1 dicembre 1521: i 500 anni dalla morte di papa Leone X de’ Medici
Oggi 1 dicembre si celebrano i 500 anni dalla morte di papa Leone X, il primo pontefice della potente casata Medici, al secolo Giovanni di Lorenzo de’ Medici.
Non c’era famiglia potente all’epoca che non aspirasse ad avere un alto prelato in casa. Non era questione di fede ma di potere e prestigio. Con un papa in famiglia ci s’avvantaggiava di parecchio: s’aveva la facoltà di disporre di ricchezze immense, levarsi di torno con più facilità i nemici e avere gli occhi del mondo puntati addosso, nel bene e nel male.
Fu eletto papa non da cardinale ma da semplice diacono.
Era nato nell’anno in cui ebbi la sorte di nascere anch’io ma solo nove mesi dopo. Passammo diverso tempo assieme e condividemmo la stessa tavola alla mensa di suo padre: Lorenzo il Magnifico.
Leone X era il quartogenito di Lorenzo de’ Medici e Clarice Orsini. A dirla tutta ero assai più devoto io che lui ma nell’elezione di un pontefice, ai miei tempi, la fede era un fattore del tutto trascurabile.

Pensate un po’, già da piccino Giovanni venne avviato alla carriera ecclesiastica. A sette anni fu tonsurato cioè gli venne rasata la sommità del capo a simboleggiare la rinuncia al mondo terreno a favore di una vita clericale. A otto anni venne nominato abate di Montecassino e di Morimondo. Insomma, capirete bene che la vocazione religiosa poco aveva a che fare con quelle precoci nomine.
Di favori alla famiglia d’origine ne concesse parecchi senza starci a pensare nemmeno tanto. Con la nomina pontificia non esitò nemmeno un istante a fare cardinale il nipote Innocenzo il cugino Giulio che, qualche decennio dopo guarda caso, divenne papa Clemente VII.

Nel settembre del 1513 decise di risolvere la questione di Pietrasanta contesa fra Lucca e Firenze, assegnandola niente popo’ di meno che a Firenze. Insomma, pare che Leone X abbi anticipato di secoli la politica di oggi. Ce lo avrei visto bene a sedersi su quegli scranni di Montecitorio a cercare e a prestare favori a parenti e amici.
Ah, per inciso, Leone X fu il papa che mi obbligò a cercar marmi nelle cave di Seravezza, che mi commissionò la facciata di San Lorenzo e la Sagrestia Nuova ma anche altri lavori come le finestre inginocchiate di quello che oggi conoscete con il nome di Palazzo Medici Riccardi.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi ricordi e i suoi racconti.

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