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21 maggio 1471: nasce Albrecht Dürer

Il 21 maggio del 1471 venne al mondo in quel di Norimberga il pittore Albrecht Dürer: quel frugoletto con il passare degli anni diventerà uno dei più grandi esponenti dei Rinascimento del Nord Europa.

Raffinato letterato, disegnatore, incisore e pittore, è stato uno dei più grandi artisti tedeschi di tutti i tempi.

Era il terzogenito di Barbara Holper e dell’orefice Albrecht Dürer il Vecchio e fu proprio il su’ babbo a insegnargli i primi rudimenti dell’incisione.

Albrecht Dürer -Autoritratto del 1498, Museo del Prado, Madrid
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Albrecht Dürer a sedici anni disse apertamente al babbo che avrebbe preferito intraprendere la carriera di pittore e così si ritrovò a studiare a bottega da Micheal Wolgemut a poca distanza da dove abitava.

“Quando ebbi finito l’apprendistato, mio padre mi fece viaggiare. Rimasi assente quattro anni, finché mio padre mi richiamò. Partii dopo la Pasqua del 1490 e tornai a casa nel 1494, dopo la Pentecoste”  scrisse poi Durer.

Così nel 1490 iniziò a viaggiare per fare tesoro delle sue conoscenze e farne di nuove. Le prime opere pittoriche dell’artista arrivate fino ai vostri giorni sono i ritratti dei due genitori: quello del babbo è ancora oggi conservato nelle Gallerie degli Uffizi mentre quello della mamma era stato dato per perduto e poi rinvenuto nel 1979 a Norimberga.

Studio di un uomo di 93 anni di Durer, Albertina Museum
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Dopo aver fatto ritorno nella sua città natale, Durer sposò la facoltosa Agnes Frey e, proprio grazie al suo supporto economico, riuscì ad aprire la sua prima bottega in città.

Fra i suoi disegni più celebri vale la pena annoverare la raffinata ala di ghiandaia marina. Si percepisce la morbidezza di ogni piuma e la sua leggerezza. L’opera è di proprietà dell’Albertina Museum che possiede la più vasta collezioni di disegni dell’artista comprensiva di 140 produzioni grafiche.

Ala di ghiandaia marina, 1500, Vienna, Albertina 
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All’età di trent’anni Albrecht Dürer aveva portato a compimento le sue tre serie più celebri di xilografie a tema religioso ovvero l’Apocalisse, la Grande Passione e la Vita della Vergine.

Negli anni a seguire proseguì a realizzare stampe indipendenti destinate più che altro a raffinati collezionisti privati invece che a istituzioni ecclesiastiche.

Autoritratto con pelliccia, 1500, Alte Pinakothek di Monaco di Baviera
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Dürer fu fortemente influenzato dall’arte italiana tanto che venne nel nostro Paese due volte per studiare da vicino i grandi capolavori del Rinascimento.

Realizzò diversi autoritratti fra i quali, il più celebre, è quello con pelliccia. Il suo volto assai idealizzato è paragonabile a quello di un Cristo ma non è un paragone blasfemo: lo stesso artista specificò che la somiglianza era dovuta al fatto che Dio crea gli uomini a sua immagine e somiglianza.

Albrecht Durer, Leprotto, 1502, Albertina, Vienna
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Dürer morì a 57 anni, nel 1528, probabilmente a causa delle conseguenze della malaria. Qualche anno prima s’era incamminato verso i Paesi Bassi per assistere in prima persona all’incoronazione di Carlo V. Fu durante il lungo viaggio che si ammalò e da allora non godette più di ottima salute.

I libri

Se siete alla ricerca di qualche valido libro che vi racconti per filo e per segno la vita e le opere del grande artista, ne ho alcuni da proporvi.

Inizio da Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia che approfondisce proprio il rapporto dell’artista con il Rinascimento italiano. Lo trovate QUA.

Un altro ottimo volume è Albrecht Dürer, una sorta di opera omnia particolarmente curata ma vi avverto: è in lingua inglese e la trovate QUA.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

May 21, 1471: Albrecht Dürer is born

On May 21, 1471, the painter Albrecht Dürer was born in Nuremberg: over the years that frugoletto will become one of the greatest exponents of the Renaissance in Northern Europe.

Refined man of letters, draftsman, engraver and painter, he was one of the greatest German artists of all time.

He was the third child of Barbara Holper and the goldsmith Albrecht Dürer the Elder and it was his father who taught him the first rudiments of engraving.

Albrecht Dürer at the age of sixteen openly told his father that he would prefer to pursue a career as a painter and so he found himself studying at Michael Wolgemut’s workshop not far from where he lived.

“When I finished my apprenticeship, my father made me travel. I was absent for four years, until my father called me back. I left after Easter 1490 and returned home in 1494, after Pentecost ”

Wrote Durer

So in 1490 he began to travel to treasure his knowledge of him and make new ones. The artist’s first pictorial works to come down to your days are the portraits of the two parents: that of the father is still preserved today in the Uffizi Galleries while that of the mother was given up as lost and then found in 1979 in Nuremberg.

At the age of thirty, Albrecht Dürer had completed his three most famous series of religious-themed woodcuts, namely the Apocalypse, the Great Passion and the Life of the Virgin.

In the years that followed he continued to make independent prints intended mostly for refined private collectors rather than ecclesiastical institutions.
Dürer was strongly influenced by Italian art, so much so that he came to our country twice to study the great Renaissance masterpieces up close.

He made several self-portraits, the most famous of which is the one with fur. His very idealized face of him is comparable to that of a Christ but it is not a blasphemous comparison: the artist himself specified that the similarity was due to the fact that God creates men in the image and likeness of him.

Dürer was strongly influenced by Italian art, so much so that he came to our country twice to study the great Renaissance masterpieces up close.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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1 commento »

  1. Bell’articolo. Grazie. Anche a me piace moltissimo Dürer e ho un paio di pubblicazioni su di lui. Qualcuno lo ha definito “il Da Vinci tedesco”, ma io credo che il paragone sia improprio, anche se fra i due qualche attinenza, solo qualcuna, ci può essere. Buona domenica.

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