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In arrivo la grande mostra su Antonio Ligabue

Sta per arrivare la grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue che proporrà agli spettatori oltre 60 opere del pittore più suggestivo e commovente del Novecento.

Il Comune di Conversano e Arthemisia presentano la prima grande mostra di Antonio Ligabue in Puglia che aprirà i battenti al pubblico il 25 marzo nelle sale del Castello aragonese di Conversano.

Saranno le tigri, i leoni, i galli, gli autoritratti e tutto il mondo di Antonio Ligabue che riempiranno di magia le splendide sale del Castello di Conversano a partire dal 25 marzo 2023, in quella che si prefigura essere una delle più belle mostre mai realizzate sull’artista.

Difficile se non impossibile parlare dell’arte di Ligabue senza conoscerne la vita e nemmeno si possono capire le sue opere se non si entra nel mondo di quell’uomo sfortunato e folle ma pieno di talento e poesia.

Antonio Ligabue. Autoritratto con sciarpa rossa, s.d., (1952- 1962) Olio su tavola di faesite, cm 91×74,5 Collezione privata
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Ligabue era nato a Zurigo nel 1889 da madre di origine bellunese e da padre ignoto, viene dato subito in adozione ad una famiglia svizzera. Già dall’adolescenza manifesta alcuni problemi di ordine psichiatrico che lo portano, nel 1913, a un primo internamento presso un collegio per ragazzi affetti da disabilità.

Nel 1917 viene ricoverato in una clinica psichiatrica, dopo un’aggressione nei confronti della madre affidataria Elise Hanselmann che, dopo varie vicissitudini, deciderà di denunciarlo ottenendo l’espulsione di Antonio dalla Svizzera il 15 maggio del 1919 e il suo invio a Gualtieri, il comune d’origine del patrigno.

Ligabue non parlava l’italiano, era incline alla collera e incompreso dai suoi contemporanei, veniva soprannominato “el Matt” dagli abitanti di Gualtieri che ne rifiutavano i dipinti e il valore artistico, costringendolo a prediligere la via dell’alienazione e della solitudine.

Antonio Ligabue, Nudo di donna, s.d. (1929- 1930) Olio su tavola di compensato cm 25×15 Collezione privata
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Dopo tormentati anni di vagabondaggio Ligabue si rifugia nell’arte per esprimere il suo disagio esistenziale, tra il 1928 e il 1929 incontra Renato Marino Mazzacurati che ne comprende il talento artistico e gli insegna ad utilizzare i colori.

Con singolare slancio espressionista e con una purezza di visione tipica dello stupore di chi va scoprendo i segreti del mondo, Ligabue si dedica alla rappresentazione della lotta per la sopravvivenza degli animali della foresta, si autoritrae in centinaia di opere cogliendo il tormento e l’amarezza che lo hanno segnato, anche per l’ostilità e l’incomprensione che lo circondavano; solo talvolta pare trovare un po’ di serenità nella rappresentazione del lavoro nei campi e degli animali che tanto amava e sentiva fratelli.

Antonio Ligabue Leone con leonessa , s.d. (1932-1933), P. I
Olio su tavola di compensato, cm 50×65 Collezione privata
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È il 1948 quando comincia a esporre le sue opere in piccole mostre e ottenendo, sotto la guida di Mazzacurati, qualche riconoscimento e a guadagnare i primi soldi.
Ma il successo è breve: dopo essersi permesso solo qualche lusso, nel 1962 viene sopraggiunto da una paresi e ricoverato all’ospedale di Guastalla dove continua a dipingere e dove termina la sua vita il 27 maggio del 1965.

Una storia umana e artistica straordinaria e unica, che negli anni ha appassionato migliaia di persone, tanto da essere diventato addirittura protagonista di film e sceneggiati televisivi, sin dagli anni ’70.

Antonio Ligabue Ritratto di Marino , (1939- 1952) Olio su tela, cm 47×41,3 Collezione privata
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Attraverso oltre 60 opere, la mostra propone il racconto della vita e dell’opera di Ligabue, l’uomo che fece della sua arte il riscatto della sua stessa esistenza.

La mostra permette di approfondire i nuclei tematici dell’artista, pochi soggetti sempre ripetuti da cui emergono con forza la sua straordinaria sensibilità e la dolcezza della sua anima fragile. Sofferenza e talento che trovano nella creatività il mezzo per riempire il vuoto dell’abbandono e superare il disagio dell’emarginazione e della malattia mentale.

Seguendo una ripartizione cronologica, sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista a partire dal primo periodo (1927-1939), quando i colori sono ancora molto tenui e diluiti, i temi sono legati alla vita agreste e le scene con animali feroci in atteggiamenti non eccessivamente aggressivi; pochissimi gli autoritratti.

Il secondo periodo (1939-1952) è segnato dalla scoperta della materia grassa e corposa e da una rifinitura analitica di tutta la rappresentazione.

Il terzo periodo (1952-1962) è la fase più prolifica in cui il segno diventa vigoroso e continuo, al punto da stagliare nettamente l’immagine rispetto al resto della scena. È densa in quest’ultimo periodo la produzione di autoritratti, diversificati a seconda degli stati d’animo.

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Tra i pittori più amati del Novecento, Antonio Ligabue è considerato il pittore naïf per antonomasia, l’artista visionario, autodidatta e sfortunato che è riuscito a entrare nell’animo del grande pubblico.
È stato capace di parlare con immediatezza e genuinità a tutti, a chi ha gli strumenti per capirne il valore storico-artistico, così come a chi semplicemente gode della bellezza assoluta delle sue opere.

