Restaurate le due lunette attribuite ad Andrea della Robbia
È giunto al termine il restauro che ha coinvolto le due lunette attribuite ad Andrea della Robbia sotto al loggiato d’ingresso dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
L’intervento, iniziato in piena pandemia e ultimato da poco, è stato eseguito materialmente dal restauratore Filippo Tattini, sotto l’Alta Sorveglianza della funzionaria Jennifer Celani della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato grazie al sostegno economico di Friends of Florence.
Le lunette sono collocate nel loggiato dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e questa sistemazione potrebbe risalire al periodo successivo alle requisizioni napoleoniche, tra il 1798 e il 1815, durante il quale l’edificio che un tempo ospitò l’antico Ospedale di San Matteo e che solo dal 1784 divenne Accademia di Belle Arti, fu interessato da numerosi cambiamenti che ne stravolsero l’aspetto.
La provenienza è però differente. La lunetta con La Madonna con Bambino fra San Francesco e Sant’Orsola, ora collocata sul portale centrale, proviene probabilmente dall’omonimo monastero di Sant’Orsola, un convento situato fra via Guelfa e via Taddeo, fondato nel 1309 da monache benedettine che nel 1435 divenne di ordine francescano.

La lunetta dedicata alla Risurrezione invece proviene dalla Chiesa di Santa Chiara di Firenze, collocata fra via dei Serragli e via Santa Maria, fondata nel 1356 e intitolata a San Giovanni Battista e affidata al convento di suore agostiniane.
Dal punto di vista formale la lunetta collocata sopra il portale d’ingresso, è suddivisa in tre ordini narrativi: la scena principale nella quale si trovano ritratti la Madonna con Bambino fra San Francesco d’Assisi e Sant’Orsola su fondo azzurro, la fascia intermedia con nove teste di cherubini, e l’ultima fascia con festoni vegetali su fondo bianco circondata da una cornice a motivi ogivali.
In questa lunetta le figure della scena principale, che hanno gli incarnati in smalto bianco, sono in altorilievo a mezzo busto ad eccezione del Bambino che è ritratto a figura intera. I cherubini sono invece caratterizzati da tratti differenti fra di loro, così come i loro incarnati sono resi con uno smalto rosato piuttosto inconsueto.
La seconda lunetta restaurata è invece quella più prossima alla Galleria dell’Accademia e rappresenta la Resurrezione di Cristo con al centro la figura del Cristo, circondato da otto angeli, mentre poggia i piedi sul sarcofago ai lati del quale ci sono due soldati accovacciati che riposano.
Lo stato di conservazione delle due opere
La Madonna con Bambino San Francesco d’Assisi e Sant’Orsola prima del restauro era ricoperta da uno spesso strato di deposito incoerente, maggiore nelle zone più aggettanti e sui piani orizzontali, che ha portato alla formazione di un vero e proprio strato concrezionato.
La sua ubicazione esterna in prossimità di una piazza particolarmente trafficata, ha favorito l’accumulo di materiale di natura grassa che ha alterato notevolmente la leggibilità dell’opera. Lo smalto aveva varie lacune e alcune parti erano interessate da fratture. In corrispondenza dei vari tagli di cottura erano presenti numerose stuccature, ormai notevolmente sporche, superficialmente abrase e alterate che in alcuni casi debordavano sulla superficie originale. Il manto di San Francesco inoltre presentava una invetriatura particolarmente scabrosa probabilmente dovuta a un difetto di cottura.
La lunetta dedicata alla Resurrezione invece, pur essendo coperta da un consistente strato di deposito atmosferico, era caratterizzata da uno stato di conservazione migliore.
I depositi di sporcizia erano presenti in modo disomogeneo, soprattutto sulle parti più aggettanti. Su tutta la superficie si notava la presenza di lacune e scalfiture. L’opera aveva anche alterazioni cromatiche e integrazioni abrase poste lungo i tagli di cottura. Proprio queste zone caratterizzate da ampie aree ingiallite erano state ricoperte da uno spesso strato di protettivo ormai alterato. In alcune zone erano presenti difetti di cottura che in certe parti presentavano scabrosità e piccole scollature superficiali, mentre in prossimità dello scudo del soldato di destra lo smalto bianco era diventato più scuro.
