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Furti d’arte: i libri a tema più interessanti

Quanti e quali sono i furti d’arte più clamorosi della storia? Sono tantissime le opere che nel corso dei secoli sono state rubate con metodologie rocambolesche o con modalità più semplici ma comunque efficaci. Alcuni capolavori sono stati ritrovati dopo pochi giorni, altri dopo anni mentre non pochi capolavori sembrano spariti nel nulla.

Sicuramente fra i furti più celebri e noti vale la pena annoverare la grande tela della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi del Caravaggio, la Saliera di Francesco I del Cellini, la natura morta di Vincent Van Gogh, l’Urlo di Munch, i dipinti impressionisti del Musée Marmottan Monet di Parigi e il furto della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Un dipendente del Louvre riposiziona la Gioconda di Leonardo da Vinci al suo posto il 6 ottobre del 1947 durante la riapertura della galleria che aveva chiuso per due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. (Credit AFP / Getty Images)
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A seguire vi propongo una rassegna di libri uniti da un solo tema: i furti di opere d’arte che si sono susseguiti nel corso dei secoli e il mercato che li alimenta.

Pagina dopo pagina ci si rende conto di quante opere note e meno note spariscano continuamente da collezioni private e musei. Sembra incredibile.

Il furto del secolo. Storia dell’italiano che rubò la Gioconda

Il celeberrimo dipinto del Louvre di Parigi è il tema centrale attorno al quale si sviluppa il libro di Massimo Centini.

Il furto del secolo viene raccontato in modo puntuale e preciso. Tutta la vicenda ha l’aspetto di una complessa e coinvolgente messa in scena tra personaggi e luoghi rivisitati.

La ricostruzione di Centini unisce cronaca nera e costume, approccio giornalistico e documentazione d’archivio, mediante una visione d’insieme che recupera e rinnova l’attenzione sulla vicenda dell’italiano Vincenzo Peruggia, che il 21 agosto del 1911 si impossessò dell’opera e la tenne nascosta per circa due anni in una modesta stanzetta di Parigi.

Che cosa avvenne realmente in quei giorni e per quale processo Peruggia si trasformò, agli occhi dell’opinione pubblica, in una sorta di patriota? Il libro lo trovate QUA

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Capolavori rubati di Luca Nannipieri

Quali e quanti sono i capolavori rubati? Crocifissi, pale d’altare, ostensori, candelabri, turiboli, arredi funerari, urne cinerarie, statuette votive, bassorilievi, statue bronzee, mosaici, gioielli preziosi, stendardi, papiri, tele d’artista, così come i monumenta, sono stati ripetutamente oggetto di contese, guerre legali, diplomatiche, spoliazioni, saccheggi, violente dispersioni. Attorno a questi particolarissimi manufatti, che sono le opere d’arte, e a questi particolarissimi luoghi pubblici, che sono i monumenti, non sono gravitati soltanto cure, attenzioni, premure, dedizioni, meticolosi riguardi verso la loro preservazione, ma anche e spesso avidità, ingordigie, accanimenti, speculazioni….

C’è sempre stata lotta attorno all’arte. Omicidi e razzie, corruzione, soprusi e feroci devastazioni.

 Da Caravaggio a Picasso, da de Chirico a Munch, da Renoir a Klimt, fino alle statue della classicità, sono molti gli episodi, alcuni celeberrimi, altri poco conosciuti, alcuni risolti, molti altri ancora sotto indagine, che ci portano nel cuore dell’illegalità, della criminalità, del mercato nero, della cupidigia, della volontà di potenza, che si nasconde dietro ogni ladrocinio.

Capolavori Rubati di Luca Nannipieri lo trovate QUA

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L’ombra del Caravaggio. Sei grandi storie di arte rubata

L’arte va a ruba da sempre, ma intorno ad alcuni grandi furti nell’ultimo secolo si sono addensati misteri e intrighi. A partire dal 1911, quando andò a segno la clamorosa sottrazione della Gioconda dal Museo del Louvre.

Attraverso una dettagliata inchiesta, il libro ricostruisce sei di queste storie e i misteri a cui hanno dato origine. Storie di opere perdute e talvolta ritrovate. Oppure finite chissà dove. Come la “Natività con i santi Lorenzo e Francesco” di Caravaggio, rubata a Palermo nel 1969 e protagonista di una caccia al tesoro che da oltre trent’anni non trova soluzione. Il libro lo trovate QUA.

