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Ritrovate le buche pontaie adoperate da Giotto per affrescare le Storie di San Francesco, a Santa Croce

L’intervento di restauro delle Storie di San Francesco di Giotto nella Cappella Bardi in Santa Croce è un progetto di straordinaria importanza, poiché offre un’opportunità unica di rivisitare e approfondire l’opera di uno dei più grandi maestri della storia dell’arte occidentale.

Ritocco particolare
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Il progetto di restauro

Giotto, noto per la sua capacità di innovare e rompere con le tradizioni artistiche precedenti, ha rivoluzionato la pittura medievale, rendendo le sue opere non solo visivamente straordinarie, ma anche ricche di significato e di espressione emotiva. Questo restauro, quindi, si inserisce in un contesto di riscoperta e valorizzazione non solo del singolo ciclo pittorico, ma dell’intero patrimonio artistico fiorentino che ha plasmato l’identità culturale della città.

La prima fase del restauro ha permesso di riportare alla luce i colori ed effetti di questo capolavoro maturo realizzato sicuramente dopo il 1317, in cui l’artista piega le tecniche e i materiali della pittura a servizio di un racconto ricco di intensità, ispirato alla narrazione della vita di Francesco secondo la biografia di Bonaventura da Bagnoregio. 

La restauratrice Maria Rosa Lanfranchi al lavoro sul Transito di Francesco
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Le scoperte

Quando ci si approccia a realizzare un restauro del genere, si scopre sempre qualcosa di nuovo. È emersa infatti una decorazione precedente, probabilmente geometrica ma non solo.

Grazie alla termovisione sono state individuate le buche pontaie ed è stato possibile precisare l’andamento e la struttura dei palchi del cantiere giottesco. I palchi sono stati con tutta evidenza realizzati a partire dalla metà delle lunette per poter dipingere la volta e poi portati alla base di ciascuna scena.

Sono state anche rinvenute tracce delle sinopie e del disegno preparatorio.

Intervento ritocco particolare
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La sinergia tra l’Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure

Il progetto, ufficialmente annunciato da Cristina Acidini ed Emanuela Daffra, è reso possibile grazie a una sinergia tra l‘Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure, che collaborano per garantire la migliore riuscita dell’intervento. È fondamentale sottolineare come il finanziamento dell’iniziativa, che supera 1 milione di euro, derivi dal generoso supporto della Fondazione CR Firenze e dell’ARPAI, dimostrando un forte impegno verso la conservazione del patrimonio culturale, soprattutto in un periodo in cui le risorse sono spesso limitate.

Cristina Acidini Maria Rosa Lanfranchi Emanuela Daffra e Transito di San Francesco
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L’importanza del lavoro di restauro viene accentuata dalla preparazione di un’approfondita campagna diagnostica messa in atto prima dell’inizio dei lavori. Questo approccio scientifico ha coinvolto esperti e ricercatori in grado di analizzare e mappare le tecniche utilizzate da Giotto, permettendo di scoprire dettagli che erano stati occultati nel corso dei secoli.

La composizione chimica dei colori, le modalità di applicazione e le condizioni ambientali cui l’opera è stata esposta sono stati esaminati attentamente per garantire che il restauro fosse non solo rispettoso dell’opera originale, ma anche metodologicamente all’avanguardia.

Restauratrice al lavoro
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Inoltre, il comitato scientifico composto da storici dell’arte, restauratori e specialisti, ha fornito una supervisione accurata per ogni fase del processo, assicurando che le tecniche moderne non compromettessero l’integrità dell’opera.

Le tecnologie utilizzate nel restauro, come la microfotografia e le analisi spettroscopiche, hanno permesso di ottenere risultati sorprendenti, svelando colori straordinari e dettagli ornamentali che non erano più apprezzabili da da decenni.

Ciò non solo arricchisce la comprensione del lavoro di Giotto, ma contribuisce a una rilettura più profonda del messaggio spirituale e culturale delle Storie di San Francesco.

Indagini sulle pareti della Cappella Bardi nel corso dei servizi Molab (consorzio Iperion HS)
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Il Comitato scientifico raccoglie esperti di restauro e alcuni tra i massimi studiosi dell’opera di Giotto: Cristina Acidini (presidente), Giorgio Bonsanti, Sonia Chiodo, Marco Ciatti (purtroppo venuto a mancare nell’aprile scorso), Emanuela Daffra, Andrea De Marchi, Emanuela Ferretti, Mauro Matteini, Antonella Ranaldi, Serena Romano.  

Le attività divulgative

Un altro aspetto significativo è rappresentato dalle attività di divulgazione pianificate in concomitanza con il restauro.

Da ottobre 2024, fino a luglio 2025, grazie a Fondazione CR Firenze, sarà possibile partecipare alle visite guidate gratuite del cantiere e ammirare gli affreschi e i dettagli del racconto per immagini che Giotto fa della vita di San Francesco attraverso sei episodi significativi che decorano le pareti laterali della cappella.

Transito di San Francesco particolare dopo intervento di pulitura in attesa del ritocco
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L’interesse culturale sarà accompagnato da un forte elemento educativo, poiché esperti del settore guideranno i visitatori, rispondendo alle domande e approfondendo le conoscenze sull’arte giottesca e sulla sua importanza nel contesto della storia dell’arte.