Il restauro
Le lunette sono state spolverate con pennelli a setola morbida e aspirapolvere, a cui è seguita una pulitura con acqua e carbonato d’ammonio al 10% combinato all’azione sgrassante di solventi come alcool e acetone. Le zone che presentavano uno strato maggiore di deposito concrezionato sono state pulite con impacchi ripetuti e prolungati uniti a una pulitura meccanica eseguita con bisturi e pennelli.
L’intervento di restauro alla lunetta raffigurante la Madonna con Bambino San Francesco d’Assisi e Sant’Orsola è stato preceduto dal pre-consolidamento dei distacchi parziali di smalto e di corpo ceramico, al termine del quale è stata effettuata una riduzione delle stuccature alterate.
Sulle spalle del Bambino e in corrispondenza dei cherubini, dove erano presenti fratture profonde, il consolidamento è stato eseguito con infiltrazioni di resine acriliche fluorurate che hanno una reversibilità migliore nel tempo e che per questo sono state utilizzate anche per il consolidamento delle scalfitture e delle piccole scaglie a rischio caduta.
La maggior parte delle stuccature sono state riviste e ricostruite, mentre le integrazioni materiche sono state eseguite solamente nelle zone in cui la ricostruzione non avrebbe lasciato spazio a interpretazioni fuorvianti.
Sulla lunetta dedicata alla Resurrezione è stato necessario rimuovere con acetone anche lo strato di vernice ingiallita. Come nell’altra lunetta anche in questa sono state utilizzate resine acriliche fluorurate per effettuare consolidamenti puntuali in prossimità delle fratture e nelle zone in cui la terracotta era a vista, a cui è seguita la stuccatura eseguita con stucco acrilico a livello della superficie originale.
In entrambe le lunette il ritocco pittorico è stato realizzato con materiali cromaticamente stabili all’invecchiamento, reversibili nel tempo e adatti a resistere in ambiente esterno.
E’ con grande piacere che presentiamo il restauro delle lunette attribuite a Andrea della Robbia all’Accademia di Belle Arti, un progetto che ha partecipato alla V edizione del Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze trovando alcuni donatori desiderosi di sostenerlo.
Il lavoro iniziato in piena pandemia si è concluso qualche mese fa restituendo le lunette alla fruizione ed ispirando tutti coloro che quotidianamente vivono, studiano e insegnano in questi luoghi, a cominciare dagli studenti, dai professori e dal personale impiegato in Accademia. Ringrazio l’Accademia di Belle Arti, la Soprintendenza e il restauratore Filippo Tattini per aver reso possibile questo intervento e averci offerto la possibilità di prendere parte alla conservazione di altri due pezzi importanti del patrimonio culturale di Firenze e della Toscana. Un sentito grazie va anche ai nostri donatori David Canepari, Carrol e John Maxon e Angela LoRe che grazie alla loro generosità hanno reso possibili questi affascinanti restauri.”
Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The two lunettes attributed to Andrea della Robbia have been restored
The restoration involving the two lunettes attributed to Andrea della Robbia under the entrance loggia of the Academy of Fine Arts in Florence has come to an end.
The intervention, which began in the midst of the pandemic and was recently completed, was physically carried out by the restorer Filippo Tattini, under the high supervision of the official Jennifer Celani of the Superintendency of Archaeology, Fine Arts and Landscape for the Metropolitan City of Florence and the Provinces of Pistoia and Lawn, thanks to the financial support of Friends of Florence.
The lunettes are located in the loggia of the Accademia di Belle Arti in Florence and this arrangement could date back to the period following the Napoleonic requisitions, between 1798 and 1815, during which the building that once housed the ancient Hospital of San Matteo and which only became an Academy of Fine Arts in 1784, underwent numerous changes that distorted its appearance.
