e inginocchiati i Santi domenicani Antonino e Caterina da Siena.

A sorprendere di più in quest’opera è la minuziosa cura di alcuni dettagli come le trasparenze del vetro dei bicchieri, i drappi tenuti fra le mani dagli angeli che contengono il pane e la resa delle ali degli angeli.
L’affresco era già stato sottoposto a un intervento di restauro negli anni Settanta del Novecento, indispensabile dopo gli ingenti danni causati dalla furia dell’alluvione del novembre 1966.
L’accurata campagna diagnostica preliminare ha evidenziato la necessità di un ampio intervento di pulitura e del consolidamento.

Da oggi dunque la sala del refettorio grande di San Marco torna ad essere fruibile a tutti completamente rinnovata.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

San Marco: the large Refectory has been rearranged and the Dominican Providence has been restored
The large Refectory of the San Marco Museum reopens to the public today, after the architectural restoration, the rearrangement and the end of the restoration of the fresco with the Dominican Providence, created in 1536 by Giovanni Antonio Sogliani.
San Marco, as the President of the Region Giani stated in a press conference, is the heart of the Florentine identity and thanks to a private patron a new room has been completely recovered. It was in fact thanks to the generous donation of Michael W. Scherb that the Regional Directorate of National Museums of Tuscany was able to provide all the work necessary to restore the terracotta flooring that was raised from the support surface but not only that.
The refectory has been rearranged with a different arrangement of the works, better enhanced by new lights and with a new infographic.
What the refectory was like in the past and what it is like today
It was precisely in this place that the Dominican friars used to eat their meals. The large room has an architecture that is still partly Gothic and predates the renovation commissioned to Michelozzo by Medici.
Today the large room is made up of four cross-vaulted bays with ribs. In 1526, to create a larger dining room, the last bay was added by taking it from the adjacent space, now partly occupied by the Sala del Beato Angelico.
At the moment, in addition to being dominated by the fresco by Giovanni Antonio Sogliani, the walls feature sixteenth-century paintings attributable to the so-called Scuola di San Marco, influenced by the austere, classical and strongly devotional art of Fra Bartolomeo.
Among the works present, the presence of Plautilla Nelli stands out on the left wall, while on the right the seventeenth-century pulpit is clearly visible, from which the friars took turns reading the sacred texts during meals.
The restoration of the Providence of the Dominicans by Sogliani
The large fresco by Antonio Sogliani, dated “A[nno] s[alutis] MDXXXVI” 1536, occupies the entire back wall of the refectory.
It was created only after the demolition of the wall that separated the refectory from the hospice, today the Sala del Beato Angelico. Sogliani, who had the opportunity to learn the rudiments of painting in the workshop of Lorenzo di Credi, wanted to depict the Multiplication of the loaves and fishes but the commissioning friars chose something simpler and more relevant to their order.
In the lower section, Sogliani frescoed the Providence of the Dominicans, also known as the Miraculous Supper of Saint Dominic and not the classic Last Supper present in all cenacles.
The friars sitting at the table with the founder of the Order in the center, had nothing to eat but miraculously two angels appeared with cloths full of bread. In the upper part, instead, he gave space to a Crucifixion with the Virgin, Saint John the Evangelist and kneeling Dominican Saints Antoninus and Catherine of Siena on the sides.
What is most surprising in this work is the meticulous attention to some details such as the transparency of the glass of the glasses, the drapes held in the hands of the angels containing the bread and the rendering of the angels’ wings.
The fresco had already undergone a restoration in the 1970s, essential after the extensive damage caused by the fury of the flood of November 1966.
The accurate preliminary diagnostic campaign highlighted the need for extensive cleaning and consolidation.
From today, therefore, the hall of the large refectory of San Marco is once again accessible to all, completely renovated.
For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment to see you in the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
10,00 €
-

Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione
Nuova lettura. Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte di Silvia Frailes, pubblicato da Olschki Editore, esplora il legame unico tra poesia e arti visive. Cattafi non è solo poeta: i suoi libri diventano vere opere d’arte, dove parola, immagine e forma dialogano…
-

La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro
🇮🇹La Madonna della Scala, custodita oggi di consueto a Casa Buonarroti, è la mia prima opera scultorea arrivata fino ai vostro giorni. Avevo sedici anni quando terminai di metter mano a quello stiacciato che imita ma oltrepassa lo stile di Donatello… 🇬🇧The Madonna della Scala, now housed as usual at Casa Buonarroti, is my first…
-

La Natività in costume romano di Jean Baptist Lodewyck Maes
🇮🇹 Il sacro diventa quotidiano. Nella Natività in costume romano, Jean Baptist Lodewyck Maes porta la nascita di Cristo nella Roma dell’Ottocento. Un messaggio universale, raccontato con volti e abiti familiari… 🇬🇧The sacred becomes everyday. In the Nativity scene in Roman costume, Jean Baptist Lodewyck Maes brings the birth of Christ to 19th-century Rome. A…










