Bargello: restaurato in 425 giorni
I lavori di restauro del Palazzo del Bargello sono giunti al termine dopo 15 mesi di intenso lavoro portando alla luce dettagli che fino al momento erano rimasti sconosciuti.
In soli 425 giorni e pure in tempo di pandemia con tutte le complicazioni che ha comportato, sono stati restaurati i 12.600 metri quadrati di superficie di pietra serena e pietra forte del cortile e delle quattro facciate esterne,124 finestre, la torre Volognana, i 128 stemmi, 93 merli e le 199 mensole in pietra.
Da 156 anni l’intero palazzo non era stato più sottoposto a un intervento complessivo ovvero dal momento in cui, con regio decreto del 22 giugno 1865, il Bargello divenne il primo museo nazionale italiano dedicato al Medioevo e al Rinascimento.
Questa mattina, nella Sala di Donatello, è stato presentato il restauro da Paola d’Agostino direttrice dei Musei del Bargello, Massimo Osanna direttore generale dei Musei Italiani, Maria Cristina Valenti capo dell’ufficio tecnico dei Musei del Bargello, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dal direttore dei lavori Giancarlo Lombardi.
I primi ponteggi del cantiere sono stati montati il 22 luglio del 2020 poi si è cominciato a lavorare alle facciate esterne per concludere poi il restauro con la torre. Gli ultimi tubi innocenti sono stati smontati nell’ottobre del 2021.
Le scoperte
Durante i lavori sono venute alla luce numerose tracce lasciate dalle maestranze che hanno lavorato sia alle vetrate che alle architetture del palazzo ne corso dei secoli.
Ci sono date, nomi, firme degli scalpellini e tracce di pittura come quelle comparse sulle cornici delle finestre che si affacciano sul cortile: sono la testimonianza tangibile della lunga storia del Palazzo del Bargello, edificato quasi otto secoli fa.
Proprio così, la posa della prima pietra di questo palazzo risale al 1255 pe farne la sede podestarile. Gli stemmi dei podestà tutt’oggi sono ben visibili nel cortile e, adesso che sono stati restaurati, è meno complicato vedere ciò che raffigurano.
Il restauro
24 restauratori e operai specializzati hanno reso possibile il grande intervento di restauro e revisione conservativa.
Tutta la superficie della pietra serena e della pietra forte sulle facciate esterne e nel cortile è stata martellinata centimetro per centimetro per comprovarne la solidità e poi sottoposta a un’attenta pulitura. Gli stemmi sono stati restaurati senza il bisogno di metterli a terra.
Per alcune finestre come quella più grande che da’ luce al Salone di Donatello e quelle presenti nella Cappella della Maddalena, s’è provveduto a smontarle pezzo per pezzo per realizzare i nuovi telai. Per avere un’idea del grande lavoro che è stato fatto, basti pensare che quella della sala di Donatello è alta 5,40 metri ed è formata da due soli pannelli larghi 1,10 metri ciascuno.
Il costo del restauro
L’intervento, costato in totale 1 milione e 800mila euro, è stato finanziato dal Ministero della Cultura, attraverso il Decreto Interministeriale del 2 dicembre 2016 del MiBACT di concerto con il MIT (1.150.000 €), quindi il D.M. 265 del 04/06/2019 (ulteriori 450.000 €) e infine attraverso il D.M. 9 giugno 2021 (200.000 €), quest’ultimo finanziamento essenziale per completare la revisione conservativa delle finestre.
L’appalto è stato curato da Invitalia che opera in qualità di Centrale di Committenza per il Ministero della Cultura ed è stato aggiudicato alla ditta ITA Consorzio L’Officina – Salvatore Ronga srl. L’appalto riguardante le finestre è stato invece affidato alla Ditta M.V. Polloni Guido e C. snc.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta raccomandandovi calorosamente di andare a visitare questo straordinario museo che amo profondamente: il Bargello.

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