Tra i capolavori esposti nella mostra a lui dedicata saranno esposte numerose opere fra le quali la Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Autoritratto con sciarpa rossa (1952- 1962) e Ritratto di Marino (1939- 1952), accanto a sculture in bronzo come Gufo con preda (1957-1958).
In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Civetta (1952-1962), Iena (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana.

Ad arricchire ulteriormente l’esposizione, la presenza di documenti sulla vita dell’artista, la proiezione del film documentario di Raffaele Andreassi del 1961 e diverse foto risalenti agli anni Cinquanta.

Con il patrocinio del Comune di Conversano, la mostra Antonio Ligabue è curata da Francesca Villanti ed è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Se siete alla ricerca di un buon libro dedicato a Ligabue in attesa del catalogo edito da Skira, questo a seguire fa al caso vostro.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

The great exhibition on Antonio Ligabue is coming

The great exhibition dedicated to Antonio Ligabue is about to arrive, which will offer spectators over 60 works by the most evocative and moving painter of the twentieth century.

The Municipality of Conversano and Arthemisia present the first major exhibition of Antonio Ligabue in Puglia which will open its doors to the public on March 25 in the rooms of the Aragonese Castle of Conversano.

It will be the tigers, lions, roosters, self-portraits and the whole world of Antonio Ligabue that will fill the splendid halls of the Castello di Conversano with magic starting from 25 March 2023, in what promises to be one of the most beautiful exhibitions ever held about the artist.

Difficult if not impossible to talk about Ligabue’s art without knowing his life and neither can you understand his works if you don’t enter the world of that unfortunate and crazy man but full of talent and poetry.

Ligabue was born in Zurich in 1889 to a mother of Belluno origin and an unknown father, he was immediately given up for adoption to a Swiss family. Already in his adolescence he manifested some psychiatric problems which led him, in 1913, to a first internment in a boarding school for children with disabilities.

In 1917 he was hospitalized in a psychiatric clinic, after an attack against his foster mother Elise Hanselmann who, after various vicissitudes, decided to report him, obtaining Antonio’s expulsion from Switzerland on 15 May 1919 and his sending to Gualtieri, the stepfather’s town of origin.

Ligabue did not speak Italian, he was prone to anger and was misunderstood by his contemporaries, he was nicknamed “el Matt” by the inhabitants of Gualtieri who rejected his paintings and artistic value, forcing him to prefer the path of alienation and solitude.

After tormented years of wandering Ligabue took refuge in art to express his existential discomfort, between 1928 and 1929 he met Renato Marino Mazzacurati who understood his artistic talent and taught him how to use colours.

With a singular expressionist impulse and with a purity of vision typical of the amazement of those who are discovering the secrets of the world, Ligabue dedicates himself to the representation of the struggle for survival of the animals of the forest, he portrays himself in hundreds of works capturing the torment and the bitterness that marked him, also due to the hostility and incomprehension that surrounded him; only sometimes does he seem to find some serenity in the representation of work in the fields and the animals that he loved so much and felt like brothers.

It was 1948 when he began to exhibit his works in small exhibitions and obtaining, under the guidance of Mazzacurati, some recognition and earning the first money.
But his success was short-lived: after allowing himself only a few luxuries, in 1962 he was struck by a paralysis and admitted to the Guastalla hospital where he continued to paint and where his life ended on May 27, 1965.

An extraordinary and unique human and artistic story, which over the years has fascinated thousands of people, so much so that it has even become the protagonist of films and television dramas since the 1970s.

Through over 60 works, the exhibition offers the story of the life and work of Ligabue, the man who made his art the redemption of his very existence.

The exhibition allows you to explore the artist’s thematic cores, a few always repeated subjects from which his extraordinary sensitivity and the sweetness of his fragile soul emerge forcefully. Suffering and talent that find in creativity the means to fill the void of abandonment and overcome the discomfort of marginalization and mental illness.

Following a chronological breakdown, the various stages of the artist’s work are narrated starting from the first period (1927-1939), when the colors are still very soft and diluted, the themes are linked to rural life and the scenes with wild animals in not excessively aggressive attitudes; very few self-portraits.

The second period (1939-1952) is marked by the discovery of fat and full-bodied matter and by an analytical refinement of the whole representation.

The third period (1952-1962) is the most prolific phase in which the sign becomes vigorous and continuous, to the point of clearly distinguishing the image from the rest of the scene. In the latter period, the production of self-portraits is dense, diversified according to moods.

Among the most loved painters of the twentieth century, Antonio Ligabue is considered the naive painter par excellence, the visionary, self-taught and unfortunate artist who managed to enter the soul of the general public.
He was able to speak with immediacy and authenticity to everyone, to those who have the tools to understand their historical-artistic value, as well as to those who simply enjoy the absolute beauty of his works.

Among the masterpieces exhibited in the exhibition dedicated to him, there will be numerous works including the Carriage with horses and Swiss landscape (1956-1957), Self-portrait with red scarf (1952-1962) and Portrait of Marino (1939-1952), alongside bronze sculptures such as Owl with prey (1957-1958).
Also on display is a section dedicated to graphic production with drawings and engravings such as Civetta (1952-1962), Hyena (1952-1962) and Self-portrait with jockey cap (1962) and a section on his incredible human story.

To further enrich the exhibition, the presence of documents on the artist’s life, the screening of the 1961 documentary film by Raffaele Andreassi and various photos dating back to the 1950s.

Under the patronage of the Municipality of Conversano, the Antonio Ligabue exhibition is curated by Francesca Villanti and is produced and organized by Arthemisia.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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