I modelli in argilla per le sculture dei duchi
Nel marzo del 1524 iniziai a lavorare sui modelli per le sculture delle tombe dei duchi Medici e con molta probabilità già avevo messo mano a uno dei modelli in argilla in scala.
Un paio d’anni dopo, in una lettera che Leonardo il Sellaio mi scrisse il 10 marzo del 1526, mise nero su bianco il fatto che in quel frangente ne avessi già terminato otto su dieci.
Per i modelli si stima che acquistai più di 500 chilogrammi di argilla di due differenti tipologie, come annotò O’Gordoy nel 2001 facendo il calcolo di tutta quella che mi sarebbe servita per i modelli in scala.
A seguire vi riporto la lettera integrale che mi scrisse Leonardo il Sellaio. Buona lettura.
Roma, 10 marzo del 1526
Sabato vi scripssi a lLungho; dipoi el Papa dua volte mandò per me e dettemi udienza, che v’era pieno; e lui medesimo mi chiamò, e chon tanto amore e buona voglia quanto si possa immaginare.
Et volse mi chominciassi alla libreria, dipoi alla sagrestia, e chosa per chosa gliele disengnassi; e poi a’ marmi ritti, e chom’è el modo dell’abozare. E mi dimandò per che causa v’eri stato. Dissi non v’eri istato, ma la invidia e di lui e di voi faceva dire male; e che in questo tempo voi avevi pensato al ricepto, chosa inusitata a ffare gli scarpellini, e bisongnava essere loro appresso a ongni hora e avevi fatti e’ modegli delle 8 fighure che non si gettono in forma, ma perché nessuno non vede niente, dichono ‘E’ si sta’.
Di che chon tante risa e piacere gli fu capace, che anchora ride. E più gli dissi chome avevi tolto uno per sollecitare. Dimandòmi che mestiero faceva dissi chi era, e chome era buono et intendeva che voi marinavi a vedere andare male un capello. A questo mi rispose vi scrivessi voi togliessi chi a voi pareva, e chacciassi chi a voi pareva sanza nessuno rispecto, ché voleva voi fussi el padrone di tutto chome lui. E dissigli chome m’avevi detto e promesso per infino a settembre le 8 fighure sarebbono alla perfezione che le 4, da finirlle presto, se non v’era dato fastidio di nuove materie di disengni o modegli. Dissemi che a nessuno vi scrivessi non diate orecchi.
Lui vi scriverrà, quando volessi niente; e che vi priegha per amore suo voi lavoriate. Ògli fatto capace voi non avete altro desiderio, e detto chome avete uno giovane e di che qualità. Dice ve lo rachomanda voi gli mostriate, per lasciare memoria; e dovi la mia fede mi tenne una hora chon lla sua mano in sulla mia spalla, che mi volevo partire e non mi lasciava, alegro e ridendo.E dissemi chome da me vi scrivessi che, volendo da lLui, nonn è per disdirvi niente.
Ragionai della [sepoltura] di G[i]ulio. Dissemi ‘Voglio per ongni modo s’assetti’. E ‘l compare mi dice quello homo del Ducha gli à detto in modo che, come lui ci sarà, mi basta l’animo che l’achonceremo chon mancho spendere. Voi non pensate e, chome v’ò detto di sopra, sollecitate le fighure, perché lui mi diceva basterebbe 4 di mano vostra a che gli risposi ne farete 4 volte 4, e in breve, che lLo facevo inpazzare d’allegrezza.E come ò detto, non credete a nessuno, e cacciate e togliete chi a voi pare, ché di chosì si chontenta. Rimandossi el disengno del ciborio; dice lo farete quando a voi verrà bene, ché non vole abbandoniate le fighure. E chomandòmi ongni XV giorni che da voi avevo lettere gli andassi a parlare, che è 2 mesi non ebbe el migliore giorno.
Sì che alle volte iscrivete quello fate circha alle fighure, che io possa ubidire. Fecilo ridere, che mi disse gli era suto detto era rotta una delle 4 fighure, e per quello stavi adirato. Risposi non era vero ma per levare d’intorno e’ cichaloni che vorrebbono vedere, voi medesimo alle volte dicevi simile cose, per parere adirato; che tanto rise, che quando mi parti’ molti dicevono che ragionamenti erono suti, che ‘l Papa ne aveva preso tanto piacere. E chon effetto è la verità.
Dissi come avevi costì un buon sturmento che benissimo v’intendeva, ch’era lo Spina. Disse avere fattogli scrivere non vi manchasse di chosa nessuna. E a lLui mi rachomandate.Alle provisione dell’amicho non pe[n]sate, ché, presente el compare, ò fatto dire el bisongnio. E a voi si rachomanda. Altro non mi achade. A voi mi rachomando; e se bisongna niente, avisate. Salutate Antonio, e ditegli gli chomando per parte del Papa che studi. El chonpare si rachomanda a voi, et el Prete. Vostro Lionardo selaio in Roma. Domino Michelangnolo Buonarroti in Firenze.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social

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