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Louvre: il Salon di Parigi trasformato nella Galleria Michelangelo

Una delle sale più visitate del Louvre oggi, dopo quella dedicata alla Monna Lisa di Leonardo e alle Nozze di Cana del Veronese che nessuno o quasi ammira in preda alla notorietà della Gioconda, è la sala a me dedicata: la Galleria Michelangelo.

Lì è possibile ammirare sculture straordinarie fra le quali lo Schiavo Ribelle e lo Schiavo Morente da poco restaurate.

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Entrambe erano destinate al secondo progetto per la Tomba di Giulio II ma poi, a causa delle numerose riduzioni successive che pattuii con gli eredi del pontefice, non avrebbero più potuto essere inserite nel complesso monumentale.

Così dopo il 1546 preferii donare questi schiavi a Roberto Strozzi come segno di immensa gratitudine per avermi accolto in casa sua durante i miei lunghi e travagliati periodi di malattia e lui successivamente li portò con sé in esilio in Francia.

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La galleria che oggi li accoglie al Louvre fu edificata fra il 1854 e il 1857 e aveva una funzione prettamente pratica. Era infatti l’accesso ufficiale alla Salles des Etats, il luogo dove si svolgevano le grandi sessioni legislative sotto il Secondo Impero di Napoleone III.

Lo stesso luogo fu scelto come sede ufficiale del Salon di Parigi, il grande evento artistico di quel periodo in cui venivano presentati i lavori di artisti viventi.

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Il Salon di Parigi ha decretato il successi di tanti scultori e delle loro opere più belle come Vincenzo Vela, Barzaghi, Tadolini e Baruzzi giusto per citarne alcuni.

Oggi quello stesso spazio che fa parte del percorso espositivo del Louvre, accoglie le sculture italiane che vanno dal XVI al XIX secolo ed è dedicato a me, in onore dei due Schiavi. In questa galleria è possibile apprezzare per esempio il Mercurio volante del Giambologna e Amore e Psiche di Canova.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Louvre: the Paris Salon transformed into the Michelangelo Gallery

One of the most visited rooms in the Louvre today, after the one dedicated to Leonardo’s Mona Lisa and the Marriage at Cana by Veronese which almost no one admires due to the notoriety of the Mona Lisa, is the room dedicated to me: the Michelangelo Gallery.

There it is possible to admire extraordinary sculptures including the Rebel Slave and the Dying Slave. Both were intended for the second project for the Tomb of Julius II but then, due to the numerous subsequent reductions that I agreed with the pontiff’s heirs, they could no longer be included in the monumental complex.

So after 1546 I preferred to donate these slaves to Roberto Strozzi as a sign of immense gratitude for having welcomed me into his home during my long and troubled periods of illness and he subsequently took them with him into exile in France.

The gallery that now welcomes them to the Louvre was built between 1854 and 1857 and had a purely practical function. It was in fact the official access to the Salles des Etats, the place where the great legislative sessions took place under the Second Empire of Napoleon III.

The same place was chosen as the official venue of the Paris Salon, the great artistic event of that period in which the works of living artists were presented.

The Paris Salon has decreed the successes of many sculptors and their most beautiful works such as Vincenzo Vela, Barzaghi, Tadolini and Baruzzi just to name a few.

Today that same space which is part of the Louvre exhibition itinerary hosts Italian sculptures ranging from the 16th to the 19th century and is dedicated to me, in honor of the two Slaves.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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