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1 novembre 1952: la Pietà Rondanini arriva a Milano

Settanta anni fa, il 1 novembre del 1952, la Pietà Rondanini arrivò a Milano, nella Corte Ducale del Castello Sforzesco.

Era partita dalla stazione di Roma la sera prima alle 19.30. Incassata in sicurezza, partì alla volta di Milano e giunse al Castello alle 09:55 del 1 novembre 1952 accompagnata da Paola della Pergola, l’allora direttrice di Galleria Borghese. Il viaggio era durato ben quattordici ore e prima di arrivare a Milano, la Pietà Rondanini dovette fare tre cambi di treno.

La Pietà Rondanini fu fotografata per la prima volta nella storia nel 1895 dal conte Giuseppe Primoli. Allora si trovava nel cortile d’ingresso dell’ex palazzo Rondinini diventato, all’epoca, sede dell’ambasciata di Russia.
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La Pietà era stata comprata dal Comune di Milano il 30 giugno del 1952 ma gli iter burocratici si sa, son sempre lunghi e complicati da espletare. Prima di partire alla volta di Milano, fu esposta per soli 24 giorni presso Galleria Borghese a partire dal 4 ottobre.

Appena giunta a Milano, l’opera fu collocata nella Cappella Ducale del Palazzo Sforzesco, al di sopra di una base in marmo verde e dinnanzi a un fondale drappeggiato in velluto.

Lì rimase fino all’estate del 1953 mentre si discuteva su quale potesse essere la collocazione definitiva. C’è chi la vedeva già in Santa Maria delle Grazie, chi la voleva a Palazzo Reale o a Palazzo Marino, chi la preferiva a San Satiro o nel Duomo e chi avrebbe volentieri scelto la Pinacoteca di Brera.

La Pietà Rondanini nella Cappella Ducale
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Fatto sta che il sindaco già aveva deciso di collocarla definitivamente al Castello Sforzesco e della stessa opinione era anche Giacomo Manzù che fra l’altro seguì da vicino il restauro condotto dal Gabinetto di Restauro del Museo del Castello e fu interpellato in merito alla forma e all’altezza del piedistallo da scegliere.

Intanto si stava già lavorando alla sistemazione della Sala degli Scarlioni, già destinata ad accogliere la scultura lombarda rinascimentale. Lo studio incaricato dei lavori, la BBPR, su indicazione dell’allora direttore del Castello Sforzesco Costantino Baroni, eseguì una separazione netta fra l’arte del Bambaia e quella di Michelangelo.

Una foto d’epoca di Pepi Merisio
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Il 12 aprile 1956 fu inaugurato il nuovo allestimento. La Pietà fu collocata nella nicchia in pietra serena al di sopra di un basamento di un’ara funeraria di epoca traiana.

Prima di concludere l’articolo vi racconto una curiosità in più sulla Pietà Rondanini.

Avete notato l’incisione sul basamento? Ebbene si, sulla base fu scalpellata la dicitura SS. PIETA DI MICHEL’ANGELO BVONAROTA in una data non definita ma comunque antecedente al 1857.

SS. PIETA DI MICHEL’ANGELO BVONAROTA
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Il libro

Se siete alla ricerca di un buon libro sulla Pietà Rondanini, vi consiglio il volume a cura di Salsi, Verdon e Wilson dal titolo Michelangelo, La Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello di Milano.

Gli autori raccontano tutte le vicende legate all’acquisto da parte del Comune di Milano dell’Opera, i restauri e gli spostamenti che ha subito nel corso dei secoli oltre all’iconografia della scultura stessa.

Il libro lo trovate QUA.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

November 1, 1952: the Pietà Rondanini arrives in Milan

Seventy years ago, on November 1, 1952, the Pietà Rondanini arrived in Milan, in the Ducal Court of the Castello Sforzesco.

She had left from the Rome station the night before at 7.30 pm. Safely collected, she left for Milan and arrived at the Castle at 09:55 on November 1, 1952 accompanied by Paola della Pergola, the director of the Borghese Gallery at the time. The journey had lasted a good fourteen hours and before arriving in Milan, the Pietà Rondanini had to make three train changes.

The Pietà was bought on June 30, 1952 but the bureaucratic procedures are always long and complicated to complete. Before leaving for Milan, it was exhibited for just 24 days at the Borghese Gallery starting from 4 October.

As soon as it arrived in Milan, the work was placed in the Ducal Chapel of the Palazzo Sforzesco, above a green marble base and in front of a velvet draped backdrop. There he remained until the summer of 1953 while discussing what the final location could be. There are those who already saw it in Santa Maria delle Grazie, those who wanted it in the Royal Palace or Palazzo Marino, those who preferred it to San Satiro or in the Cathedral and those who would have gladly chosen the Brera Art Gallery.

The fact is that the mayor had already decided to place it permanently in the Castello Sforzesco and Giacomo Manzù was of the same opinion who among other things closely followed the restoration conducted by the Restoration Cabinet of the Castle Museum and was asked about the shape and height of the pedestal to choose.

In the meantime, work was already underway on the arrangement of the Sala degli Scarlioni, intended to house Lombard Renaissance sculpture. The studio in charge of the work, the BBPR, on the recommendation of the then director of the Castello Sforzesco Costantino Baroni, made a clear separation between the art of Bambaia and that of Michelangelo.

On April 12, 1956, the new exhibition was inaugurated. The Pietà was placed in the stone niche above a base of a funerary altar from the Trajan era.

Before concluding the article, I’ll tell you one more curiosity about the Rondanini Pietà. Have you noticed the engraving on the base? Yes, on the base the words SS. PIETA DI MICHEL’ANGELO BVONAROTA on an undefined date but still prior to 1857.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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