However, the origin is different. The lunette with the Madonna and Child between San Francesco and Sant’Orsola, now located on the central portal, probably comes from the homonymous monastery of Sant’Orsola, a convent located between via Guelfa and via Taddeo, founded in 1309 by Benedictine nuns who in 1435 he became a Franciscan order.
The lunette dedicated to the Resurrection instead comes from the Church of Santa Chiara in Florence, located between via dei Serragli and via Santa Maria, founded in 1356 and dedicated to San Giovanni Battista and entrusted to the convent of Augustinian nuns.
From a formal point of view, the lunette placed above the entrance portal is divided into three narrative orders: the main scene in which there are portraits of the Madonna with Child between St. Francis of Assisi and St. Ursula on a blue background, the band middle with nine cherub heads, and the last band with vegetable festoons on a white background surrounded by a frame with ogival motifs.
In this lunette the figures of the main scene, whose flesh tones are in white enamel, are in half-bust high relief with the exception of the Child who is portrayed full-length. The cherubim, on the other hand, are characterized by different traits, just as their flesh tones are rendered with a rather unusual pink enamel.
The second restored lunette is instead the one closest to the Accademia Gallery and represents the Resurrection of Christ with the figure of Christ in the center, surrounded by eight angels, while he rests his feet on the sarcophagus on the sides of which there are two crouched soldiers resting .
The state of conservation of the two works
Before the restoration, the Madonna and Child with Saint Francis of Assisi and Saint Ursula was covered by a thick layer of incoherent deposit, greater in the more protruding areas and on the horizontal planes, which led to the formation of a real layer of concretions.
Its external location near a particularly busy square has favored the accumulation of greasy material which has significantly altered the legibility of the work. The enamel had various gaps and some parts were affected by fractures. In correspondence with the various firing cuts there were numerous groutings, now considerably dirty, superficially abraded and altered which in some cases overflowed onto the original surface. The mantle of San Francesco also had a particularly rough glaze probably due to a firing defect.
The lunette dedicated to the Resurrection, on the other hand, despite being covered by a substantial layer of atmospheric deposit, was characterized by a better state of conservation.
The deposits of dirt were present in an uneven way, especially on the more projecting parts. There were gaps and scratches all over the surface. The work also had chromatic alterations and abraded additions placed along the firing cuts. Precisely these areas characterized by large yellowed areas had been covered by a thick layer of protective now altered. In some areas there were firing defects which in certain parts showed roughness and small superficial necklines, while near the shield of the soldier on the right the white enamel had become darker.
The restoration
The lunettes were dusted with soft bristle brushes and a vacuum cleaner, followed by cleaning with water and 10% ammonium carbonate combined with the degreasing action of solvents such as alcohol and acetone. The areas that had a greater layer of concretionary deposits were cleaned with repeated and prolonged poultices combined with mechanical cleaning performed with scalpels and brushes.
The restoration work on the lunette depicting the Madonna and Child with Saint Francis of Assisi and Saint Ursula was preceded by the pre-consolidation of the partial detachments of the enamel and the ceramic body, after which a reduction of the altered grouting was carried out .
It is with great pleasure that we present the restoration of the lunettes attributed to Andrea della Robbia at the Academy of Fine Arts, a project that took part in the 5th edition of the Friends of Florence Prize Salone dell’Arte e del Restauro in Florence, finding some donors eager to support it.
The work that began in the midst of the pandemic ended a few months ago, returning the lunettes to fruition and inspiring all those who live, study and teach in these places on a daily basis, starting with the students, professors and staff employed in the Academy. I thank the Academy of Fine Arts, the Superintendence and the restorer Filippo Tattini for making this intervention possible and for offering us the opportunity to take part in the conservation of two other important pieces of the cultural heritage of Florence and Tuscany. Heartfelt thanks also go to our donors David Canepari, Carroll and John Maxon and Angela LoRe who, thanks to their generosity, made these fascinating restorations possible.
Simonetta Brandolini d’Adda President of Friends of Florence
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