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Il ritratto che mi fece Van Dyck

Quello che vi propongo è il ritratto che mi fece Antoon Van Dick, appartenente oggi alla Devonshire collection a Chartsworth.

Van Dick non ebbe mai modo di incrociare la sua strada con la mia: quando nacque nelle Fiandre, nel 1599, ero morto da diversi anni. Conobbe però le mie opere durante il suo breve soggiorno in Italia e pensò bene di rendermi omaggio con un ritratto.

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Il disegno risale al 1608 e nonostante non mi abbia mai conosciuto diede a quel volto un’impostazione malinconica nella quale mi riconosco.

E’ un disegno ispirato dai dipinti, busti e disegni più noti realizzati in anni precedenti che mi fecero gli amici più cari come Daniele da Volterra giusto per citarne uno. Realizzato a gessetto rosso e bianco, l’opera mi conferisce un’aria solenne, intensa e non priva di turbamento.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The portrait that Van Dyck took of me

What I propose to you is the portrait that Antoon Van Dick took of me, which today belongs to the Devonshire collection in Chartsworth.

Van Dick never had the opportunity to cross his path with mine: when he was born in Flanders, in 1599, I had been dead for several years. However, he became acquainted with my works during his short stay in Italy and thought it best to pay homage to me with a portrait.

The drawing dates back to 1608 and although he never knew me, he gave that face a melancholic appearance in which I recognize myself.

It is a drawing inspired by the best-known paintings, busts and drawings made in previous years that my closest friends made, such as Daniele da Volterra, just to name one. Made in red and white chalk, the work gives me a solemn, intense and not without disturbance.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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