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Furti d’arte, collezionismo, musealizzazione di Olga Piccoli

Nel volume sono messe in luce le scelte di “gusto” attuate, seguendo le diramazioni locali delle direttive napoleoniche, nel giudicare e selezionare le opere in seguito alle soppressioni, le fonti adoperate, i personaggi coinvolti e le procedure espletate che, tra musealizzazione, esigenza di ricollocamento sul territorio o alienazione privata, procedono in parallelo con la fondazione della nozione stessa di “Museo per il pubblico” e costituiscono uno spaccato di storia del collezionismo italiano e internazionale.

In una serie incalzante e talvolta contraddittoria di avvenimenti, specie per quanto concerne l’alienazione o il trasferimento, sovente illecito, verso le collezioni private, la ricerca si sofferma sulle principali opere d’arte identificabili, approfondendo alcuni casi emblema relativi a grandi capolavori, un tempo presenti sul territorio e ora conservati in raccolte private o in musei internazionali. 

Furti d’arte, collezionismo musealizzazione di Olga Piccoli lo trovate QUA

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Quando l’arte va a ruba. Furti e saccheggi, nel mondo e nei secoli di Fabio Isman

L’arte è sempre andata a ruba, nel senso più letterale del termine: in ogni tempo, e latitudine, qualcuno ha ben pensato di sottrarre opere d’arte al legittimo proprietario.

In Italia, nel 2019, non è quasi trascorso giorno senza una ruberia: in dodici mesi sono stati denunciati 345 furti tra reperti archeologici, quadri, sculture, manoscritti, libri antichi, monete, icone, arredi, reliquie. Nell’”anno primo” del Covid-19, soltanto i “carabinieri dell’arte”, speciale e benemerito reparto, hanno sequestrato quasi 46.000 reperti frutto di scavi clandestini. È un’incessante emorragia di cultura, contro cui non ci sono neppure una terapia intensiva o un vaccino nei quali riporre una speranza. Spesso, quando si ritrovano, i reperti rubati non sono più gli stessi di prima, sradicati, privi del loro contesto.

Testimonianze diventate mute: enormi ricchezze ridotte a banali soprammobili. Ma la storia dei furti d’arte è anche un’incredibile serie di avventure, sorprese, misteri. In questo libro rivivono alcuni tra i più incredibili casi di tutti i tempi. Dai casi della Gioconda a Caravaggio, a Munch, a Vermeer e a Rembrandt, ovunque l’arte è stata rubata, da invasori nazisti o truppe napoleoniche, dalla mafia o da semplici ma letali tombaroli. 

Quando l’arte va a ruba. Furti e saccheggi, nel mondo e nei secoli di Fabio Isma lo tovate QUA

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L’Italia dell’arte venduta. Collezioni disperse, capolavori fuggiti

Quadri, statue e sculture, libri e intere biblioteche, codici miniati, porcellane, mobili, manufatti pregiati: l’Italia ha sempre venduto la propria arte.

Perché mutano i gusti, o perché i patrimoni vanno in rovina, e a chi per secoli ha commissionato o posseduto i capolavori spesso non resta che il blasone. È una storia che vale la pena di narrare, al di là delle catastrofi causate dai conflitti, sempre irrispettosi dell’arte, o dei criminali scavi archeologici che alimentano i lucrosi mercati internazionali.

Questa grande fuga ha condotto infinite opere di valore fuori dal nostro paese: a poco vale consolarsi con il tantissimo che ci è rimasto, se non si riflette sul moltissimo che è sparito. Il libro lo trovate QUA.

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I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia

Milioni di reperti, spesso autentici tesori unici al mondo, scavati clandestinamente; centinaia di migliaia di siti archeologici della Penisola violati e devastati; decine di migliaia di “tombaroli”, intermediari e grandi mercanti indagati e sotto processo.

La Grande Razzia si è consumata in Italia a partire dagli anni settanta. A suon di milioni di dollari, oggetti importantissimi, che restano stupendi ma sono ormai privati del loro passato, sradicati dai propri contesti e diventati “muti”, sono stati acquistati da una dozzina di grandi musei internazionali, americani ed europei, e dalle massime collezioni private del mondo, spesso le più misteriose. Solo una piccola parte è stata finora restituita. Sulla base di interviste e documenti giudiziari, viene ricostruito, come non era mai stato fatto, il massimo saccheggio d’arte e cultura che ha colpito un Paese occidentale nell’ultimo secolo. Alcune vicende, inedite, sono degne di un thriller o di un “giallo”.

Il libro lo trovate QUA.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta augurandovi buona lettura.

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