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Di notte all’Accademia di Belle Arti di Carrara

Le suggestioni che i luoghi d’arte regalano dopo il calar del sole, pare rendano ancora più vive le opere esposte. Quasi come se a una certa ora, con movimenti impercettibili e chissà quali altri modi a noi invisibili, si mettessero a dialogare con la parte più nascosta di noi.

Conscio di questa faccenda, ieri sera me ne sono andato a Carrara in compagnia di un’allegra ottenne e una pimpante novenne e con la zia di costoro per andare alla scoperta dell’Accademia di Belle Arti di Carrara in notturna.

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Sapete, fu Maria Teresa Cybo Malaspina, duchessa di Massa e principessa di Carrara, a sancire l’atto di fondazione dell’Accademia il 26 settembre 1769.

Solo qualche anno più tardi, nel 1781, la principessa istituì una tassa sui marmi estratti che sarebbe servita per finanziare la scuola d’arte. Senza dubbio una felice intuizione.

Il gesso originale delle Ore Danzanti del Finelli
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Lo scopo primario dell’Accademia fu quello di promuovere le arti, pittura esclusa, e di favorire e sostenere il commercio del marmo.

E’ una delle accademie più antiche di tutta Europa e oggi è frequentata da studenti provenienti da ogni angolo del mondo.

La Maria che prende appunti nella Sala dei Marmi, davanti alla preziosa marmoteca
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Gli scultori più importanti del tempo arrivavano a Carrara per cercare i marmi più pregiati per dar vita alle loro opere.

Fra questi Canova che volle far dono all’Accademia di suoi preziosi gessi per consentire agli studenti di avere una ricca e prestigiosa gipsoteca dove poter studiare e formarsi. Non è un caso infatti che qui ci sia la più grande collezione di opere di Canova al mondo, seconda solo al Museo Gypsotheca di Possagno.

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Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, donò all’Accademia a inizio Ottocento il palazzo attuale che negli anni a seguire fu poi ampliato e sottoposto a interventi di restauro importanti.

Durante il suo principato arrivarono a insegnare all’Accademia niente meno che lo scultore Bartolini, il pittore Desmarais e Lorenzo Papi.

La Rosa intenta a prendere appunti
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Fra i tesori più preziosi dell’Accademia c’è la biblioteca ricca di volumi dedicati al mondo dell’arte e non solo: un vero paradiso per chi come me dei libri non sa fare a meno, soprattutto se raccontano sculture, le vite degli artisti, propongono il carteggio dei grandi pittori, scultori e narrano la storia dei musei che più amo.

Meraviglie delle meraviglie, al centro della biblioteca c’è il cavallino scolpito dal Dazzi, nato nel 1881 a Carrara, nel marmo nero di Colonnata: una vena oramai esaurita.

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Al giorno d’oggi l’Accademia di Belle Arti di Carrara vanta una gipsoteca di tutto rispetto, con circa 300 gessi dell’Ottocento e del primo periodo del Novecento. I pezzi più importanti non sono pochi: opere di Canova, Bartolini, Thorvaldsen ma anche Cartellier, Finelli, Bienaimè, Lazzerini e Tenerani.

Il gesso originale di Amore che abbevera le colombe di Venere di Luigi Benaimé
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Invece, fra i reperti antichi più significativi, vale la pena menzionare l’Edicola dei Fantiscritti. Ne avete mai sentito parlare?

Ebbene, è proprio da questo particolare rilievo marmoreo che prende il nome della zona marmifera di Fantiscritti da dove per esempio proviene il blocco di marmo di notevoli dimensioni che l’Opera del Duomo di Firenze fece estrarre e portare fino in città 1464 per Agostino di Duccio: lo stesso che adoperai qualche annetto dopo, a partire dal 1501, per scolpire il David.

L’edicola di Fantiscritti
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Quella preziosa edicola si trovava in una delle cave di Miseglia e venne staccata nel 1863 da Giuseppe Muraglia. Fu portata presso l’Accademia e sistemata nelle logge del cortile interno per preservarla dall’azione degli agenti atmosferici, dove ancora si trova.

Probabilmente era un’edicola votiva romana in cui sono presenti tre uomini. Dato il suo stato avanzato di deterioramento, è assai difficile capire chi siano i tre personaggi. Giove, Ercole e Bacco? E’ assai probabile. Leggenda vuole che al fiano dell’edicola, gli scultori celebri che passavan di lì, scolpissero il loro nome. Compare quello di Canova, del Giambologna e pure le mie iniziali. Ora non so dirvi se quelle degli altri artisti siano firme autentiche o meno ma sulle mie iniziali MB sarei poco incline a mettere la mano sul fuoco: mi pare che poco abbiano a che fare con la mia grafia.

