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Caotici vespri in Sistina… e non solo per colpa mia

Avevo appena iniziato a lavorare alla volta della Cappella Sistina e tra me e me mi domandavo quando sarei riuscito a portare a termine quella colossale impresa. Un altro omo si sarebbe spaventato a dover metter mano a quell’enorme soffitto. Ammetto che da principio anch’io mi sentii quasi intimorito a dover affrescare tutti quei metri.

Fu una sfida con me stesso ai limiti della sopportazione umana e alla fine, ne uscii vincente ma fiaccato nel corpo e con una vista che poi curai a lungo come si intuisce da tutte quelle note scritte relative a medicine da preparare per gli occhi.

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Un mese esatto dopo aver principiato quel lavoro, il 10 giugno del 1508, il cerimoniere di papa Giulio II, Paride Grassi ebbe da ridire sul polverone che c’era nel cantiere. Il problema è che la Sistina non poteva essere chiusa e al suo interno si continuò a officiare regolarmente mentre ero alle prese con quello stenuante corpo a corpo con la materia, con i colori, le forme e i pensieri che m’attraversavano la mente.

Il Grassi annotò nel suo brogliaccio che la confusione e il polverone creato da quei lavori in corso rendevano impossibili le preghiere dei Vespri nel presbiterio. Vi immaginate come fosse complicato per gli officianti farsi sentire? Mica roba da ridere.

“In altis corniciub cappellae fabricabatur com maximus pulveribus, et operavii ita iussi non cessabant”

Dal diario del cerimoniere del papa Paride Grassi
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Comunque la colpa non era tutta mia e dei miei collaboratori alla fine dei conti. Durante le messe, soprattutto quelle più solenni e affollati, i prelati parlavano rumorosamente fra di loro discutendo spesso di affari veniali generando un brusio che a volte si trasformava in un baccano insopportabile.

Era cosa risaputa e mal tollerata da lungi tanto che nel 1460, in una proposta di riforma della Cappella Papalis riporta che Sul pavimento della Cappella la famiglia pontificia vaga qua e la’ e fa un tale rumore durante l’ufficio divino e i sermoni che a fatica si può comprendere ciò che viene detto”. La nota è riferita a ciò che accadeva nella Cappella Palatina ma vi garantisco che la stessa identica cosa succedeva pure nella Sistina.

A cercare di mantenere l’ordine c’erano i maestri di cerimonia ma a volte diventava complicato pure per loro tenere a freno le lingue di tutti i partecipanti.

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I libri

Se avete volete conoscere ancora di più la storia della Cappella Sistina e dei suoi affreschi ho alcuni libri da proporvi.

MICHELANGELUS BONAROTUS FLORENTINUS FACIEBAT. Fra le pagine di questo volume vi racconto la mia storia, i miei lavori e pure le mie emozioni con lo stile narrativo che oramai avete imparato a conoscete. Vi porterò per mano indietro nel tempo raccontandovi fatti talvolta semi sconosciuti o talmente curiosi da sembrare quasi irreali. Ogni particolare che vi propongo è stato estrapolato dalle lettere, dai racconti dai miei contemporanei, dai contratti che firmai o da altre fonti documentarie.

Lo trovate QUA.

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Ecco il volume scritto da Antonio ForcellinoLa Cappella Sistina, racconto di un capolavoro.

Forcellino racconta la storia della Cappella Sistina fin dalle origini della sua edificazione voluta da papa Sisto IV della Rovere. Il libro si apre con la minaccia dell’invasione turca e la determinazione del pontefice di ribadire la sua supremazia spirituale ma pure temporale su Maometto II, attraverso tutta la potenza comunicativa di una grandiosa decorazione della cappella più importante di tutto il mondo cristiano: la Sistina.

Il libro lo trovate QUA.

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 La Cappella Sistina, Edizione Illustrata di Antonio Paolucci. Il nome dell’autore è già una garanzia: Paolucci, oltre ad essere un grande storico dell’arte, ha la facoltà di saper raccontare in modo comprensibile a tutti qualsiasi tema artistico che affronta. Lo trovate QUA

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A seguire vi propongo  VIAGGIO NELLA CAPPELLA SISTINA di Alberto Angela. Si tratta di un volume ben documentato e scritto in un modo facilmente comprensibile anche a chi non ha alcuna dimestichezza con il mondo dell’arte. Lo trovate QUA.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Chaotic Vespers in the Sistine Chapel … and not just my fault

I had just started working on the vault of the Sistine Chapel and I wondered to myself when I would be able to complete that colossal undertaking. Another man would have been scared to have to put his hand to that huge ceiling. I admit that at first I too felt almost frightened to have to fresco all those meters.

It was a challenge with myself to the limits of human endurance and in the end, I came out winning. Weakened in the body and with a view that I then cured for a long time as you can guess from all those written notes relating to medicines to be prepared for the eyes.

Exactly one month after starting that work, on 10 June 1508, the master of ceremonies of Pope Julius II, Paride Grassi, had to complain about the fuss that was in the construction site. The problem is that the Sistine Chapel could not be closed and inside it continued to officiate regularly while I was struggling with that exhausting hand-to-hand with matter, with the colors, shapes and thoughts that crossed my mind.

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Grassi noted in his brogliaccio that the confusion and the fuss created by those works in progress made the prayers of Vespers in the presbytery impossible. Can you imagine how complicated it was for officiants to make themselves heard? Not funny stuff.

“In altis corniciub cappellae fabricabatur com maximus pulveribus, et operavii ita iussi non cessabant”

Dal diario del cerimoniere del papa Paride Grassi

However, the fault was not all mine and my collaborators at the end of the day. During masses, especially the more solemn and crowded ones, the prelates spoke loudly among themselves, often discussing venial affairs, generating a buzz that at times turned into an unbearable din.

It was well known and badly tolerated for a long time, so much so that in 1460, in a proposal for the reform of the Chapel Papalis reports that “On the floor of the Chapel the papal family wanders here and there and makes such a noise during the divine office and the sermons that effort you can understand what is said “. The note refers to what happened in the Palatine Chapel but I guarantee you that the exact same thing happened in the Sistine too.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks

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