Questa iniziativa non solo incoraggia una maggiore partecipazione del pubblico alla vita culturale della città, ma crea anche un legame emotivo tra il patrimonio artistico e la comunità locale, promuovendo un senso di appartenenza e responsabilità collettiva verso la tutela del patrimonio culturale. Alla luce di tutto ciò, il restauro delle Storie di San Francesco si conferma come un progetto di rilevanza storica e culturale, capace di sottolineare non solo la bellezza dell’arte di Giotto, ma anche l’importanza della sua preservazione per le generazioni future.

Info e Prenotazioni

Per informazioni: 055 0317740

  • infovisitecantieregiotto@fcrf.it

Vi ricordo che le prenotazioni saranno aperte a ottobre

La prova del fuoco, ripresa in luce radente, che evidenzia l’andamento delle giornate di intonaco
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Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The putty holes used by Giotto to fresco the Stories of St. Francis in Santa Croce have been rediscovered

The restoration of Giotto’s Stories of St. Francis in the Bardi Chapel in Santa Croce is a project of extraordinary importance, as it offers a unique opportunity to revisit and delve deeper into the work of one of the greatest masters in the history of Western art.

The restoration project

Giotto, known for his ability to innovate and break with previous artistic traditions, revolutionized medieval painting, making his works not only visually extraordinary, but also rich in meaning and emotional expression. This restoration, therefore, is part of a context of rediscovery and valorization not only of the individual pictorial cycle, but of the entire Florentine artistic heritage that has shaped the cultural identity of the city.

The first phase of the restoration has brought to light the colors and effects of this mature masterpiece, certainly created after 1317, in which the artist uses the techniques and materials of painting to create a story full of intensity, inspired by the narration of the life of Francis according to the biography of Bonaventura da Bagnoregio.

The discoveries

When you approach the realization of a restoration of this kind, you always discover something new. In fact, a previous decoration has emerged, probably geometric but not only.

Thanks to thermovision, the putty holes were identified and it was possible to specify the progression and structure of the boxes of the Giotto construction site. The boxes were clearly created starting from the middle of the lunettes in order to be able to paint the vault and then brought to the base of each scene.

Traces of the sinopias and the preparatory drawing were also found.

The synergy between the Opera di Santa Croce and the Opificio delle Pietre Dure
The project, officially announced by Cristina Acidini and Emanuela Daffra, is made possible thanks to a synergy between the Opera di Santa Croce and the Opificio delle Pietre Dure, which collaborate to ensure the best possible outcome of the intervention. It is essential to underline that the financing of the initiative, which exceeds 1 million euros, comes from the generous support of the Fondazione CR Firenze and ARPAI, demonstrating a strong commitment to the conservation of cultural heritage, especially in a period in which resources are often limited.

The importance of the restoration work is accentuated by the preparation of an in-depth diagnostic campaign implemented before the start of the work. This scientific approach involved experts and researchers capable of analyzing and mapping the techniques used by Giotto, allowing them to discover details that had been hidden over the centuries.

The chemical composition of the colors, the methods of application and the environmental conditions to which the work was exposed were carefully examined to ensure that the restoration was not only respectful of the original work, but also methodologically cutting-edge.

In addition, the scientific committee composed of art historians, restorers and specialists, provided careful supervision for each phase of the process, ensuring that modern techniques did not compromise the integrity of the work.

The technologies used in the restoration, such as microphotography and spectroscopic analysis, have allowed for surprising results, revealing extraordinary colors and ornamental details that had not been appreciated for decades.

This not only enriches the understanding of Giotto’s work, but contributes to a deeper reinterpretation of the spiritual and cultural message of the Stories of St. Francis.

The Scientific Committee includes restoration experts and some of the greatest scholars of Giotto’s work: Cristina Acidini (president), Giorgio Bonsanti, Sonia Chiodo, Marco Ciatti (unfortunately passed away last April), Emanuela Daffra, Andrea De Marchi, Emanuela Ferretti, Mauro Matteini, Antonella Ranaldi, Serena Romano.

Outreach activities

Another significant aspect is represented by the outreach activities planned in conjunction with the restoration.

From October 2024 to July 2025, thanks to Fondazione CR Firenze, it will be possible to participate in free guided tours of the construction site and admire the frescoes and details of the story told through images that Giotto tells of the life of Saint Francis through six significant episodes that decorate the side walls of the chapel.

The cultural interest will be accompanied by a strong educational element, as experts in the field will guide visitors, answering questions and deepening their knowledge of Giotto’s art and its importance in the context of the history of art.

This initiative not only encourages greater public participation in the cultural life of the city, but also creates an emotional bond between the artistic heritage and the local community, promoting a sense of belonging and collective responsibility towards the protection of cultural heritage. In light of all this, the restoration of the Stories of Saint Francis is confirmed as a project of historical and cultural importance, capable of underlining not only the beauty of Giotto’s art, but also the importance of its preservation for future generations.

Info and Reservations

For information: 055 0317740

infovisitecantieregiotto@fcrf.it
I remind you that reservations will open in October

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.

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