Il mio alter ego al centro con alle spalle il gesso dello Schiavo Morente fra Daniele Canali e Corrado Lattanzi che hanno condotto magistralmente la visita guidata
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La visita guidata in Accademia è stata magistralmente condotta da Corrado Lattanzi e Daniele Canali nell’ambito di White Carrara, l’evento culturale che dal 10 al 19 giugno animerà le strade di Carrara con un gran numero di eventi collegati al mondo dell’arte e del marmo a tutto tondo.

Alla fine della visita, siamo stati sorpresi nell’Aula Magna da un interessante spettacolo di danze ottocentesche.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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At night at the Academy of Fine Arts of Carrara

The suggestions that the places of art offer after sunset seem to make the works on display even more alive. Almost as if at a certain time, with imperceptible movements and who knows what other ways invisible to us, they began to dialogue with the most hidden part of us.

Aware of this matter, last night I went to Carrara in the company of a cheerful and perky nine-year-old and with their aunt to go to the discovery of the Academy of Fine Arts of Carrara at night.

You know, it was Maria Teresa Cybo Malaspina, Duchess of Massa and Princess of Carrara, who sanctioned the foundation deed of the Academy on September 26, 1769. Only a few years later, in 1781, the princess instituted a tax on extracted marble which would be served to finance the art school. Without doubt a happy intuition.

The primary purpose of the Academy was to promote the arts, excluding painting, and to promote and support the marble trade. It is one of the oldest academies in all of Europe and today it is frequented by students from all corners of the world.

The most important sculptors of the time came to Carrara to look for the finest marbles to give life to their works. Among these Canova who wanted to donate his precious plaster casts to the Academy to allow students to have a rich and prestigious plaster casts library where they can study and train. It is no coincidence that here there is the largest collection of Canova’s works in the world, second only to the Gypsotheca Museum in Possagno.

Wonders of wonders, at the center of the library is the horse sculpted by Dazzi, born in 1881 in Carrara, in the black marble of Colonnata: a vein now exhausted.

Elisa Bonaparte Baciocchi donated the current building to the Academy at the beginning of the nineteenth century, which in the following years was then enlarged and subjected to major restructuring interventions. During her principality, none other than the sculptor Bartolini, the painter Desmarais and Lorenzo Papi came to teach at the Academy.

Among the most precious treasures of the Academy is the library full of volumes dedicated to the world of art and beyond: a true paradise for those like me who can’t do without books, especially if they tell about sculptures, the lives of artists , propose the correspondence of the great painters, sculptors and tell the history of the museums I love most.

Nowadays, the Academy of Fine Arts of Carrara boasts a very respectable plaster cast collection, with about 300 plaster casts from the nineteenth and early twentieth centuries. The most important pieces are not few: works by Canova, Bartolini, Thorvaldsen but also Cartellier, Finelli, Bienaimè, Lazzerini and Tenerani.

Instead, among the most significant ancient finds, it is worth mentioning the Edicola dei Fantiscritti. Have you ever heard about it? Well, it is precisely from this particular marble relief that it takes its name from the marble area of ​​Fantiscritti from where for example the block of marble of considerable size that the Opera del Duomo of Florence had extracted and brought to the city 1464 for Agostino di Duccio : the same one you used a few years later, starting from 1501, to sculpt the David.

That precious aedicule was located in one of the Miseglia quarries and was detached in 1863 by Giuseppe Muraglia. It was brought to the Academy and placed in the loggias of the internal courtyard to protect it from the action of atmospheric agents, where it still stands. It was probably a Roman votive shrine in which there are three men. Given its advanced state of deterioration, it is very difficult to understand who the three characters are. Jupiter, Hercules and Bacchus? It is very likely. Legend has it that at the Fiano of the newsstand, the famous sculptors who passed by, carved their name. That of Canova, of Giambologna and my initials as well. Now I can’t tell you if those of the other artists are authentic signatures or not but on my initials MB I would not be inclined to put my hand in the fire: it seems to me that they have little to do with my handwriting.

The guided tour of the Academy was masterfully conducted by Corrado Lattanzi and Daniele Canali as part of White Carrara, the cultural event that animates the streets of Carrara from 10 to 19 June with a large number of events connected to the world of art and of marble in the round.

At the end of the visit, we were surprised in the Aula Magna by an interesting show of nineteenth-century dances. For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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